Assunzioni Docenti senza Concorso nel 2023, la proposta

Nei giorni scorsi, il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, ha presentato una proposta sulle procedure di reclutamento e assunzione degli insegnanti per l'anno 2023.

Assunzioni docenti senza concorso 2023

La proposta, indirizzata anche alla Commissione europea, tiene conto dell'obiettivo imposto dal PNRR, il quale prevede 70.000 assunzioni di nuovi insegnanti entro il 2023: un obiettivo quasi certamente irraggiungibile con l'attuale sistema di reclutamento dei docenti.

Che succede agli insegnanti?

Nel 2023 si terranno diversi concorsi per insegnanti, oltre alle assunzioni già previste per il 2022. Per raggiungere gli obiettivi del PNRR, il Ministro dell'Istruzione prevede un periodo di transizione nel 2023, durante il quale non ci saranno assunzioni regolari a tempo indeterminato e gli assunti con contratto a tempo determinato: in quanto non di ruolo, saranno assunti a tempo indeterminato dopo un periodo di prova di un anno, al termine del quale sarà attuato il nuovo sistema di reclutamento progettato dal precedente governo Draghi.

Il contenuto della proposta

Secondo la proposta del Ministro dell'Istruzione, gli insegnanti saranno reclutati direttamente dalla lista di riserva del GPS ma dovranno soddisfare determinate condizioni.

Il meccanismo di assunzione transitoria previsto dal Ministro dell'Istruzione riguarderà gli insegnanti non di ruolo (supplenti) ma non tutti.

Saranno ammessi al meccanismo di assunzione transitoria coloro che:

  • Hanno lavorato per almeno tre anni.

  • Hanno maturato, come obbligo di legge, i 24 CFU.

Secondo la disposizione transitoria prevista dal Ministro, gli insegnanti temporanei saranno assunti all'inizio del nuovo anno scolastico, nel settembre 2023, che sarà anche considerato un anno di prova e formazione.

Gli insegnanti neoassunti possono ottenere ulteriori CFU durante il periodo di formazione e firmare un contratto a tempo indeterminato se superano un esame scritto e un colloquio orale finale durante lo stesso periodo di formazione, durante il quale svolgono anche le loro funzioni di insegnanti.

Per ora, questa soluzione è solo un'ipotesi presentata dal Ministro alla Commissione Europea, che potrà analizzare la proposta in futuro e dare il via libera alla sua attuazione definitiva.

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