INAIL: N euroscienze per la sicurezza sul lavoro! I dettagli!

Nuove frontiere per la sicurezza sul lavoro? L’INAIL ha avviato un progetto che comprende sicurezza e neuroscienze! Vieni a scoprirlo qui.

La sicurezza sul lavoro sta acquisendo sempre un’importanza maggiore. Insomma, dobbiamo affermare che quasi giornalmente veniamo a conoscenza di qualche incidente capitato sul luogo di lavoro

Ebbene, l’INAIL – Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, ha decretato che il fattore umano è uno dei più importanti fattori di rischio da tenere in considerazione. Infatti, spesso le persone, a causa di decisioni errate, possono mettere in pericolo loro stesse e gli altri. 

Da qui è semplice comprendere per quale motivo l’INAIL ha avviato un progetto relativo alla sicurezza sul lavoro che comprende l’utilizzo delle neuroscienze.  

Insomma, l’emotività dev’essere compresa a fondo per poter educare al meglio i lavoratori a tendere comportamenti sicuri sul luogo di lavoro. 

Questo non vuol dire incolpare direttamente i lavoratori per i rischi derivanti dalla sicurezza sul lavoro, ma dobbiamo comunque tenere in considerazione che spesso molte delle decisioni che prendiamo si basano su calcoli emotivi e non logici. 

Di conseguenza, comprender i ragionamenti che stanno alla base delle nostre decisioni può essere utile per evitare spiacevoli inconvenienti. 

Vuoi saperne di più sul progetto INAIL e su come sfruttare le neuroscienze per garantire una maggiore sicurezza sul luogo di lavoro? Allora andiamo a scoprirlo insieme!

Sicurezza sul lavoro e fattori di rischio: il progetto INAIL

Come abbiamo affermato anche in precedenza, le emozioni giocano un ruolo importante nel nostro processo decisionale. 

Ebbene, dobbiamo però prestare molta attenzione alla sfera emotiva quando parliamo dell’ambito lavorativo in quanto, una scelta basata sulle emozioni e non sulla razionalità, possono capitare spiacevoli incidenti. 

Quindi, l’obiettivo che si è posto l’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro è quello di far convergere sicurezza sul lavoro e neuroscienze, in modo che possano agire in sinergia ed evitare incidenti. 

Il progetto ha un nome ben specifico: La neurobiologia al servizio della sicurezza. 

Ebbene, devi sapere che la presentazione di questo progetto ha avuto luogo nel mese di febbraio per mezzo di un Webinar organizzato dall’INAIL e CNR/IBBA di Milano. 

Ma non si tratta di un singolo progetto fine a sé stesso. Infatti, devi sapere che questo è stato inserito nel percorso INAIL di ricerca scientifica che si occupa di trovare delle soluzioni per aumentare la sicurezza sul lavoro attraverso l’utilizzo di biotecnologie innovative. 

Ma come funzionerà nello specifico questo progetto? Andiamo a scoprirlo insieme nei prossimi paragrafi. 

Neuroscienze al servizio della sicurezza sul lavoro: ecco come funzionerà!

Come abbiamo compreso, il progetto è stato reso necessario al fine di garantire sempre un maggior grado di sicurezza sul luogo di lavoro. 

Ebbene, gli obiettivi che andrà a coprire nello specifico il progetto dell’INAIL sono quelli di incrementare la cultura e le competenze al fine di prevenire e tutelare casi di incidenti sul lavoro. 

Proprio per perseguire tale obiettivo è stata individuata una rete tra i RSPP-Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione di atenei, aziende ospedaliere e istituzioni, come previsto dal Decreto Legislativo numero 206 del 2001

Ma quali sono le altre peculiarità del progetto messo in campo dall’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro?

Devi sapere che sono stati messi a punto degli strumenti che consentono il monitoraggio dell’ambiente di lavoro in maniera continuativa. 

E non abbiamo ancora finito! Infatti, sono stati avviati anche dei corsi di formazione e di sensibilizzazione per le diverse realtà coinvolte nel progetto. Tutto questo è stato previsto per garantire il rispetto della direttiva dell’Unione Europea sull’utilizzo corretto delle biotecnologie. 

Gli obiettivi del progetto INAIL per la sicurezza sul lavoro!

Come abbiamo anticipato in precedenza, gli obiettivi principali del progetto mandato avanti dall’INAIL sono quelli di incrementare la cultura e le competenze al fine di prevenire e tutelare casi di incidenti sul lavoro. 

Insomma, le attività hanno il fine di promuovere al meglio la sicurezza sul luogo di lavoro, vista come un processo complesso che tiene conto anche di variabili di tipo neuroscientifico. 

Ebbene, tali variabili sono molto complesse da studiare e davvero eterogenee, ma possono essere sfruttate al meglio in modo da razionalizzare gli ambienti di lavoro e ridurre al minimo il rischio di incidenti. 

Neuroscienze e sicurezza sul lavoro: quali sono i rischi?

Ebbene, quando si parla di sicurezza sul lavoro sicuramente dobbiamo considerare quelli che sono i principali fattori di rischio. 

Ecco che tra questi abbiamo il fattore umano che, secondo i dati raccolti dall’INAIL, rappresenta il fattore di rischio principale. 

Eppure, tutti noi proviamo delle emozioni e spesso agiamo di conseguenza ad esse. Questo non può essere cambiato nemmeno con dei vari corsi di sensibilizzazione oppure con qualche imposizione dall’alto.

Quindi, come sarà possibile riuscire a ridurre i rischi causati dal fattore umano?

Ebbene, secondo quanto previsto dall’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro verrà predisposto un piano di intervento con l’obiettivo di migliorare le competenze. 

In questo modo, per mezzo di un vero e proprio percorso di addestramento, si comprenderanno al meglio le conseguenze (reali e potenziali) che derivano dalle nostre decisioni. 

Alcuni esempi? Beh, secondo le indagini condotte prima dell’approvazione di questo progetto, è stato riscontrato come il personale che lavora in laboratorio è uno tra quelli più esposti ai rischi. Tuttavia, in base alle domande effettuate tra questi lavoratori, è emerso che essi si rendono conto del rischio solo nel momento dell’incidente. 

Cosa influisce sulla percezione del rischio sul lavoro? 

Dunque, nel caso dei ricercatori in laboratorio, essi non comprendevano che stavano correndo un rischio, fino al momento dell’incidente. 

Basti pensare alle sostanze utilizzate, i dispositivi di protezione, le attrezzature che potrebbero non essere state oggetto di manutenzione regolare. 

Insomma, sono tutti rischi di cui i ricercatori non sembrano essere consci fino a quando non capita qualche incidente. 

Ma quali sono i fattori che vanno ad influire sulla percezione del rischio?

Ecco che torniamo ad uno dei punti principali sul quale si basa il progetto mandato avanti dall’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro: le emozioni

Queste giocano un ruolo fondamentale nella percezione del rischio e sono spesso causa di terribili incidenti sul lavoro. 

Ovviamente, oltre alle emozioni abbiamo anche alcune variabili personali, come il background del singolo individuo, oppure le caratteristiche organizzative. 

Insomma, non si tratta di scarse competenze o di altre variabili che possono essere controllate con certezza, ma di variabili neurobiologiche. 

Di conseguenza, l’obiettivo è quello di definire al meglio tali variabili in modo da creare delle procedure standard per limitare i rischi ad esse connessi. 

Come ridurre i casi di rischi sul lavoro?

Ebbene, a questa domanda non possiamo rispondere con certezza. 

Infatti, si tratta solo di un progetto mandato avanti dall’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro del quale ancora non conosciamo i risultati. 

Tuttavia, è bene sottolineare che tale progetto si baserà sulla professionalità, l’addestramento e il buon senso dell’operatore. 

Inoltre, ci teniamo a precisare è stata anche messa a punto una piattaforma digitale www.biotechsafety.org, come strumento di dialogo tra gli attori della prevenzione. In questo modo sarà possibile acquisire informazioni sulle strategie di prevenzione, i fattori di rischio degli attori coinvolti.

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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