Durante le scorse settimane, è emersa un’indiscrezione che sta facendo tremare non poco i cittadini italiani che risultano essere in possesso di un immobile, i quali rischiano adesso di dover pagare l’IMU anche sulla prima casa.
Si tratta, infatti, di una possibilità sempre più imminente su cui sembra essere a lavoro il nuovo Governo italiano guidato dall’esperto economista, nonché banchiere della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, il quale si trova a dover affrontare diverse pressioni da parte di enti statali come l’ Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, la Bankitalia, il Fondo Monetario Internazionale, così come anche la stessa Commissione dell’Unione Europea.
L’obiettivo centrale della squadra governativa al momento è quello di garantire nuove ed importanti risorse e fondi economici al fine di riuscire aiutare maggiormente, attraverso nuovi bonus e indennizzi, tutti quei cittadini italiani, quelle famiglie e quei lavoratori che risultano essere stati maggiormente colpiti dalla crisi economica provocata dall’esplodere dei contagi da Coronavirus.
Proprio per l’assenza di risorse economiche e per l’aumento del debito pubblico dello Stato, si sta diffondendo sempre di più l’ipotesi di andare ad eliminare l’esenzione relativa all’imposta IMU sulla prima casa.
Ecco, quindi, tutte le novità che potrebbero coinvolgere la tassa sugli immobili e quali sono i contribuenti italiani che rischiano di più di dover pagare l’IMU sulla prima casa.
Le novità IMU con il Governo Draghi
Tra le prime indiscrezioni in merito alla tassa IMU che potrebbe essere al vaglio dalla squadra governativa guidata dall’attuale premier Draghi, si parla del rischio sempre più concreto di dover salutare definitivamente l’esenzione sulla prima casa, in particolare per quei contribuenti italiani che risultano appartenere ad una fascia di reddito particolarmente alta.
Dunque, il rischio è proprio quello di andare ad abolire l’esenzione disposta in merito a chi ha soltanto un immobile che costituisce anche l’abitazione principale, secondo quanto previsto dal decreto-legge numero 102 del 2013.
Tuttavia, al momento occorre sottolineare che si tratta esclusivamente di indiscrezioni, che sembrano essere avvalorate dall’emergere di continue pressioni da parte di enti importanti come quelli della Bankitalia, dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo europeo così come anche da parte del Fondo Monetario Internazionale e dalla stessa Commissione Europea.
Come funziona oggi l’esenzione IMU 2021
Al fine di comprendere quali sono i contribuenti italiani che sono maggiormente a rischio di perdere l’esenzione IMU sulla prima casa, è opportuno ricordare innanzitutto come funziona l’imposta IMU e quali sono i beneficiari dell’agevolazione prevista dal decreto-legge del 2013, numero 102.
Dunque, a questo proposito, rientrano nell’elenco di quei casi in cui è disposta l’intera esenzione IMU per l’anno 2021 le seguenti categorie di immobili:
- immobili che costruiscono abitazione principale (fatta eccezione di alcune tipologie);
- le pertinenze delle prime case;
- alloggi relativi a cooperative edilizie con proprietà indivisa;
- alloggi sociali;
- alloggi per studenti universitari;
- immobili di cui sono titolari Stato, Regioni, Province o Comuni;
- immobili destinati al culto religioso;
- immobili relativi a enti senza scopo di lucro;
- terreni agricoli.
Occorre sottolineare che per ognuno di queste categorie sono previste alcune eccezioni fondamentali.
Le eccezioni dell’esenzione IMU 2021
In questo senso, di enorme rilevanza sono quelle legate agli immobili che costituiscono l’abitazione principale. Infatti, tale agevolazione non è prevista per quei cittadini italiani che risultano essere in possesso di un immobile che rappresenta la prima casa, nei casi in cui questo sia accatastato nelle categorie A1, A8 e A9, oppure nei casi in cui si tratta di un immobile di lusso.
Per quanto riguarda le pertinenze relative alle cosiddette prime case, si tratta di un’esenzione IMU valida per una sola unità pertinenziale che ritrano nei locali che risultano essere stati accatastati come C2 (ovvero depositi, cantine o magazzini), C6 (garage, posto auto, autorimesse), C7 (tettoie).
Dunque nei casi in cui l’abitazione principale risulta essere dotata di due box e di un deposito, soltanto uno dei due box e il deposito potranno godere dell’esenzione IMU.
Chi non paga l’IMU 2021
Oltre a tutte le esenzioni appena citate, la Legge di Bilancio di quest’anno ha inoltre disposto una serie di agevolazioni e di aiuti, al fine di aiutare gli imprenditori ed i contribuenti italiani a superare la crisi economica provocata dall’arrivo del Coronavirus.
A questo proposito, non dovranno versare l’acconto IMU relativo al 16 giugno 2021, tutti i cittadini che risultano essere titolari delle seguenti categorie di immobili:
- immobili adibiti come stabilimenti termali, balneari, fluviali o lacuali;
- immobili accatastati come categoria D/2 e relative pertinenze, ovvero alberghi, pensioni, agriturismi, ostello, b&b, villaggi turistici, affittacamere, appartamenti vacanza;
- immobili accatastati come categoria D in uso da parte di aziende esercenti delle attività legate all’allestimento di esposizioni in marito di eventi, fiere o manifestazioni;
- immobili adibiti a sale da ballo, night club o discoteche.
Il pressing europeo sull’esenzione IMU
Tra i principali enti che risultano essere fortemente contrari all’esenzione IMU sulla prima casa e che quindi stanno sempre più spingendo l’attuale Governo italiano di prendere seriamente in considerazione un ritorno all’imposta IMU per quasi tutti i contribuenti vi sono l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico così come anche la stessa Commissione Europea.
A questo proposito, per quanto riguarda l’OCSE, l’ente ha espresso la necessità di andare ad eliminare questa tipologia di esenzioni IMU sulla prima casa soprattutto per quei cittadini italiani che risultano avere un ISEE molto elevato.
Sulla stessa lunghezza d’onda, la Commissione Europea, la quale già da alcuni anni sembra essere propensa ad un ritorno dell’IMU su tutti gli immobili.
Fu emblematico, infatti, il discorso avvenuto durante un’assemblea europea tenutasi durante lo scorso mese di ottobre 2020, quando Paolo Gentiloni risposte all’europarlamentare della Lega, Silvia Sardone, in merito proprio alla reintroduzione dell’imposta IMU.
A questo proposito, fu chiaramente sostenuto che le entrate supplementari che potrebbero derivare dai nuovi pagamenti IMU da parte dei contribuenti che risultano essere in possesso soltanto di un immobile che costituisce la prima casa, costituirebbero un incentivo e un aiuto in grado di favorire maggiormente le assunzioni dei giovani italiani, portando così delle conseguenze positive alla stessa crescita del paese.
Bankitalia e FMI: cosa pensano dell’IMU
Anche Bankitalia sembra essere d’accordo con le dichiarazioni dell’Unione Europea in merito all’IMU.
Infatti, il Capo del Servizio Assistenza e Consulenza fiscale di Bankitalia, Giacomo Ricotti, aveva affermato durante una riunione dello scorso 12 gennaio 2021 con le Commissioni Finanza di Senato e Camera, proprio la necessità di eliminare l’esenzione IMU sulla prima casa, così da poter ottenere una diminuzione del valore IRPEF.
Nello stesso senso, anche il Fondo Monetario Internazionale sostiene l’esigenza di un’azione temporanea volta alla creazione di una patrimoniale che potrebbe essere applicata su tutte le ricchezze dei contribuenti italiani che risultano avere i redditi più alti.
Il destino dell’IMU
Nonostante non vi sia ancora nessuna notizia certa, è molto plausibile che la squadra di Governo non potrà non considerare tutte le pressioni messe in atto da istituzioni importanti come quella della Commissione Europea, soprattutto in vista del nuovo Recovery Fund.
Per questo motivo, potrebbe essere sempre più vicina la possibilità di portare almeno temporaneamente ad un’eliminazione dell’esenzione dell’IMU sulla prima casa almeno per quei contribuenti con redditi particolarmente alti.