INPS, le sette date ufficiali delle pensioni di maggio! 

Anche questo mese saranno erogate in anticipo le pensioni e le indennità di accompagnamento per gli invalidi civili relative al mese di maggio 2021. Si pensa che questo sia l’ultimo mese in cui tali prestazioni verranno erogate in anticipo, ma nulla è ancora certo; l’esecutivo Draghi, infatti, potrebbe prorogare nuovamente lo stato di emergenza per i prossimi mesi. Anche a fine aprile, dunque, INPS si coordinerà con Poste Italiane per garantire ai beneficiari delle pensioni di recarsi in completa sicurezza negli uffici postali, per ritirare le proprie prestazioni. 

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Anche questo mese saranno erogate in anticipo le pensioni e le indennità di accompagnamento per gli invalidi civili relative al mese di maggio 2021. Si pensa che questo sia l’ultimo mese in cui tali prestazioni verranno erogate in anticipo, ma nulla è ancora certo; l’esecutivo Draghi, infatti, potrebbe prorogare nuovamente lo stato di emergenza per i prossimi mesi. Anche a fine aprile, dunque, INPS si coordinerà con Poste Italiane per garantire ai beneficiari delle pensioni di recarsi in completa sicurezza negli uffici postali, per ritirare le proprie prestazioni. 

INPS e Poste Italiane, l’anticipo delle pensioni

INPS e Poste Italiane collaboreranno ancora per questo mese per garantire che i beneficiari delle pensioni abbiano la possibilità di recarsi in assoluta sicurezza e nel rispetto delle norme di contrasto e contenimento della diffusione del Coronavirus negli uffici postali. Non si sa ancora se lo stato di emergenza verrà prorogato e, con esso i mesi in cui verranno anticipate le pensioni dei mesi successivi.

Le pensioni e le indennità di accompagnamento per gli invalidi civili sono erogate dall’istituto INPS in anticipo e rispettando un ordine prestabilito, ormai da parecchi mesi, a seguito della pandemia da Coronavirus. Le prestazioni vengono assegnate ai cittadini in giorni della settimana differenti, secondo l’ordine alfabetico. L’ordine si riferisce alla prima lettera del cognome del beneficiario del trattamento pensionistico, ad esempio: Mario Verdi dovrà far riferimento alla lettera “V”. 

Le motivazioni di questa distribuzione anticipata e differenziata per giorni e lettere alfabetiche sono molto semplici. L’obiettivo, data la situazione di emergenza, è garantire che tutti i beneficiari delle pensioni possano recarsi in assoluta sicurezza e rispettando le norme di contrasto e contenimento della diffusione del Coronavirus. Sul sito ufficiale dell’istituto INPS, infatti, leggiamo:

"Al fine di consentire a tutti i beneficiari dei pagamenti di recarsi presso gli uffici postali in sicurezza e nel rispetto delle misure di contenimento della diffusione del Covid-19” 

INPS, stato di emergenza prorogato

Con la proroga dello stato di emergenza, conseguente al costante aumento dei contagi da Coronavirus, è stata firmata, da parte dell’ex Capo del Dipartimento della Protezione Civile, poi sostituito col nuovo esecutivo draghi da Fabrizio Curcio, l’ordinanza n°740 del 12 febbraio 2021 in cui leggiamo:

“Il Capo Dipartimento della Protezione Civile ha firmato l’Ordinanza che dispone, per i mesi di marzo, aprile e maggio, l’anticipo dei termini di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall’INPS: trattamenti pensionistici, assegni, pensioni e indennità di accompagnamento per gli invalidi civili. Il provvedimento, anche al fine di consentire l’accesso scaglionato e contingentato degli utenti presso gli uffici di Poste Italiane, prevede l’anticipo delle riscossioni delle competenze del mese di marzo, dal 23 febbraio al 1° marzo 2021, del mese di aprile, dal 26 marzo al 1° aprile 2021 e del mese di maggio, dal 26 aprile al 1° maggio 2021.”

INPS il pagamento delle pensioni maggio 2021: il calendario

Sul sito di Poste Italiane leggiamo che:

“per garantire la tutela della salute dei lavoratori e dei clienti, le pensioni del mese di maggio verranno accreditate a partire da lunedì 26 aprile per i titolari di un libretto di risparmio, di un conto Bancoposta, o di una Postepay Evolution. I titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution, potranno prelevare i contanti da oltre 7.000 postamat senza bisogno di recarsi presso l'ufficio postale.”

Per coloro che, invece, dovranno ritirare negli uffici postali le pensioni in contanti ci si atterrà alla seguente turnazione: 

  • lunedì 26 Aprile dalla A alla B
  • martedì 27 Aprile dalla C alla D
  • mercoledì 28 Aprile dalla E alla K 
  • giovedì 29 Aprile dalla l alla O
  • venerdì 30 Aprile dalla P alla R  
  • lunedì 3 maggio dalla S alla Z 

I cittadini che ricevono il proprio trattamento pensionistico presso una banca, il pagamento verrà accreditato in data lunedì 3 maggio 2021, in quanto il 1° del mese è festivo e il 2 maggio è domenica. 

Le pensioni per gli over 75

Anche per il mese di maggio, gli over 75 potranno ricevere la propria pensione in modo assolutamente gratuito e in totale sicurezza presso la propria abitazione, attraverso una delega ai Carabinieri per il ritiro della prestazione.

“Poste Italiane e l’Arma dei Carabinieri hanno sottoscritto una convenzione grazie alla quale tutti i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli uffici postali, che riscuotono normalmente la pensione in contanti, possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i Carabinieri.”

La convenzione tra Poste Italiane e l’Arma dei Carabinieri si pone due obiettivi: preservare la salute dei cittadini più deboli, evitando loro di recarsi di persona negli uffici postali per evitare qualsiasi tipo di contagio col virus e, nello stesso tempo, tutelare questi soggetti da reati come rapine o scippi. 

Si specifica, infine, che il pensionato che volesse sapere in anticipo l’importo esatto della propria pensione, potrà scaricare il cedolino direttamente dal sito INPS. In particolare, occorrerà accedere alla piattaforma dell’Istituto Previdenziale e andare nella sezione del “cedolino pensione”. Occorrerà poi premere su “cedolino pensione servizio”, su “verifica pagamenti” ed infine su “visualizzare il cedolino”.

Le regole per il ritiro delle pensioni

Per ritirare le pensioni presso gli uffici di Poste Italiane, si dovranno rispettare le solite semplicissime regole anti-contagio del virus. Sarà dunque obbligatorio indossare correttamente la mascherina, coprendo naso e bocca, si dovranno rispettare le limitazioni e il numero di ingressi all’interno dell’ufficio, ma soprattutto occorrerà mantenere i distanziamenti sociali tra persone, di almeno un metro. 

Le altre notizie importanti

Un altro appuntamento da tenere a mente è relativo all'anticipo della tassazione della tredicesima, che l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale ci ha comunicato recentemente ad aprile. Ci si troverà con imposte leggermente aumentate a gravare sul vostro netto mensile, che provvederanno a diminuirlo. Nello stesso tempo, però ci attende una tredicesima un po' più cospicua, ma soprattutto conguagli di fine anno meno ingenti.

Una data molto importante per le pensioni sarà il 31 dicembre 2021. Con l’arrivo del 31 dicembre 2021 scadrà la riforma pensionistica di quota 100. Per ora, il tavolo di riforma delle pensioni non è ancora aperto, probabilmente non la si ritiene una priorità al giorno d’oggi. 

Le ultime notizie sulla riforma delle pensioni

Al momento, come precedentemente detto, per quello che concerne la Riforma delle pensioni non ci sono particolari novità, ma solo ipotesi. Prima di tutto, l’ipotesi, o incubo, di un ritorno alla Riforma Fornero, riferita all'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, intitolato "Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici".

Non sono poi da escludere totalmente anche queste tre soluzioni: la prima è Quota 92: una misura riservata ai lavoratori usuranti che potrebbero andare in pensione con 30 di contributi e 62 di età; questa riforma servirebbe ad aiutare donne e uomini impegnati in lavori usuranti. La seconda, invece, è Quota 102: che prevederebbe l’uscita dal mondo del lavoro con 64 anni di età e 38 di contributi versati. La terza ipotesi, invece, verterebbe su una Quota 41 per tutti, in riferimento agli anni di contributi.