Quali domande fare al candidato durante un colloquio!

Il colloquio di lavoro è un momento importante, non solo per il candidato, ma anche per il recruiter, che deve organizzarsi e preparare le giuste domande!

Se sei il recruiter o il responsabile delle Risorse Umane di un’azienda, oppure sei il titolare di una piccola azienda e cerchi un nuovo candidato per una posizione lavorativa, il primo passo da attuare è postare online (magari sul sito dell’azienda stessa) sui social e su siti specifici, come Indeed.com, l’annuncio di lavoro.

Dopo di che tocca al secondo passo, ovvero la scrematura dei curricula; bisognerà scartare quelli che si ritengono inadeguati e mantenere solo quelli che sono ritenuti validi. Saranno i proprietari di questi ultimi curricula ad essere i candidati per il terzo passo: il colloquio di lavoro. 

Qual è la prima cosa da fare prima di un colloquio di lavoro?

Sembra banale, ma non lo è affatto: il datore di lavoro, il recruiter o il responsabile HR, deve arrivare all’incontro conoscitivo con i candidati, ben preparato. Sì perché non è solo il candidato a dover arrivare preparato ad un colloquio di lavoro, ma il primo ad esserlo è il recruiter.

Il recruiter deve preparare il luogo dove si terrà il colloquio. Il colloquio dovrà tenersi in un luogo con un’atmosfera piacevole, senza rumori molesti (come squilli di telefono, rumori di stampanti e così via). 

Decidi in anticipo anche come vi posizionerete. Vuoi tenere il colloquio con il candidato dietro una scrivania? O non vuoi dargli l’impressione di essere di fronte ad una commissione d’esame? Gli offrirai da bere? Acqua, caffè, tisana?

Dopo aver organizzato e pianificato questi aspetti logistici, potrai procedere con i passi successivi.

Il recruiter deve fissare un programma per effettuare un colloquio ottimale

Un colloquio di lavoro non è solo una sfida per i candidati, ma anche per i recruiter e i responsabili delle risorse umane, i quali in poco tempo devono capire se il candidato che hanno davanti sia davvero la persona giusta per quel posto di lavoro.  

Proprio perché il tempo a disposizione è poco, dovrai preparare un programma di ciò che vuoi chiedere durante il colloquio e per far questo la prima cosa da fare è stampare e tenere a portata di mano i curricula dei candidati che sosterranno il colloquio di lavoro con te.

Dopo aver stampato i curricula e le domande da fare al candidato, in ordine di importanza, sarai pronto per il giorno del colloquio.

Il giorno del colloquio: la prima cosa che il recruiter deve fare è parlare dell’azienda

Non appena ti ritroverai con il candidato nella stessa stanza, sarai tu ad iniziare a parlare, spiegando ai presenti qual è l’attività dell’azienda e qual è il suo ruolo.

Sarebbe il caso anche che tu fornisca una breve panoramica di come si svolgerà il colloquio, in modo da rasserenare il candidato ed è per questo motivo che è anche molto utile offrire loro da bere. Anche se è solo un bicchiere d’acqua, questo dà un senso di calma ai candidati.

E adesso arriviamo al punto cruciale di un colloquio: quali domande porre.

Quali domande un recruiter dovrebbe fare ad un candidato durante un colloquio di lavoro?

Un recruiter, per mettere a proprio agio il candidato, non dovrebbe iniziare subito con domande tecniche, ma con domande semplici e aperte. In questo modo si dà la possibilità all’altra persona di parlare e la conversazione può svilupparsi in modo naturale, senza inutili forzature.

Ricorda: il colloquio non è un interrogatorio, ma un dialogo. Se ti rendi conto che il candidato è in difficoltà e fa troppe pause, potresti aiutarlo riempiendo tu stesso le pause durante il colloquio, per esempio prendendo appunti o prendendo tu la parola. 

• Non chiedere nulla che si trovi già nel curriculum (inutile e ripetitivo);

• Poni domande a risposta aperta invece di domande chiuse che presuppongono o un sì o un no;

• Ricorda che l’intervista non è un interrogatorio, ma un dialogo.

Domande tipiche da porre durante un colloquio

Ecco una serie di domande ottimali da poter utilizzare durante un colloquio di lavoro:

  • Qual è stata la tua ultima grande sfida e come l’hai affrontata?
  • Quale pensi sia il posto di lavoro perfetto?
  • Perché vuoi lasciare il tuo attuale lavoro?
  • Cosa ti ha attirato nell’annuncio di lavoro?
  • Quali vantaggi pensi possa portarti questo lavoro?
  • Quali sono le tue aspettative di retribuzione?
  • Quale decisione che hai preso negli ultimi anni, prenderesti diversamente oggi?
  • Quando è stata l’ultima volta che ti sei assunto molte responsabilità?
  • Qual è stata la situazione più difficile che tu abbia mai vissuto sul posto di lavoro?
  • Cosa ti interessa di più di questa posizione?
  • Preferisci lavorare da solo o in team?
  • Cosa significa per te il successo professionale?

Anche il recruiter deve essere pronto a rispondere alle domande del candidato!

Anche il candidato ha l’opportunità di porre domande al recruiter e quest’ultimo dovrebbe rispondere alle domande in modo veritiero; le menzogne si rifletterebbero negativamente sull’azienda, soprattutto se si fanno promesse che poi non si manterranno.

Il candidato potrebbe porre al recruiter le seguenti domande:

  • Perché si è liberata questa posizione lavorativa?
  • Quale caratteristica è particolarmente importante in questa posizione?
  • Ci sono opportunità di formazione e avanzamento della carriera?
  • C’è la possibilità di fare home office?
  • Quali sono gli orari di lavoro?
  • Cosa c’è da sapere di importante sulla cultura aziendale ?

Domande insolite durante un colloquio di lavoro

Un recruiter può anche fare domande insolite. Tuttavia, la pratica di porre deliberatamente domande provocatorie al fine di esercitare pressioni sul candidato e innescare una situazione stressante dovrebbe essere trattata con molta cautela.

Anche se le risposte ottenute dopo queste domande, possono consentire di trarre conclusioni sulla personalità del candidato, questo di solito è possibile solo per le persone psicologicamente esperte. Con tutti gli altri, il rischio è di trarre conclusioni sbagliate. 

Quindi, se la resistenza allo stress non è necessario per il profilo cercato, potresti evitare le domande insolite volte a generare stress. 

Andrebbero evitate anche le domande standard e ormai conosciute, come: “Qual è il tuo punto di forza?” e “qual è il tuo punto di debolezza?”, perché i candidati hanno imparato le risposte a memoria. 

Durante un colloquio un bravo recruiter dovrebbe saper ascoltare attentamente

Se sei un bravo recruiter dovresti mostrare interesse per il candidato, ascoltando attentamente le sue affermazioni e rispondendo alle eventuali domande

Devi stabilire un contatto visivo con il candidato, ma evita di fissarlo in modo imbarazzane. Devi essere gentile e paziente. Anche se il candidato non risponde immediatamente a una domanda, ciò di solito non è dovuto all’ignoranza, ma alla tensione. Un recruiter bravo e umano dovrebbe fare piccoli gesti per rassicurarlo, come un sorriso o un cenno di assenso. 

Chi porta avanti il colloquio non deve dimenticare che rappresenta l’azienda e che il candidato potrebbe essere un futuro dipendente, quindi dovrebbe ottenere la migliore impressione possibile. Inoltre, riferirà anche le sue esperienze alla sua cerchia di conoscenti. 

Ricorda che con il tuo comportamento puoi rafforzare o indebolire il nome dell’azienda per la quale lavori. 

Dopo le domande, ci si avvia verso la fine del colloquio: la conclusione

Toccherà a te recruiter concludere la conversazione:

  • spiegando quali saranno i tempi di attesa e le fasi successive;
  • facendo un riassunto della probabile data di inizio del lavoro, degli orari di lavoro e della retribuzione; 
  • dando al candidato un’altra possibilità per porre un’ultima domanda.

Quindi non resta che ringraziare il candidato e accompagnarlo all’uscita. 

Dopo il colloquio, dovresti organizzare per bene gli appunti presi e parlare con i membri del proprio team, spiegando loro cosa è piaciuto del candidato, come era il suo umore, come valutate infine la persona rispetto agli altri candidati.

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