Fine stato di emergenza: 3 restrizioni che scadono a marzo!

Lo stato di emergenza finisce il 31 marzo 2022. Molte restrizioni scadranno, alcune misure per i lavoratori e i datori di lavoro finiranno. Scopriamo quali.

Il 31 marzo 2022 finirà lo stato di emergenza. Quindi, a partire dal prossimo 1° aprile inizierà una nuova fase di gestione del Covid, accompagnata da misure molto meno restrittive e molte di quelle in vigore scadranno definitivamente.

Ma non si tratta solo di una nuova fase di gestione dell’emergenza epidemiologica del Coronavirus, ma anche della vita degli italiani. Naturalmente, siamo ancora in una fase in cui si dovranno continuare ad adottare alcune misure per contenere i contagi.

Pertanto, non sarà un “liberi tutti”, ma dell’inizio di un ritorno alla normalità, in cui si dovrà essere ancora cauti e attenti. In queste ultime settimane, infatti, i contagi, anche se di poco, stanno ricominciando a salire.

In questo articolo, comunque, daremo uno sguardo a quelle misure che, a partire dal 1° aprile del 2022, quindi, dopo la fine dello stato di emergenza, cesseranno di esistere, soprattutto in riferimento al mondo del lavoro. Inoltre, analizzeremo in quali date e/o i periodi, finirà l’obbligatorietà di esibizione del Super Green pass o all’uso delle mascherine. In entrambi i casi, il passaggio sarà graduale.

Infine, ci concentreremo, più specificatamente sulle restrizioni che scadono a fine marzo, alla luce delle decisioni prese dal Consiglio dei Ministri n. 67 che si è riunito il 17 marzo 2022.

Stato di emergenza: cosa cambia dopo il 31 marzo?

Mancano una manciata di settimane alla fatica data del 31 marzo 2022. Una data molto aspettata, anche perché rappresenta un simbolo di partenza verso la tanto sperata fine della situazione epidemiologica del Coronavirus. 

Il 31 marzo del 2022 finirà lo stato di emergenza; situazione eccezionale e prorogata più volte nel corso degli ultimi due anni. 

Si ricorda, infatti, come si legge sul sito diritto.it che lo stato di emergenza è stato:

“[…] deliberato per la prima volta dal Consiglio dei Ministri il 31 gennaio 2020 […]”.

La fine dello stato di emergenza, ovviamente, non dovrà significare la fine del Covid. Infatti, durante gli ultimi giorni, il numero dei contagi sta nuovamente risalendo. La fine dello stato di emergenza andrà a determinare tuttalpiù la conclusione a molte delle restrizioni e delle limitazioni a cui tutti i cittadini sono stati sottoposti per limitare e contenere il propagarsi del virus.

Molte delle misure, oltre a riguardare la vita quotidiana, hanno investito l’ambito lavorativo, il quale si è trovato catapultato in una situazione totalmente nuova (si pensi, per esempio, all’utilizzo diffuso dello smart working). In seguito, infatti, andremo ad elencare quali sono le misure, soprattutto per imprese, datori di lavoro e lavoratori, che scadranno con la fine dello stato di emergenza.

Cosa cambierà, quindi, con la fine dello stato di emergenza? Abbiamo già detto che molte restrizioni, limitazioni e misure eccezionali finiranno. Tuttavia, molte altre misure, come l’utilizzo delle mascherine al chiuso e l’esibizione del Super Green pass in alcuni ambiti e attività, saranno eliminati progressivamente – e molto gradualmente -, durante i prossimi mesi. 

Il 17 marzo 2022, comunque, sono state prese decisioni molto importanti in sede del Consiglio dei Ministri n. 67, in relazione, ovviamente, alla fine dello stato di emergenza.

Ma prima di analizzare quali sono le novità dell’ultimo Consiglio dei Ministri, elenchiamo le misure in scadenza per i lavoratori.

Fine stato di emergenza: misure in scadenza per i lavoratori. Ecco quali!

Con la fine dello stato di emergenza, molte delle misure messe in campo per imprese, datori di lavoro e lavoratori scadranno.

Si tratta, come ben si sa, di misure eccezionali e, quindi, legate a questo particolare momento storico. Molte misure di contenimento del Covid non saranno eliminate sin da subito, ma progressivamente, in base all’andamento dei contagi.

Tuttavia, nel mondo del lavoro, molte misure sono destinate a terminare il prossimo 31 marzo. Restano pochi giorni, quindi, alla fine di alcuni provvedimenti come le tutele per i lavoratori fragili, il congedo Covid per i lavoratori genitori e così via. 

Iniziamo a parlare proprio di quest’ultima misura, ovvero la possibilità di astenersi dal lavoro per i genitori di minori compresi tra i quattordici anni e i sedici anni. 

Solo fino al 31 marzo 2022, quindi, se l’attività didattica in presenza dovesse essere sospesa, ovviamente a causa di infezione o quarantena da contatto con un altro soggetto positivo al Covid, un genitore lavoratore dipendente può astenersi dal lavoro per rimanere a casa con il figlio.

Per approfondire, sul sito edotto.com, si legge:

“[…] ha diritto di astenersi dal lavoro senza corresponsione di retribuzione o indennità, né riconoscimento di contribuzione figurativa, ma con divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro”.

Fine stato di emergenza: smart working semplificato in scadenza. Ma ci sono novità?

Ci sono novità per lo smart working dopo la fine dello stato di emergenza? Era stato già preannunciato che lo smart working non avrebbe abbandonato il mondo del lavoro, in maniera repentina, con la fine dello stato di emergenza.

La sua scadenza sarebbe stata molto graduale. Ma quali sono le ultime novità? Se, infatti, inizialmente si pensava che lo smart working semplificato sarebbe scaduto il 31 marzo del 2022, non è più così.

Sarà possibile ricorre al lavoro agile, nel settore privato, senza l’accordo individuale tra il datore di lavoro e il dipendente – quindi, rimanendo in regime semplificato – fino al 30 giugno 2022.

Inoltre, leggiamo sul sito ildigitale.it:

“Alla data del 30 giugno viene prorogato anche lo svolgimento del lavoro agile per i lavoratori fragili”.

Per un approfondimento sullo smart working, si consiglia di leggere il seguente articolo su Trend Online: Guida facile per avere lo smart working subito: i requisiti

Stato di emergenza: congedi Covid e tutela lavoratori fragili!

Una misura per i lavoratori che scadrà il 31 marzo del 2022 riguarda i congedi parentali Covid. Ricordate in cosa consistono? Fino alla fine dello stato di emergenza i genitori lavoratori hanno la possibilità di richiedere e beneficiare del congedo parentale, in caso di sospensione della didattica in presenza o per quarantena del figlio. 

Si può beneficiare del congedo Covid solo per i figli minori fino a quattordici anni di età. Ma per quali genitori? Possono beneficiarne i lavoratori dipendenti, i lavoratori iscritti alla Gestione separata e i lavoratori autonomi iscritti all’Inps.

Inoltre, come si legge sul sito edotto.com:

“Per i genitori di figli con disabilità in situazione di gravità il congedo è concesso a prescindere dall’età del figlio e indipendentemente dalla convivenza”.

Passiamo ad un’altra misura in scadenza il 31 marzo 2022. Si tratta della tutela per i lavoratori fragili appartenenti al settore privato che sono assicurati per la malattia dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.

L’Inps lo ha comunicato il 14 marzo 2022. Si ricorda che le patologie riconosciute per cui si poteva lavorare in smart working, sono contenute nel Decreto pubblicato il 4 febbraio del 2022.

Inoltre, per quanto riguarda l’equiparazione della quarantena al periodo di malattia, al momento, comunica l’Istituto, non è prevista nessun’altra proroga

Per tutti i chiarimenti e le relative istruzioni, si rimanda alla lettura delle disposizioni, contenute nel messaggio n. 1126, pubblicato l’11 marzo del 2022.

Sorveglianza sanitaria eccezionale in scadenza al 31 marzo!

Un’altra misura in scadenza al 31 marzo 2022 è la possibilità per i datori di lavoro di ricorrere alla sorveglianza sanitaria eccezionale

Si tratta di una sorveglianza eccezionale per i lavoratori che sono maggiormente a rischio, nel caso in cui entrino in contatto con un soggetto positivo.

Per questa tipologia di lavoratori, i datori di lavoro devono assicurare, appunto, la sopra citata sorveglianza sanitaria eccezionale.

Cos’è? Come viene spiegato molto chiaramente sul sito edotto.com, si tratta di una visita medica che è possibile richiede anche ai servizi Inail territorialmente competente attraverso il servizio online dedicato – in alternativa, al medico competente.

Consiglio dei Ministri n. 67: nuove misure dopo il 31 marzo. Cosa cambia?

In vista della fine dello stato di emergenza, si sta pensando a quali devono essere i provvedimenti da prendere, in vista di un progressivo e graduale ritorno alla normalità.

Il Consiglio dei Ministri n. 67 si è riunito il 17 marzo 2022 e ha approvato il nuovo Decreto-legge Covid, nel quale sono contenute nuove misure di contrasto e contenimento dell’epidemia, dopo la fine dello stato di emergenza.

Il nuovo decreto-legge si focalizza sui seguenti punti: la fine del sistema delle regioni a colori, vari step di un graduale superamento della Certificazione verde e l’eliminazione delle quarantene precauzionali.

Quali sono, quindi, le novità? Innanzitutto, terminerà il sistema delle zone colorate. Le regioni, quindi, a seconda del numero dei contagi non passeranno più da un colore all’altro. 

Fino alla fine del mese di aprile, resterà in vigore l’obbligo di utilizzo delle mascherine FFP2 al chiuso. Dove? Sia sui mezzi di trasporto pubblico sia nei luoghi dove si tengono spettacoli che prevedono la presenza di pubblico. 

Invece, così come si legge sul sito governo.it:

“Nei luoghi di lavoro sarà invece sufficiente indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie […]”.

Come abbiamo appena anticipato, ci sono novità anche sul Green pass. A partire dal 1° aprile, per tutti i lavoratori, ivi compresi coloro con più di cinquanta anni di età, sarà possibile accedere ai luoghi di lavoro con il Green pass base. Obbligo che sarà eliminato successivamente: il 1° maggio.

Cosa cambia sulle quarantene? La decisione che è stata presa dal Consiglio dei Ministri ha decretato la fine alle quarantene da contatto con un soggetto positivo. Pertanto, a partire dal 1° aprile l’isolamento è previsto solo per i positivi al virus. Chi, invece, è stato a contatto con un caso positivo dovrà solo applicare il regime di autosorveglianza.

Sara Bellanza
Sara Bellanza
Aspirante storica contemporaneista, classe 1995.Amante della lettura e della scrittura sin dalla tenera età, ho una laurea triennale in Filosofia e Storia e una laurea magistrale in Scienze Storiche, conseguite entrambe presso l’Università della Calabria. Sono autrice di alcune pubblicazioni scientifiche inerenti alla storia contemporanea e alla filosofia: "L'insostenibile leggerezza della storia" e "L’insufficienza del linguaggio metafisico" per la rivista "Filosofi(e)Semiotiche", e "Il movimento comunista nel cosentino" per la "Rivista Calabrese di Storia del '900".Nonostante la formazione prettamente umanistica, la mia curiosità mi ha spinto a conoscere e a informarmi sugli ambiti più disparati. Leggo, scrivo e fotografo, nella speranza di riuscire a raccontare il mondo così come lo vedo io.
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