Fattura elettronica per tutte Partite IVA! La data del via!

Spunta la data sull'obbligo di fatturazione elettronica per le Partite IVA in regime forfettario! Quale sarà il giorno? Vieni a scoprirlo qui.

Come sappiamo, nella Legge di Bilancio 2022 il Governo Draghi ha inserito anche l’obbligo di utilizzare la fattura elettronica per le Partite IVA in regime forfettario

Si tratta di una decisione che in molti hanno contestato, dichiarandola inaspettata. 

Eppure, sappiamo bene come il Governo Draghi abbia molto a cuore la lotta contro l’evasione fiscale e tale decisione è l’ennesima prova. 

Tuttavia, al momento in cui la Legge di Bilancio 2022 è stata emanata, non era stata prevista alcuna data che avrebbe contrassegnato l’inizio di tale obbligo. 

Di conseguenza, le Partite IVA in regime forfettario sapevano benissimo che nel corso del 2022 sarebbero dovute passare alla fatturazione elettronica, ma non sapevano quando. 

Ecco che, notizia dell’ultima ora, la data è stata inserita all’interno della bozza del decreto sul Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza

Ancora non è detta l’ultima parola in quanto, come abbiamo sottolineato, si parla di una bozza. Eppure, finalmente possiamo avere una data alla quale far corrispondere l’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari.

Ma di che data parliamo? Quali saranno le sezioni per coloro che non rispetteranno la normativa? Andiamo a scoprire tutto insieme nel dettaglio!

Per maggiori informazioni sul regime forfettario ti consiglio la visione di questo video realizzato da Fiscozen:

Fatturazione elettronica per i forfettari: cos’è il regime forfettario e cos’ha confermato la legge!

Piccolo momento di suspense! Prima di andare a determinare quale sarà la data che è apparsa nella bozza del decreto PNRR, andiamo a comprendere più nel dettaglio a quali Partite IVA facciamo riferimento quando parliamo di obbligo di fatturazione elettronica. 

Come saprai, le Partite IVA in regime ordinario devono sottostare a tale obbligo da anni. Eppure, il 17 dicembre 2021 il premier Mario Draghi ha richiesto all’Unione Europea di estendere questo obbligo anche ai soggetti che prima ne erano esonerati, ossia coloro che hanno una Partite IVA con il regime dei minimi o forfettario. 

Il regime forfettario è stato molto discusso nel 2022 in quanto si era pensato di apportare grandi cambiamenti anche alla quantità massima di introiti che si possono ottenere.

Ma quali sono state le novità che hanno contrassegnato le Partite IVA forfettarie e come funziona oggi?

Ebbene, devi sapere fin dal principio che, dopo numerosi scontri, il limite dei ricavi che possono essere ottenuti per mezzo del regime forfettario è rimasto stabile. Infatti, qualora una Partite IVA dovesse ottenere ricavi e compensi per un valore massimo di 65.000 euro, può rientrare in questo regime. Si era pensato ad un innalzamento della soglia fino a 100.000 euro, ma alla fine questo non è avvenuto.

Attenzione: come puoi immaginare, facciamo riferimento ai ricavi lordi, quindi comprensivi delle tasse che la Partite IVA dovrà poi pagare all’INPS o alla cassa previdenziale di riferimento. 

Ci sono altri requisiti per entrare a far parte del regime forfettario (che presuppone un regime fiscale agevolato). Infatti, secondo la legge numero 190 del 2014, possono farne parte coloro che hanno ottenuto ricavi sotto i 65.000 euro ed hanno effettuato spese per pagamento di soggetti terzi non superiori a 20.000 euro. 

Coloro che riusciranno ad accedere al regime forfettario, riceveranno dei notevoli benefici dal punto di vista fiscale. Infatti, la tassazione per le Partite IVA forfettarie è del 15%, e si abbassa al 5% per i primi cinque anni di attività in specifiche condizioni. 

Insomma, molto conveniente. 

Ora che abbiamo compreso nel dettaglio in cosa consiste il regime forfettario e gli obblighi per coloro che vogliono aderire, andiamo più nel dettaglio a studiare la questione della fatturazione elettronica. 

Partite IVA e fatturazione elettronica per i forfettari: quando prende via l’obbligo? La data!

Ebbene, come abbiamo visto, il Governo Draghi ha deciso, nella sua continua lotta verso l’evasione fiscale, di istituire l’obbligo di fatturazione elettronica anche per quei soggetti che fino ad ora ne erano esclusi. 

Facciamo quindi riferimento alle Partite IVA in regime forfettario che, ancora oggi, non devono obbligatoriamente redigere la fattura elettronica. 

Attenzione: ovviamente c’è un’eccezione che conferma la regola. Si tratta dell’obbligo di fatturazione elettronica che anche i forfettari hanno per i lavori svolti verso la Pubblica Amministrazione. 

Ebbene, per il momento i forfettari sapevano che presto sarebbero dovuti passare alla fatturazione elettronica, ma nessuno sapeva la data. Questo perché nella Legge di Bilancio 2022 non era stato inserito alcun limite

Dunque, in molti avevano pensato che tale imposizione sarebbe partita subito, fin dai primi mesi del 2022. Eppure, come ormai sappiamo, questo non è avvenuto e come periodo utile si è pensato di parlare del secondo semestre, intorno al mese di giugno. 

Coloro che hanno fatto tale supposizione hanno sbagliato di pochissimo. 

Infatti, la data inserita nel decreto PNRR per l’inizio dell’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari è il 1° luglio 2022. 

Attenzione: ovviamente si tratta di una bozza, ma a grandi linee abbiamo finalmente una data alla quale fare affidamento. 

Obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari: quali Partite IVA sono escluse?

Ebbene, la mossa del Governo Draghi allarga enormemente la platea di soggetti che dovranno avvalersi della fatturazione elettronica. Infatti, secondo le stime del dipartimento delle finanze, il 47% delle Partite IVA aderirà ora a questa tipologia di fatturazione. 

insomma, stiamo parlando di circa 1,7 milioni di persone.

Ma questo obbligo sarà valido per tutti fin da subito? Ebbene, dobbiamo affermare che la proposta del premier Mario Draghi di estendere l’obbligo di fatturazione elettronica a tutte le Partite IVA non è piaciuta alla Lega di Salvini ed, in particolare, al ministro Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti.

Di conseguenza, è stato proprio il ministro ad avanzare un’ulteriore richiesta al Governo Draghi, con lo scopo di esonerare dall’obbligo di fatturazione elettronica quelle Partite IVA che ricevono compensi fino a 25.000 euro annui. 

Insomma, la proposta è quella di non far passare subito questi contribuenti alla fatturazione elettronica, ma di aspettare almeno la fine del mese di dicembre 2024. 

E se tale esonero dovesse passare? Quanti cittadini interesserebbe? Beh, stando alle stime, l’esonero toglierebbe l’obbligo a circa 800mila Partite IVA.

Partite IVA e obbligo di fatturazione elettronica: come funzionano le norme?

Sempre all’interno del decreto PNRR è stato proposto anche il cosiddetto “regime transitorio”. Insomma, non è obbligatorio che tutti eseguano questo switch direttamente il 1° luglio, ma hanno tempo fino alla data del 30 settembre 2022. 

Infatti, l’emissione della fattura elettronica a coloro che hanno appena avuto l’obbligo viene consentita entro un mese rispetto all’operazione effettuata. 

È bene ricordare che, solitamente, questa deve essere emessa entro 12 giorni e, nel caso in cui le tempistiche non venissero rispettate, si può incorrere in delle sanzioni. 

Come l’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari aiuta la lotta all’evasione fiscale?

Come abbiamo affermato più volte, il Governo ha deciso di imporre l’obbligo di fatturazione elettronica ai contribuenti in regime forfettario, al fine di contrastare l’evasione fiscale. 

Ma questo nel dettaglio cosa vuol dire? Beh, devi sapere che la lotta all’evasione IVA è il motivo principale per il quale il premier ha deciso di estendere la fatturazione elettronica anche alle Partite IVA forfettarie. 

In questo modo, l’Agenzia delle Entrate potrà monitorare int tempo reale l’andamento delle fatture e controllare anche il mantenimento dei requisiti per rientrare nel regime forfettario. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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