Ferrovie dello Stato, 40mila nuovi posti di lavoro! Il piano

40 mila nuove assunzioni per il gruppo Ferrovie dello Stato. Andiamo a scoprire insieme qual è il piano d'azione e in come verrà strutturato.

Buone notizie per Ferrovie dello Stato. Il gruppo, a cui fa capo Luigi Ferraris, ha intrapreso un nuovo percorso che porterà all’assunzione di 40 mila persone nei prossimi 10 anni. Se facciamo il calcolo, si tratta di circa 4 mila nuovi ingressi per ogni anno da ora, a dopo il 2030. Le parole d’ordine del nuovo piano di FdS sono tre:

  • connettività
  • innovazione 
  • digitalizzazione

Andiamo subito a vedere di che cosa si tratta e quali saranno gli step che verranno attuati, anno per anno, per i prossimi 10 anni.   

Ferrovie dello Stato, in arrivo 40 mila assunzioni in dieci anni

Il piano, abbiamo già detto poc’anzi, durerà 10 anni. In questi dieci anni verranno assunte la bellezza di 40 mila persone. Il picco delle assunzioni, secondo quanto affermato da Ferraris, si registrerà nel biennio dal 2024 al 2026

Per tutto questo, Ferrovie dello Stato investirà una cifra pari a 190 miliardi di euro nel medesimo periodo, con uno rapido sprint su investimenti e assunzioni nei tre anni compresi tra il 2024 e il 2026. 

Il perché di questi investimenti e dell’ampio quantitativo di assunzioni sta nel fatto che Ferrovie dello Stato ha una serie di obiettivi da attuare, come ad esempio il raddoppio del trasporto di merci si ferro, con un aumento notevole di volumi. 

Se nel 2019 la percentuale del trasporto su ferro era del 6 per cento, al termine del maxi-piano, dopo il 2030, questo numero dovrà passare al 12 per cento. 

Un altro obiettivo del gruppo guidato da Ferraris è l’autoproduzione di almeno un 40 per cento del totale del fabbisogno energetico di Ferrovie dello Stato. Per questo obiettivo, verrà investito più di un miliardo e mezzo di euro. Si legge sul Corriere della Sera:

“con l’intento di dotare il gruppo di nuovi impianti da fonti rinnovabili con una potenza di 2 Gw.”

Infine, tra gli obiettivi da qui ai prossimi 10 anni troviamo anche una volontà di espansione ai mercati esteri, con una conseguente evoluzione progressiva dei ricavi. 

Sul piano internazionale, infatti, Ferrovie dello Stato prevede uno sviluppo che sia quasi il triplo del 2019, che all’epoca aveva un fatturato di 1.8 miliardi, e che dovrà essere di 5 miliardi di euro. 

Il piano, nell’anno 2031 dovrà permettere al gruppo di raggiungere un totale di 22.5 miliardi di ricavi, con un margine operativo lordo a 3.9 miliardi. Numeri molto elevati se confrontati con il 2021, con 12.15 miliardi di fatturato e 1.88 miliardi d margine operativo lordo. 

Ferrovie dello Stato, nuovi modelli operativi per il gruppo

Come abbiamo spiegato in precedenza, il gruppo di Ferrovie dello Stato ha l’obiettivo di dare una rapida accelerata a tutti gli investimenti, garantendo, mediante il suo piano decennale, la realizzazione di tutte le opere preventivate. 

Il nuovo piano permetterà al gruppo di dare una svolta alle proprie infrastrutture, con lo scopo di modernizzarle. Un’altra finalità è l’interconnessione e la resilienza delle stesse.

I servizi di mobilità, invece, dovranno essere adattati ad ogni esigenza dei clienti del gruppo. FdS dovrà rendere il proprio trasporto collettivo multimodale, ma allo stesso tempo dovrà adattarsi ai tempi moderni, divenendo più sostenibile in ambito urbano.

Le merci trasportate su ferro dovranno raddoppiare e il gruppo dovrà contribuire attivamente alla transizione ecologica. Come? Semplice, rendendo più attrattivo l’utilizzo del treno “il mezzo più ecologico per eccellenza.”

Ferrovie dello stato e i quattro poli per l’azione nei prossimi 10 anni

Il piano operativo per l’evoluzione del gruppo di Ferrovie dello Stato prevede l’appoggio in quattro differenti poli. A questi faranno capo quattro corrispondenti piani d’azione strategici. Partiamo subito con ordine.

  • Il primo piano verte sulle infrastrutture. Tutte le infrastrutture dovranno essere coordinate e integrate, ci riferiamo a Anas, Rfi e Italferr. Tutte e tre le società, che vengono rispettivamente controllate da Ferrovie dello Stato, dovranno progettare e pianificare in maniera condivisa.

L’obiettivo è quello di mettere a fattore comune le competenze e le strategie su rete stradale e su rete ferroviaria. Gli investimenti per questo primo polo saranno di 160 miliardi di euro e solo 50 miliardi di euro riguarderanno Anas.

  • Il secondo polo verterà su tutte quelle attività che sono strettamente legate al trasporto dei passeggeri. In questo caso ci riferiamo direttamente ai servizi che vengono offerti da Trenitalia, Busitalia Sita Nord e Ferrovie del Sud Est.

come nel caso numero 1, anche nel secondo polo l’obiettivo principale è generare efficienza. Il secondo obiettivo, invece, riguarda la più possibile interconnessione tra tutti i trasporti sia su rotaia, che su gomma.

Gli investimenti per questo secondo piano d’azione riguardano la bellezza di 15 miliardi di euro così ripartiti:

  • acquisto di 46 treni ad alta velocità
  • 495 nuovi treni regionali
  • 2.199 nuovi autobus
  • 2.461 autobus elettrici

Abbiamo poi un obiettivo a medio termine che riguarda il potenziamento della connettività a bordo, con l’obiettivo di adeguare i treni ad alta velocità ai nuovi standard 4 g entro poco più di un anno. Una volta ultimato il progetto ad alta velocità, gli standard verranno estesi a tutta la rete ferroviaria dello Stivale.

Gli ultimi due poli di azione di Ferrovie dello Stato

Passiamo ora ad analizzare gli ultimi due poli.

  • Nel terzo dovrà confluire tutta la parte relativa ai servizi di logistica che ad oggi è in capo a Mercitalia Logistics, Mercitalia Rail e Mercitalia Intermodal. Per questa operazione sono previsti investimenti pari a due miliardi e mezzo di euro.
  • Il quarto e ultimo polo è strettamente connesso alla riorganizzazione dei servizi urbani. Si tratta di una attività legata alla valorizzazione degli immobili e degli ex siti ferroviari appartenenti a Ferrovie dello Stato.

Anche le stazioni ferroviarie dovranno essere maggiormente integrate al sistema urbano che le circonda. In questo caso le realtà coinvolte riguardano Grandi Stazioni Immobiliare, direttamente controllata dal gruppo Ferrovie dello Stato per un 60%, oltre che per Fs Sistemi Urbani e Metropark.

Per quest’ultima operazione gli investimenti previsti sono di 1.6 miliardi di euro.

40 mila nuovi posti di lavoro, in cosa consistono?

Ma veniamo a noi, quali saranno le posizioni aperte per questi 40.000 nuovi posti di lavoro? Vediamolo subito. In base a quanto appena asserito viene facile pensare che questi nuovi posti di lavoro saranno rivolti in particolare a conducenti e a manutentori.

Ma non solo, poiché è possibile che Ferrovie dello Stato sia alla ricerca anche di macchinisti, impiegati, operai ed ingegneri. Ma data la forte spinta all’innovazione non saranno assenti anche eventuali ruoli legati al mondo dell’informatica e del digitale ICT, oltre che delle energie rinnovabili.

Insomma, è facile pensare che le nuove posizioni aperti riguardino un’ampia fetta di lavoratori del nostro Paese, che va dai laureati ai non laureati.

Ad oggi non è ancora attiva una piattaforma in rete dove procedere all’invio delle candidature e degli specifici profili richiesti dal gruppo. La notizia, infatti, è appena stata diffusa e senza alcuna ombra di dubbio arriveranno ulteriori informazioni tra le prossime settimane e i prossimi mesi.

Vi consigliamo comunque di tenere monitorato il sito web ufficiale del gruppo Ferrovie dello Stato, anche perché l’azienda risulta essere sempre alla ricerca di nuovi profili da inserire nell’organico, per tutte le posizioni.

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