INPS, preoccupa il cedolino pensioni di giugno 2023: saltano gli aumenti? Ecco perchè

Pensioni INPS sempre attenzionate. Sui cedolini di giugno attese delle pessime notizie. Preoccupa la possibile non erogazione degli arretrati e degli arretrati. Ecco il perché del nuovo blocco.

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Nuove preoccupazioni per i pensionati INPS: ancora nessuna novità in tema di aumenti e di erogazione degli arretrati.

L’aumento tanto atteso dai titolari di pensione minima e lo scatto degli arretrati tanto annunciato dal governo Meloni tarda ad arrivare.

Cattive notizie per i 1.3 milioni di pensionati italiani. Nella legge finanziaria di dicembre 2022 il governo di centro destra guidato dalla premier Meloni aveva inserito la decisione di aumentare le pensioni minime ma la platea dei beneficiari risultava ancora poco chiara.

L’INPS si è da subito attivata per risolvere i problemi tecnici anche grazie alle richieste fatte al governo su ulteriori dettagli.

Le fonti ufficiali dicono che l’aumento delle pensioni minime spetterebbe anche agli over 75 ma la situazione ad oggi risulta ancora poco chiara.

Ma a cosa è dovuto tale ritardo nella mancata corresponsione di arretrati e dell’incremento delle pensioni minime? Scopriamolo insieme.

INPS, preoccupa il cedolino pensioni di giugno 2023: saltano gli aumenti? Ecco perchè

Le pensioni minime INPS dovrebbero aumentare. L’aumento deciso dal governo Meloni nella legge finanziaria 2023 tarda ancora ad arrivare.

Dunque i tanti attesi aumenti non arriveranno nemmeno nel cedolino di giugno. Ma perché di tanto ritardo?

La risposta è da ricercarsi nell’individuazione precisa della platea dei beneficiari.

Dopo 5 mesi dalla decisione del governo Meloni, l’INPS ancora sembra non essere pronta a partire.

L’INPS ad inizio aprile ha comunicato in una circolare i criteri di massima relativi agli aumenti, ma ancora dell’effettivo via libera non c’è nemmeno l’ombra.

Questo infatti dovrà essere comunicato con un messaggio successivo che tarda ad arrivare.

I fondi ci sono e sono stati stanziati nella scorsa legge finanziaria: circa 480 milioni quest’anno e 379 nel 2024.

Il governo in realtà ha più e più volte messo in evidenza la necessità di procedere all’immediato all’aumento delle pensioni minime così da contrastare la sempre più alta inflazione che ha raggiunto nei mesi scorsi l’11,6%.

Dunque al momento non ci saranno ancora nel cedolino di giugno i tanti attesi aumenti delle pensioni minime e ne gli arretrati spettanti calcolati dal mese di gennaio.

Secondo quanto evidenziato dal Governo, gli aumenti previsti non arriveranno prima di luglio 2023.

Per gli over 75 sono previsti aumenti delle pensioni minime che porteranno la prestazione a toccare i 600 euro. Per tutti gli altri pensionati l’aumento sarà minore.

Pensioni minime INPS, ecco i nuovi importi

Secondo le indiscrezioni avute dall’INPS negli ultimi giorni, l’INPS dovrebbe rendere esecutiva la circolare con gli aumenti pubblicata il 3 aprile nel mese di luglio.

La stessa prevede aumenti a partire dal mese di gennaio e fino a dicembre 2024 e dovrebbero essere dell’1,5% per i pensionati che ricevono un assegno pari o inferiori al trattamento minimo INPS per il 2023, e del 2,7% in più nel 2024. Mentre per i pensionati over 75 l’aumento per il 2023 sarà del 6,4%.

L’incremento, come già detto, non spetta a tutti ma solo a coloro che ricevono un assegno INPS relativo al rateo di pensione pari a 563,74 euro, o a cifre più basse.

Dunque per gli over 75 si attendono aumenti fino a 600 euro che si presume arriveranno dal 1 luglio 2023 per un aumento mensile di 36,08 euro.

Per essere precisi coloro che percepiscono il trattamento minimo riceveranno da luglio un assegno che salirà a 599,82 euro mensili.

Per coloro che hanno un età inferiore ai 75 anni, invece, l’aumento sarà più contenuto: cioè dell'1,5% aumentando da 563,74 a 572,20 euro, con un aumento pari a circa 8 euro.

Attenzione perché il primo assegno che verrà messo in pagamento presumibilmente da luglio sarà più alto anche per effetto degli arretrati e non solo. Ricordiamo che a luglio alcuni riceveranno anche la quattordicesima.

Si tratta di una somma aggiuntiva spettante a coloro che hanno almeno 64 anni e un reddito complessivo fino a un massimo di 1,5 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti fino al 2016 e fino a 2 volte il trattamento minimo annuo del Fondo lavoratori dipendenti dal 2017.

Ecco quando arriva il rateo di giugno

La pensione di giugno come previsto dopo la fine dell’emergenza sanitaria arriverà ad inizio mese.

L’accredito avverrà giorno 1 giugno 2023 che cade di giovedì. Attenzione perché giorno 2 giugno sarà Festa Nazionale e pertanto il ritiro della pensione è posticipato a lunedì 5 giugno 2023.

Per visualizzare il cedolino di giugno basterà accedere direttamente al sito istituzionale dell’INPS nel proprio cassetto fiscale attraverso le credenziali SPID e CIE.

Nell’apposita sezione sarà possibile visionare la cifra spettante del rateo di giugno.