Disoccupazione: 3 migliori incentivi da non farsi scappare

Il tasso di disoccupazione durante la pandemia è salito alle stelle anche se ci sono state delle misure contenitive (basiche e poco efficaci)! Cosa succederà?

Il tasso di disoccupazione durante la pandemia è salito alle stelle anche se ci sono state delle misure contenitive (basiche e poco efficaci) per supportare e difendere i diritti dei lavoratori la durante il lockdown come l’indennità di disoccupazione. La crisi economica e sociale è una realtà ancora in corso così come l’emergenza sanitaria.

Nonostante il governo italiano stia optando per uscire piano piano dall’emergenza sanitaria, c’è ancora un alto numero di contagi che però non implica più un alto numero di positivi con sintomi gravi. Da pochi giorni per esempio non è più obbligatorio l’uso della mascherina all’aperto ma i provvedimenti sui luoghi di lavoro restano gli stessi.

I provvedimenti implicano molte restrizioni e più flessibilità e incertezze. Se il 2021 è finito con un tasso di disoccupazione ancora alto, il 2022 è iniziato con gli stessi livelli pre-pandemia! Stiamo parlando del 9%, cioè praticamente una persona su 10 in Italia non ha un lavoro! Cosa fa quindi lo Stato italiano per combattere la povertà? Vediamo insieme quali sono gli incentivi all’occupazione e le altre agevolazioni attive.

Disoccupazione: la situazione attuale

Rispetto al 2020, l’anno boom della pandemia, il 2021 presenta un leggero miglioramento riguardo al numero delle persone occupate in attività lavorative. Anche se bisognerebbe analizzare quali persone inserisce l’ISTAT tra gli occupati, si legge dai dati ufficiali che:

“Il numero di occupati a dicembre 2021 è superiore a quello di dicembre 2020 del 2,4% (+540mila unità). Solo per i lavoratori tra i 35 e i 49 anni si osserva stabilità, ma per effetto della componente demografica. Il tasso di occupazione – in aumento di 1,9 punti percentuali – sale infatti per tutte le classi di età.”

Bisognerebbe precisare che tra gli occupati rientrano gli stagisti, coloro che hanno contratti a tempo determinato o anche a chiamata. Questi dati quindi non sono direttamente relazionati ad un abbassamento della povertà o ad un miglioramento delle condizioni di vita. 

L’instabilità e l’incertezza restano un grave problema che non permette alla maggior parte dei lavoratori la sicurezza di poter avere delle entrate fisse. Il 2022 anche non è iniziato nel migliore dei modi: il tasso di disoccupazione è di una persona su 10, ancora molto alto e quello di inattività è cresciuto di 0.5% arrivando al 35.1%.

Disoccupazione: gli incentivi statali attivi da prima della pandemia

Per aiutare i disoccupati e gli inattivi, lo Stato italiano offre due tipi di soluzioni:

  • incentivi per aiutare le persone ad entrare nel mondo del lavoro,
  • bonus e agevolazioni economiche per le persone che non hanno un lavoro.

Nel primo caso si prevedono agevolazioni anche per i datori di lavoro come nel caso dell’esonero giovani, un esonero contributivo per l’assunzione di giovani sotto i 35 anni con un contratto a tempo indeterminato. Questo esonero è stato introdotto con la Legge n. 205/2017 (art.1 cc. 100/108 e 113/114) e la L.178/2020 (art.1 cc. 10- 15).

Dal 1991 è stato introdotto e regolamentato l’apprendistato per i giovani dal 15 ai 19 anni con la Legge.n.223/1991 e le successive D.Lgs. n. 167/2011, D.Lgs. n. 150/2015, D.Lgs. n. 81/2015 (art.41/47) e Legge n. 160/2019. La riduzione dell’aliquota contributiva è pari al 11.31% durante tutto l’apprendistato. 

Inoltre per le donne c’è un’agevolazione che si chiamaincentivo donnee prevede un esonero contributivo:

“pari al 100% dei contributi dovuti nel limite massimo di 6.000 euro annui e la durata è di 12 mesi per tempo determinato, 18 mesi per tempo indeterminato e 18 mesi complessivi se rapporto trasformato.”

Nel suo video YouTube Mr LUL lepaghediale, ci racconta una panoramica dei Bonus attivi per il 2022 e di come accedervi. In questo video troverai anche informazioni riguardo come cercare nuove opportunità di lavoro!

Disoccupazione: gli incentivi statali attivi dall’inizio della pandemia

A partire dal 2020 lo Stato italiano ha preso nuovi provvedimenti e agevolazioni per i datori di lavoro privati. Questo ha permesso di ridurre in parte il grande numero di disoccupazioni che si sarebbero generate dalla chiusura obbligatoria di fabbriche, aziende e negozi sia di piccole che di grandi realtà.

Tra questi incentivi troviamo l’incentivO Lavoro (IO Lavoro), l’esonero art.6 DL104/2020, l’esonero art.7 DL104/2020 e la decontribuzione sud.

IO Lavoro permette al datori di lavoro di poter usufruire di un incentivo pari alla contribuzione dovuta per un importo massimo di 8 mila e 60 euro annui. La decontribuzione sud è destinata ai lavoratori del Mezzogiorno e offre fino al 30% di incentivi per i datori di lavoro. A questo link si possono trovare tutti gli ultimi aggiornamenti.

L’esonero art.6 DL104/2020 e l’esonero art.7 DL104/2020 invece avevano una durata limitata e non sono più attivi da dicembre del 2020.

1) Indennità di disoccupazione Naspi: Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego 

Tutte le informazioni riguardo la Naspi, un’indennità di disoccupazione che offre l’Inps, le puoi trovare direttamente a questo link, che è collegato con la pagina ufficiale dell’Inps. È rivolta a tutti coloro che come dipendenti hanno perduto la loro occupazione involontariamente.

Tra questi rientrano gli apprendisti, i lavoratori come soci di cooperative con rapporto di lavoro subordinato, il personale artistico sempre con rapporto di lavoro subordinato, i dipendenti impiegati nelle Pubbliche Amministrazioni con contratto a tempo determinato e gli operai agricoli con contratto a tempo indeterminato.

La retribuzione che viene destinata è pari al:

“75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, se la retribuzione è inferiore a un importo di riferimento stabilito dalla legge e rivalutato annualmente sulla base della variazione dell’indice ISTAT e reso noto ogni anno dall’INPS con circolare pubblicata sul sito (1.227,55 euro per il 2021).”

Ci sono però alcune restrizioni e limitazioni come per esempio una riduzione del 3% se il lavoratore ha compiuto i 55 anni d’età oppure se con altre entrate mensili, l’importo supera la soglia limite prevista dalla legge. A questo link nella sezione “come funziona” e “domanda” potrai leggere velocemente maggiori informazioni.

Per il 2022, il governo ha introdotto alcune modifiche in decorrenza a partire dal 1 di gennaio di quest’anno. Tra le novità è opportuno segnalare che il requisito di 30 giornate di lavoro effettivo non è più obbligatorio e la riduzione dell’indennità non inizierà più dal terzo mese ma dal sesto.

2) Indennità di disoccupazione per i collaboratori DIS-COLL

Come per l’indennità Naspi, anche per DIS-COLL, il sostegno è rivolto a coloro che hanno perso il lavoro involontariamente e, in particolare, include le seguenti tipologie di lavoratori:

collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, assegnisti di ricerca e dottorandi di ricerca con borsa di studio che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione (articolo 15, decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22).

L’indennità DIS-COLL prevede un importo pari al:

75% del reddito medio mensile quando tale reddito è inferiore a 1.221,44 euro per il 2019. È, invece, pari al 75% dell’importo di 1.221,44 euro per il 2019, maggiorato del 25% della differenza tra il reddito medio mensile e 1.221,44 euro, quando il reddito medio mensile che costituisce base di calcolo della DIS-COLL sia superiore all’importo di 1.221,44 euro.

Per quest’anno sono state apportate delle modifiche nella Legge di Bilancio 2022 tra cui una riduzione dell’importo e un’ampliamento della durata dell’indennità. Cambia quindi un po’ la modalità di calcolo ed inserisce l’obbligo di versare un’aliquota contributiva contro la disoccupazione per i lavoratori che sono iscritti alla Gestione Separata.

A questo link, puoi trovare tutti i dettagli della misura prevista dall’Inps elencati per punti, incluso come presentare la domanda ed altre informazioni aggiuntive. Mentre qui, puoi vedere tutte le novità e gli aggiornamenti che sono stati introdotti e sono in vigore a partire dal 1 di gennaio di quest’anno.

3) Indennità di disoccupazione per lavoratori autonomi (ISCRO)

L’indennità ISCRO è l’unica misura di supporto economico per i lavoratori autonomi già prevista nella Legge di Bilancio del 2021. L’agevolazione prevede che mensilmente la persona disoccupata riceva un sostegno che va dai 250 euro e gli 800 euro.

Per richiedere l’indennità i lavoratori autonomi in attuale stato di disoccupazione dovranno presentare la domanda prima del 31 di ottobre del 2022 accedendo con le proprie credenziali alla pagina ufficiale dell’Inps attraverso questo link. La domanda deve essere effettuata solamente in forma virtuale.

Per accedere al sito avrai bisogno di avere con te le tue credenziali SPID, oppure il PIN, la Carta d’Identità Elettronica (CIE) oppure la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Nel caso in cui preferissi svolgere questo processo con l’aiuto di un professionista puoi rivolgerti a un CAF o ad un patronato che ti accompagnerà nella presentazione della domanda.

Per velocizzare la ricerca puoi identificare il CAF più vicino a te direttamente cliccando questo link!

La disoccupazione: previsioni per il 2022

Si prevede che per il 2022 l’export ed il reddito annuo saranno in aumento anche se non ci sono previsioni rosee per quanto riguarda il tasso di disoccupazione che sembra per ora mantenere sempre gli stessi livelli di dicembre del 2021.

Ancora troppe persone sono impiegate in contesti lavorativi incerti e che non offrono delle sicurezze per il futuro né a breve termine né a lungo termine. Particolarmente colpite sono le famiglie con anziani a carico, con bambini o con disabili. 

Per queste categorie sono previste delle agevolazioni ulteriori che però non indicano un miglioramento della qualità della vita e delle speranze di crescita. Solo una prospettiva innovatrice e attenta al miglioramento della condizione sociale, potrebbe influire positivamente sulla condizione lavorativa italiana che sta toccando anche le fasce d’età più alte.

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