Ex Bonus Renzi 2023: come si calcola il trattamento Integrativo

Ecco come calcolare il trattamento integrativo dell'Ex Bonus Renzi per il 2023 e massimizzare i benefici per i lavoratori dipendenti.

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L'Ex Bonus Renzi è un incentivo introdotto nel 2015 che prevede una somma di denaro aggiuntiva per i lavoratori dipendenti con un reddito annuo inferiore a una determinata soglia.

Questo bonus, noto anche come Trattamento Integrativo al Reddito (TIR), può rappresentare un importante supporto economico per le famiglie e un modo per stimolare la domanda interna. Se vuoi sapere come calcolare questo bonus, ecco tutte le informazioni utili.

Requisiti e limiti di reddito per l'Ex Bonus Renzi

Per poter beneficiare dell'Ex Bonus Renzi, è necessario soddisfare determinati requisiti. Uno di essi riguarda il reddito annuo del lavoratore dipendente, che non deve superare una soglia stabilita.

Il trattamento integrativo subirà ulteriori cambiamenti a partire dalla metà di quest'anno con la prevista riforma IRPEF da parte del Governo.

Tale riforma mira specificamente a modificare gli scaglioni IRPEF per i redditi del ceto medio. Il Governo intende ridurre i tre attuali scaglioni di reddito fino a 50.000 euro in un unico scaglione compreso tra 15.001 e 50.000 euro, con un'aliquota del 27%.

Con l'introduzione di un singolo scaglione da 15.000 a 50.000 euro di reddito, anche i lavoratori dipendenti con un reddito annuo superiore a 28.000 euro potrebbero beneficiare del bonus IRPEF. Di conseguenza, un numero maggiore di lavoratori potrebbe ricevere fino a 100 euro in più al mese nella propria busta paga.

Cos'è il Trattamento Integrativo in Busta Paga?

Il trattamento integrativo, noto anche come Bonus Irpef, è, quindi, un importo riconosciuto mensilmente sui redditi da lavoro dipendente e assimilati, noto come TIR (Trattamento Integrativo al Reddito). Si tratta di un beneficio fiscale che ha sostituito il precedente bonus Renzi da 80 euro ed è rimasto in vigore fino alle operazioni di conguaglio nel 2020.

Il bonus IRPEF ammonta a 100 euro al mese, fino a un massimo di 1.200 euro all'anno, a seconda della fascia di reddito a cui appartengono i lavoratori dipendenti aventi diritto al trattamento integrativo.

Il bonus da 100 euro è destinato a diversi lavoratori, tra cui dipendenti del settore pubblico e privato, soci lavoratori delle cooperative, lavoratori con contratto co.co.co., stagisti, borsisti, lavoratori socialmente utili, disoccupati in NASpI e lavoratori in cassa integrazione.

Anche i pensionati possono beneficiare del bonus se sono percettori di pensione INPS e non ricevono altri trattamenti risarcitori o assistenziali come il Reddito di Cittadinanza o rendite Inail per infortuni sul lavoro.

Non hanno diritto all'integrazione al reddito i percettori di redditi pensionistici specificati nell'articolo 49, comma 2, lett. a) del TUIR, i titolari di redditi professionali e i titolari di redditi da partita IVA in forma autonoma o di impresa.

Calcolo del trattamento integrativo per l'Ex Bonus Renzi

Il calcolo del trattamento integrativo dipende da diversi fattori, tra cui, come detto, il reddito annuo del lavoratore e la composizione del nucleo familiare.

In dettaglio, il trattamento integrativo raggiunge:

  • Un importo annuo di 1.200 euro per redditi fino a 15.000 euro derivanti da lavoro dipendente e assimilati, calcolato in base alla capienza lorda determinata nella dichiarazione dei redditi, ovvero la possibilità per il contribuente di recuperare parte delle tasse pagate.

  • Un importo progressivamente inferiore ai 1.200 euro all'anno per redditi superiori a 15.000 euro fino a 28.000 euro.

Tuttavia, il bonus potrebbe essere esteso anche ai lavoratori dipendenti con redditi fino a 50.000 euro, ma subendo eventuali ulteriori modifiche con la prossima riforma IRPEF.

È importante prestare attenzione durante il calcolo per ottenere il trattamento integrativo, poiché se si dichiara un reddito inferiore o superiore ai limiti stabiliti dalla legge e si è già usufruito del bonus, sarà necessario restituirlo.

Nel caso in cui si rilevi l'errore in tempo, sarà necessario comunicarlo all'Agenzia delle Entrate tramite il CAF o un altro intermediario fiscale.

Il trattamento integrativo per il 2023 viene erogato direttamente in busta paga per l'intero anno e non è necessario presentare domanda. Tuttavia, se non viene erogato tramite busta paga, può essere ricevuto tramite conguaglio da parte del datore di lavoro alla fine dell'anno o durante la dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui non sia presente un sostituto d'imposta, il beneficio sarà erogato dall'Agenzia delle Entrate sotto forma di rimborso.