Green pass: spostamenti limitati! Tutto sul turismo 2021

Al momento il nostro paese si trova in zona gialla per la totalità delle regioni. Questo significa che si può circolare liberamente spostandosi anche da una regione all'altra, ma a molti non è ancora chiaro il funzionamento del green pass italiano rispetto a quello europeo, che arriverà dal primo di luglio. Per la ripartenza sperata del turismo, bisognerà ancora valutare alcune limitazioni, collegate al vaccino, alla presentazione di un tampone negativo o alla guarigione dal virus. Si potrà viaggiare, in Italia e all'estero, ma con delle limitazioni. Vediamo qui tutti i dettagli.

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L’estate 2021 è alle porte, e si prospetta una ripresa del turismo, uno dei settori più penalizzati dal 2020. Per l’estate 2021 si potrà lentamente ricominciare a muoversi, visitando le più belle città e luoghi naturali del paese. Tutta Italia è in zona gialla, e mentre il governo propone prudenza con le riaperture, gli italiani si chiedono come poter viaggiare in Italia e all’estero secondo le nuove disposizioni.

Come avevamo visto in un articolo precedente, Mario Draghi al G20 aveva annunciato che un passaporto Covid-19 italiano sarebbe arrivato prima del green pass europeo, per permettere gli spostamenti nei confini nazionali.

Il passaporto italiano di fatto è solo un ponte in attesa che arrivi il più ampio green pass europeo, ma qualcosa si può già ipotizzare sul futuro. Nel frattempo l’Italia è tutta zona gialla, questo vuol dire che ci si può spostare senza autocertificazione, e riaprono moltissime attività che fino ad oggi erano rimaste chiuse.

Vediamo qual è la situazione e come si prospetta il futuro per il turismo italiano e internazionale.

Italia in zona gialla: cosa si può fare senza green pass

Al momento anche la Valle d’Aosta, l’ultima regione in zona arancione, è passata al colore giallo, diventando più accessibile anche dalle regioni vicine. Il numero di contagi è sceso notevolmente, e si avvicina la data del 1 giugno, giorno dal quale si potrà ricominciare a frequentare bar e locali anche al chiuso.

Tutte le attività ristorative possono aprire a pieno regime, pur con il coprifuoco ancora attivo, e lavorare sia a pranzo che a cena, anche all’interno dei locali. I cittadini quindi potranno nuovamente accedere ai ristoranti preferiti senza particolari problemi, seguendo comunque le misure di sicurezza previste per mantenere la situazione contagi a basso livello.

Ogni locale avrà delle precise disposizioni in merito di sicurezza, inclusi i locali destinati ad accogliere il turismo, come le stazioni balneari, i ristoranti al mare o in montagna, i locali e i centri commerciali. Centri che presto potranno aprire anche nei weekend. Mascherina, controllo della temperatura e uso degli igienizzanti per le mani sono la base per la prevenzione durante l’estate 2021.

L’Italia è in zona gialla, ed è possibile ricominciare a frequentare i locali e i centri commerciali preferiti anche senza green pass. Passaporto verde che per l’Europa è ancora atteso, mentre per l’Italia si parla di un anticipo al passaporto europeo, per consentire il turismo a livello nazionale.

Green pass italiano: libera circolazione nelle regioni gialle

Il green pass italiano, in anticipo rispetto a quello europeo, sicuramente favorirà una spinta al turismo estivo, perché le persone potranno ricominciare a circolare senza limitazioni aggiuntive. Per quanto riguarda le zone gialle, non c’è problema. Già da tempo sono consentiti gli spostamenti tra regioni gialle.

Questo vuol dire che ci si può spostare liberamente tra una regione e l’altra in tutta Italia, senza la necessità di presentare autocertificazione. Ma cosa accadrà se una o più regioni tornassero arancioni o rosse? Sicuramente non ci sarebbe la stessa libertà di movimento della zona gialla.

Il green pass italiano è una sorta di certificazione, che potrà scongiurare ulteriori rallentamenti al turismo, che permette a chi è immune, vaccinato o il cui tampone risulta negativo, di entrare anche in una regione arancione o gialla.

Il green pass italiano è una sorta di anticipo al pass europeo, come aveva annunciato lo stesso Mario Draghi al G20.

Green pass europeo: cosa accadrà al turismo internazionale

Oltre a questo speciale green pass italiano, c’è attesa per quello europeo. Come spiega Wired.it il passaporto europeo introdurrà una serie di vantaggi:

“Oltre a garantire la libertà di movimento anche in zona rossa o arancione, con il green pass si potrà andare a fare visita agli anziani nelle case di riposo, partecipare a feste o eventi e viaggiare in Unione europea senza quarantene.”

La prospettiva sperata dai cittadini dell’Europa e dal turismo è proprio quella di poter riaprire i confini in modo totale, pur tutelando la salute delle persone. Il turismo internazionale gioverebbe sicuramente della possibilità di riprendere gli spostamenti tra stati.

Al momento ogni paese ha preso misure differenti a riguardo, e anche la stessa Italia nei confronti dei paesi europei e extraeuropei.

In linea generale è possibile viaggiare dall’estero verso l’Italia mostrando l’esito negativo del tampone, senza obbligo di quarantena. Inoltre sono stati introdotti e rafforzati i voli Covid-tested, in via sperimentale in alcuni aeroporti italiani.

Il turismo internazionale sicuramente potrà giovare di un allentamento delle misure, anche se il green pass darà modo di mantenere i livelli di sicurezza al minimo indispensabile alla tutela dei cittadini.

Turismo e riaperture: cosa cambia con il green pass in Italia

Per poter viaggiare in Italia, non sono necessarie specifiche autocertificazioni, e ad oggi il green pass è di fatto una serie di misure volte a verificare che la persona che sta viaggiando in zone a rischio sia vaccinata o risultata negativa al tampone. In questo senso il green pass attesta le diverse situazioni:

Chi è stato vaccinato completando il ciclo: il green pass ha validità diversa in base al vaccino, dai 6 ai 9 mesi;

Chi ha effettuato un test rapido o molecolare, ed è risultato negativo: il green pass ha validità 48 ore;

Chi è guarito dal Covid-19: il green pass ha validità sei mesi.

Per quanto riguarda la metodologia utilizzata per constatare la veridicità delle informazioni, il governo sta lavorando per introdurre un sistema informatico in grado di registrare lo stato particolare del soggetto, in modo automatico.

Per poter circolare liberamente in Europa, dal primo luglio si utilizzerà l’app dei servizi pubblici “Io”. L’annuncio è stato presentato dal ministro per l’innovazione Vittorio Colao, che vede nell’applicazione già utilizzata in precedenza dagli italiani un valido strumento per poter viaggiare in sicurezza in tutta Europa.

Al momento il green pass è cartaceo, ma quando arriverà l’aggiornamento dell’App Io, sarà possibile avvalersi del digitale per gli spostamenti fuori dai confini nazionali.

App Io e turismo internazionale: arriva il green pass digitale

Come funziona il nuovo green pass digitale? Grazie a questo strumento, il turismo per l’estate 2021 potrebbe ripartire quasi allo stesso ritmo precedente alla pandemia, e ne gioverebbero cittadini italiani ed europei. L’applicazione Io è stata utilizzata dagli italiani già in precedenza per moltissime funzioni, perché mette in contatto il cittadino direttamente con la pubblica amministrazione.

Come spiega IlSole24Ore.com la tecnologia sarà utilizzata come strumento per poter muoversi liberamente:

“Io” ha infatti le caratteristiche che rispondono alle richieste dell'Ue per essere uno dei canali su cui poter visualizzare il certificato, appena sarà operativa l'infrastruttura che gestisce ed eroga i documenti in formato digitale.”

Il green pass digitale europeo sarà disponibile dal primo giorno di luglio, e riporterà tramite applicazione le informazioni relative al cittadino, che riguardano: vaccinazione, guarigione dal Covid-19 o esito negativo del tampone. In questo modo si potrà garantire la libera circolazione anche nelle zone in cui il contagio potrebbe aumentare nuovamente.

Non mancano in ogni caso le polemiche sull’utilizzo della tecnologia digitale in questo senso. L’applicazione Io è stata utilizzata già per alcuni bonus e iniziative del governo ai cittadini, ma con l’utilizzo dell’app per poter viaggiare, certificando il proprio stato di salute, si rischia di incorrere in un grosso problema di privacy.

Green pass e privacy: le opinioni

Se da un lato il passaporto Covid può essere un valido alleato per ricominciare a viaggiare e per la ripresa del turismo, dall’altro non mancano le critiche che vedono l’uso della tecnologia in questo senso come fortemente penalizzante per la privacy dei cittadini.

Secondo le ipotesi, l’applicazione caricherà in modo automatico le informazioni dei cittadini relative ai cicli di vaccinazione, ai tamponi effettuati e alla guarigione dal virus. Questo vuol dire che in sede ospedaliera verranno caricate le informazioni relative allo stato del cittadino nei confronti del virus, e questo potrebbe andare a ledere fortemente la privacy dello stesso.

Oltre all’utilizzo dell’App Io, si potrebbe fare riferimento anche all’App Immuni, abbinata all’applicazione ufficiale che già il cittadino possiede per comunicare con le pubbliche amministrazioni. L’App Immuni è stata fortemente criticata, e potrebbe arrivare già a fine maggio. Come spiega Repubblica.it, la funzione dell’App Immuni è quella di tracciare la situazione di salute dei cittadini:

“Consente di ricostruire i contatti fra le persone, anche incontri casuali in un negozio, nel recente passato. Se qualcuno poi dovesse risultare positivo al virus, permetterà di intervenire subito e minimizzando la diffusione.”

Sicuramente l’applicazione su larga scala di una tecnologia che traccia la situazione dei cittadini non è ben vista dal Garante per la Privacy, anche se molti la ritengono l’unica soluzione per un ritorno alla normalità. Va ricordato che comunque l’app non comunica all’esterno i dati personali identificativi del cittadino, ma solo lo stato di salute.

Dopo il green pass: cosa accadrà?

Mentre si moltiplicano le criticità sull’abbinamento tecnologico delle app Immuni e Io per monitorare lo stato di salute di chi viaggia, non mancano i dubbi e le perplessità su cosa potrebbe accadere al termine del periodo di validità del green pass.

Nel dettaglio, cosa accadrebbe dopo che sono passati i mesi di validità dall’ultima vaccinazione? Su questo ancora non possiamo parlare con certezza, perché tutto dipende dall’andamento del virus successivamente all’estate.

Al momento in ogni caso sono considerati come green pass nazionali tutti i documenti erogati dalla struttura sanitaria che attesta lo stato di guarigione dal Covid-19, il tampone negativo oppure il termine del ciclo di vaccinazione. Secondo le ultime disposizioni, si ottiene un certificato verde anche dopo la prima somministrazione del vaccino, che si tratti di Pfizer, Moderna, AstraZeneca o Johnson & Johnson.