Ecco chi potrebbe andare in pensione a 61 anni nel 2024

La riforma del sistema pensionistico del Governo potrebbe prevedere una serie di lavoratori che potrebbero andare in pensione a 61 anni: vediamo quali

Lavori in pensione a 61 anni nel 2024? Questa è l’ipotesi in materia di pensionamenti del Governo Meloni. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Ecco quali sono le categorie che potrebbero usufruire della previsione della riforma

Entro il 2024, l’elenco delle professioni usuranti potrebbe essere esteso, consentendo a coloro che sono impiegati in queste professioni di andare in pensione anticipatamente.

L’intenzione del Governo Meloni dovrebbe essere quella di estendere la quota 41 fino alla fine della sessione legislativa, che potrebbe essere più lunga del previsto.

Questo però non significa che nella Legge di Bilancio 2024 non ci saranno novità in materia di pensioni. Secondo le ultime indiscrezioni, tra l’ampliamento della quota 103 e le modifiche alla quota di scelta delle donne, sembra esserci spazio per ampliare l’elenco dei datori di lavoro che possono accedere alla cosiddetta quota 97,6, che consente di andare in pensione a 61 anni o più.

Il viceministro del Lavoro Claudio Durigon, rispondendo a un’interpellanza di Franco Mali, membro dei Verdi e dell’Alleanza di Sinistra, in Commissione Lavoro, ha esaminato questa possibilità, affermando che anche i portalettere potrebbero essere aggiunti all’elenco dei dipendenti.

Nuovi lavori usuranti nel 2024?

Oggi l’elenco dei lavoratori usuranti conta solamente delle seguenti categorie:

  • lavoratori notturni;

  • addetti alla “linea catena”;

  • conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

A questi si aggiungono i lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti, quali:

  • lavori in galleria, cava o miniera

  • lavori nelle cave

  • lavori nelle gallerie

  • lavori in cassoni ad aria compressa

  • lavori svolti dai palombari

  • lavori ad alte temperature

  • lavorazione del vetro cavo

  • lavori espletati in spazi ristretti

  • lavori di asportazione dell’amianto

I lavoratori che soddisfano le caratteristiche delle categorie sopra citate hanno il vantaggio di poter andare in pensione quando la somma di età (61 anni e 7 mesi) e contributi (35 anni e oltre) raggiunge quota 97,6, secondo il Decreto n. 67 del 2011 (Legge Fornero).

Ciò significa che la somma dell’età (61 anni e 7 mesi) e dei contributi (35 anni o più) non deve essere equiparata ai prematuri una volta che la somma dell’età (61 anni e 7 mesi) e dei contributi (35 anni o più) raggiunge quota 97,6. I lavoratori precoci possono accedere alla pensione con la quota 41 o interrompere il rapporto di lavoro prematuro con l’Ape sociale.

I lavoratori precoci saranno estesi nella legge di bilancio 2022 solo all’Ape sociale, mentre i beneficiari potranno essere estesi nella legge di bilancio 2024. Durigon ha confermato a Franco Mali che ritiene “giusto riconoscere la diligenza di questo lavoro, che si svolge all’aperto, in mezzo agli ingorghi urbani, e che purtroppo comporta molte malattie come artrite, ernia, bronchite e polmonite”.

Tuttavia, oltre ai postini, altre categorie di lavoratori possono essere incluse nella quota 97,6 per andare in pensione. Intanto, da tempo si dice che è necessaria una maggiore flessibilità in uscita, almeno per i lavoratori usuranti, e la prossima Legge di Bilancio potrebbe essere l’occasione perfetta per farlo.

Ecco cos’è la Quota 97,6

Come anticipato, Quota 97,6 prende il nome dal risultato richiesto per la somma tra l’età anagrafica e gli anni di contributi, i quali a loro volta non possono essere inferiori, rispettivamente, a 61 anni e 7 mesi e a 35 anni.

Quindi, le combinazioni possibili per andare in pensione con Quota 97,6 sono:

  • 62 anni e 7 mesi di età e 35 di contributi

  • 61 anni e 7 mesi e 36 di contributi

Ciò vale per i lavoratori dipendenti, mentre per gli autonomi si parla di Quota 98,6, dove il requisito contributivo minimo è sempre di 35 anni mentre quello anagrafico aumenta a 62 anni e 7 mesi.

In entrambi i casi il requisito contributivo va raggiunto al netto dei contributi figurativi accreditati nei periodi di malattia o disoccupazione.

Vincenzo Stella
Vincenzo Stella
Vincenzo, 29 anni e sono un copywriter e web editor con una passione per la scrittura fin da giovane. Laureato in giurisprudenza ed avvocato, ho cambiato rotta nel corso degli studi, occupandomi dapprima di web-radio e poi di editoria. Sono appassionato di tech, economia e geopolitica. E adoro le chiacchiere da bar, specialmente se si parla di attualità. La mia passione imperitura per l'arte scritta mi spinge costantemente a migliorare e le mie abilità a tutte le esigenze. Sono sempre alla ricerca di nuove sfide e opportunità per ampliare il mio bagaglio culturale e professionale. Mi occupo di cultura nella vita, anche al di fuori del lavoro. Il teatro ed il volontariato sono il mio carburante nel tempo libero.
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