Disoccupato, inoccupato o inattivo? Differenze e sussidi!

Sussidi per disoccupati, ma per tutti? Vieni a scoprire la differenza tra disoccupato, inoccupato ed inattivo per scoprire a chi vanno gli aiuti.

Quando parliamo di disoccupazione c’è spesso molta confusione tra tre terminologie che vengono utilizzate come sinonimi, ma in realtà sono tutt’altro. 

Ma a cosa facciamo riferimento? Le parole che dobbiamo prendere in considerazione sono: disoccupato, inoccupato ed inattivo. 

Insomma, si tratta di tre termini che hanno un significato strettamente differente ma che vengono riassunti tutti sotto il termine di disoccupato. 

Tuttavia, ci sono alcune agevolazioni che si rivolgono esclusivamente a coloro che si trovano in stato di disoccupazione involontaria, quindi avvenuta a seguito di un licenziamento oppure dopo aver rassegnato le dimissioni per giusta causa, come la NASpI.

Inoltre, ci sono altre agevolazioni predisposte dal Governo Draghi che non spettano a tutta quella schiera di disoccupati che non stanno cercando attivamente lavoro, ossia gli inattivi, come vedremo in seguito. 

Insomma, è fondamentale conoscere i significati specifici di queste terminologie in modo da poter determinare anche quali saranno gli incentivi che spettano alle diverse categorie. 

Vuoi conoscere anche tu la differenza tra disoccupato, inoccupato ed inattivo e capire al meglio cosa ti spetta? Allora non perderti questo articolo!

Disoccupato, inoccupato ed inattivo: una grande confusione sui termini!

Come avrai capito, tra disoccupato, inoccupato ed inattivo c’è una grande confusione nel mondo del lavoro. Proprio per questo motivo è essenziale conoscere le differenze tra questi tre termini per evitare di incorrere in qualche fraintendimento. 

Insomma, per fare un esempio che potrebbe costare caro a colui che cerca un lavoro è quello dei Centri per l’Impiego

Infatti, quando si compila un modulo di adesione per il Centro stesso, viene chiesto sempre di indicare la propria situazione lavorativa attuale scegliendo tra queste tre possibilità. 

In linea si massima, un disoccupato è colui che non ha nessun lavoro, ma ne ha avuto uno in precedenza. Ad esempio, coloro che beneficiano della NASpI e sono stati licenziati contro la loro volontà oppure hanno avanzato dimissioni per giusta causa. 

Invece quando parliamo di inoccupato facciamo riferimento prevalentemente alla categoria dei più giovani in quanto il termine delinea il profilo di chi non ha un lavoro e non ne ha mai avuto uno nemmeno in precedenza

Infine abbiamo gli inattivi, una grande fetta della popolazione italiana, come ci suggeriscono i dati dell’ISTAT, ossia coloro che non hanno nessun lavoro, ma non lo stanno neanche cercando. 

Insomma, distinzioni essenziali anche per scoprire chi potrà beneficiare dell’agevolazione messa a punto dal premier Mario Draghi che garantisce 200 euro a coloro che riversano in stato di disoccupazione. Eppure, come capiremo in seguito, non facciamo riferimento a tutti!

Cosa vuol dire disoccupato? Ecco come non cadere nell’errore!

Quindi, come abbiamo detto anche in precedenza, oggi ci occuperemo di spiegare quelle che sono le differenze tra disoccupato, inoccupato ed inattivo. 

Partiamo dal primo termine, ossia disoccupato, quello che, come sappiamo, viene utilizzato per riferirsi a tutte le persone senza lavoro. 

Eppure, si tratta di un’attribuzione che causa errori di comprensione e che potrebbe trarre in inganno molte persone. 

Quindi, chi è il disoccupato? Andiamo a scoprirlo insieme!

Ebbene, colui che viene chiamato disoccupato è una persona che, al momento, non svolge nessuna tipologia di lavoro e, di conseguenza, non è in possesso di nessun contratto. 

Attenzione però: per rientrare nella categoria dei disoccupati devi aver avuto un impiego lavorativo in passato. 

Insomma, tirando le somme, sei un disoccupato se attualmente hai perso il tuo lavoro, ma ne hai avuto uno in precedenza. 

Questo vale anche se, nel caso di lavoro precedente, avevi un lavoro autonomo e non solo un impiego di tipo subordinato, come sancito dal Decreto Legislativo numero 297 del 2002

Attenzione: facciamo riferimento a contratti di lavoro regolari, quindi devono essere esclusi i tirocini che hanno una normativa particolare. 

Quando parliamo di disoccupati facciamo riferimento a due tipologie di disoccupazione:

  • Volontaria
  • Involontaria

Insomma, nel primo caso facciamo riferimento a colui che ha lasciato volontariamente il suo posto di lavoro per differenti ragioni, come possono essere lo studio o la ricerca di opportunità di carriera migliori. 

Invece, quando parliamo di disoccupazione involontaria facciamo riferimento a coloro che sono stati licenziati oppure hanno rassegnato le dimissioni per giusta causa. 

Ebbene, la disoccupazione dà diritto ad una serie di incentivi, come la NASpI, che viene erogata solo nel caso di disoccupazione involontaria. 

Inoccupato: ecco il significato di questo termine e i sussidi a cui ha diritto!

Il secondo termine che andiamo a vedere più nel dettaglio è quello relativo ai cosiddetti inoccupati. 

Anche in questo caso, nel gergo comune vengono chiamati disoccupati, ma c’è un’abissale differenza. 

Infatti, come abbiamo capito nel corso del precedente paragrafo, coloro che sono disoccupati attualmente si trovano senza lavoro, ma ne hanno avuto uno in passato.

Ecco, differente la casistica relativa a coloro che sono inoccupati e che, quindi, non hanno mai avuto nessun contatto di lavoro. 

Attenzione: come abbiamo sottolineato anche in precedenza, il contratto di stage non fa di una persona un disoccupato, in quanto presuppone una normativa particolare.

Insomma, solitamente quando parliamo di inoccupati facciamo riferimento ai giovani che sono alla ricerca del loro primo lavoro. 

Come abbiamo sottolineato, è necessario essere alla ricerca di un lavoro per poter essere considerati inoccupati. Dunque, in particolare è necessaria l’iscrizione al Centro per l’Impiego da 12 mesi se adulti e da 6 mesi se giovani. 

Ma quali sono i benefici che vengono erogati nei confronti di coloro che sono inoccupati? Ecco, questo è un nodo piuttosto critico. 

Insomma, quando facciamo riferimento agli inoccupati non abbiamo particolari benefici economici che questi possono sfruttare. 

Ecco il significato di inattivo: una percentuale alta in Italia!

Come avrai compreso, il disoccupato è colui che ha perso il suo lavoro, mentre l’inoccupato è una persona alle prese con la ricerca della sua prima attività lavorativa. 

Che dire degli inattivi allora? Beh, in questo caso non si tratta di semplici disoccupati. 

Infatti, come suggerisce il termine stesso, questi sono inattivi nella ricerca del lavoro. Questo vuol dire che non hanno un impiego e non lo stanno nemmeno cercando in modo attivo. 

Ma quali sono le condizioni per determinare una persona come “inattiva”?

Diciamo che ci sono due presupposti che possono coesistere oppure no:

  • Persone che non vogliono cercare lavoro nelle due settimane successive a quella pressa come riferimento;
  • Coloro che non hanno cercato lavoro nelle quattro settimane precedenti a quella di riferimento. 

Ma per quale motivo accade ciò? Complice anche il Covid-19, è aumentato notevolmente il numero di inattivi in Italia. Una delle motivazioni alla base di questa decisione è determinata dalla scarsa fiducia per il futuro che purtroppo sta dilagando. 

Sussidio di 200 euro del Governo: quindi a chi spetta? Non per tutti!

Ma quindi, dopo aver compreso quelle che sono le caratteristiche di disoccupati, inoccupati ed inattivi, a chi spetta l’agevolazione di 200 euro messa in campo dal Governo Draghi?

Come sappiamo, oltre ai lavoratori ed ai pensionati, tale sussidio spetterà anche a coloro che sono disoccupati. 

Ma tutti? Ovviamente la risposta è no. Infatti, bisognerà percepire la NASpI o la Dis-Coll per avere diritto ad accedere a tale beneficio erogato direttamente dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale

Ricorda: il limite di reddito massimo è 35.000 euro!

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
764FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate