INPS: stop pagamenti Reddito di cittadinanza! Ecco per chi

Con la nuova circolare INPS i pagamenti del Reddito di Cittadinanza saranno a rischio! Ecco perché

Allarme Reddito di Cittadinanza: a rischio i pagamenti INPS!

Anche se ci troviamo in un periodo di aumenti, perequazione e di doppie ricariche, purtroppo con l’ultima circolare dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale si parla di un’interruzione del versamento dell’assegno mensile del RdC per alcuni richiedenti.

Non per tutti, fortunatamente, ma solo per quelli che hanno l’accumulo con altri trattamenti assistenziali, quali l’assegno unico per i figli e l’assegno di invalidità.

In pratica a venire danneggiati dall’ultima circolare saranno le famiglie numerose, e in difficoltà economiche, e le persone diversamente abili totalmente dipendenti dall’assegno.

In un momento come questo sarebbe una tragedia, specie con l’aumento dei costi delle materie prime, e il caro bollette che sta rovinando i risparmi delle famiglie e soprattutto le filiere produttive di questo paese.

Oltre a ciò, l’RdC di quest’anno, con le modifiche apportate dal Governo Draghi, ha altre sorprese in arrivo sia per gli attuali percettori, sia per i futuri richiedenti che vogliono fare domanda.

Per saperne di più ti suggerisco l’ultimo video di Speedy News Italia, disponibile su Youtube e sul suo canale.

La questione del Reddito inoltre risente dell’attuale coinvolgimento europeo in merito alla proposta di varare un Reddito di Base universale per tutti i cittadini. Potrebbe essere la svolta per molti.

In questo articolo faremo il punto della situazione, e vedremo cosa cambia da questo mese per i percettori RdC.

INPS: pagamenti Reddito di Cittadinanza a rischio! Ultima ora!

La problematica è nata in merito alle richieste di aiuto da parte di diversi percettori del reddito di cittadinanza. L’INPS ogni mese garantisce tali pagamenti anche a chi detiene altri supporti assistenziali, come l’assegno unico per i figli e la pensione d’invalidità.

Il problema è che, secondo queste segnalazioni, a causa proprio di questa disponibilità, in molti si sono trovati con una variazione inaspettata.

E non in senso positivo, ma in senso negativo: hanno perso una parte o tutto l’RDC.

Com’è possibile perdere parte del Reddito se è tutto nella norma? Si può, se nella norma non tutto è regolare. Infatti, fino a qualche tempo fa, non era stata considerata una sentenza della Corte Costituzionale, la 152 del 2020, che sanciva l’aumento delle pensioni d’invalidità da 288 euro iniziali a ben 651 euro.

E’ un adeguamento che l’Istituto non ha condotto, ma non a torto, perché il sistema dell’RDC prevede un’erogazione in linea coi parametri del reddito denunciato al momento della richiesta e del rinnovo.

Se nella prima richiesta il reddito permetteva l’erogazione di una quota precisa, se nell’anno intercorso tra la richiesta e il rinnovo viene aggiunto un altro supporto assistenziale alle entrate, purtroppo al rinnovo dovrà essere conteggiato.

Questo è quanto accaduto con la decisione di far valere la sentenza della Corte Costituzionale, perché l’aumento a 651 euro ha portato a tutti i percettori diversamente abili:

  • la riduzione dell’RDC,
  • la revoca degli importi percepiti.

INPS: pagamenti reddito di cittadinanza bloccati! Ecco la circolare

Quello che anche ilroma.net ha definito un “paradosso” è sfortunatamente dettato da questo modello di calcolo tutt’ora disponibile anche nella simulazione INPS del sito ufficiale.

In pratica da ora anche i redditi e i trattamenti esenti dall’IRPEF fanno calcolo ISEE. Non è una grossa novità in effetti, ne avevamo approfondito la fattispecie in questo articolo sui redditi esenti per la richiesta dell’ISEE 2022.

Il problema è che si sperava che questo non venisse fatto nei confronti di famiglie in gravi difficoltà economiche e di persone diversamente abili.

A calcoli fatti, anche se si prende ora come percettore di una pensione di invalidità almeno 400 euro in più, in caso di soggetto single e in affitto si potrebbe perdere l’integralità dell’RDC, cioè 780 euro

Per le famiglie è ancora peggio, perché con la determinazione di queste entrate sull’ISEE dovrai deciderti sul mantenere o l’uno o l’altro, o l’Assegno unico per i figli o l’RDC.

E questo nonostante la direttiva del calcolo delle entrate (saldo, giacenza media…) relativi a due anni addietro. Essendo di tipo retroattivo, la Dichiarazione Sostitutiva Unica per i redditi del 2020 già potrebbe compromettere l’accesso all’RDC per il 2022.

Attualmente i trattamenti che possono inficiare l’erogazione sono:

  • assegni al nucleo familiare,
  • Assegno Unico Universale (o assegno ponte se prima del 1 gennaio 2022),
  • assegno sociale/pensione sociale,
  • carta acquisti.

Diversamente non saranno calcolati:

  • l’assegno di natalità,
  • le erogazioni per rendicontazione di spese sostenute,
  • indennità di accompagnamento.

INPS: come vedere pagamenti reddito di cittadinanza?

Qualora tu sia tra quelli che rischiano di perdere il reddito di Cittadinanza, o di avere solo un taglio in merito al ricalcolo, potrai vedere tutti gli importi a te spettanti direttamente online.

Se hai provveduto all’apertura della tua area riservata presso il sito online basterà riaccedervi tramite uno dei seguenti strumenti per l’identificazione digitale:

  • SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale),
  • CIE (Carta Identità Elettronica),
  • CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

Se ancora non hai provveduto, ti consiglio di iniziare quanto prima, visto che informazioni come queste in futuro saranno disponibili solo via online.

Una volta fatto accesso, per andare a vedere il dettaglio della rata in pagamento dovrai accedere al servizio di consultazione presso la sezione MyINPS.

Da lì potrai vedere eventuali variazioni nell’importo della rata, e in particolare quella che potrebbe accadere in caso di superamento delle soglie previste dalla norma.

Ricordiamo che il superamento della soglia è di 6.000 euro in condizioni generiche, ma se sei in affitto scatta a 9.360 euro. E se hai figli o soggetti diversamente abili, il carico fiscale può essere coperto fino a 20.000 euro.

Ovviamente l’accesso diretto all’RDC sarà disposto non solo per questioni di ordine reddituale o anagrafico, ma anche immobiliare e soprattutto occupazionale.

INPS: come sapere se una persona percepisce il pagamento Reddito di Cittadinanza?

Per sapere se hai diritto al pagamento del Reddito di Cittadinanza l’INPS dispone per tutti gli utenti online di un Fascicolo Previdenziale, ove sono disponibili tutte le informazioni e le domande in attesa di ricevimento e di valutazione.

Con le ultime modifiche apportate, potrai già dire addio all’RdC se hai a tuo titolo diverse condanne o intestazioni di beni di lusso o di mezzi di recente immatricolazione.

Se invece riesci ad accedere al Reddito, potrai comunque perderlo se non provvedi ad accettare una proposta lavorativa su due. Da quest’anno se rifiuti un’attività lavorativa hai la riduzione dell’assegno, e se ne rifiuti un’altra hai la sospensione. E questo vale anche nel caso dei Progetti Utili alla Collettività, cioè le attività proposte dall’amministrazione del tuo comune di residenza.

Anche se non retribuiti, dovrai comunque parteciparvi, perché permettono il mantenimento dell’assegno per tutto il periodo di svolgimento.

Se non hai avuto nessuno di questi problemi, non ti resta che aspettare la rata del mese. Nel caso del mese di marzo 2022 l’erogazione dell’RDC e della Pensione di Cittadinanza è prevista non il 15 o il 27 del mese, ma rispettivamente:

  • il 17 marzo per chi deve ancora ritirare la Carta RDC,
  • il 24 marzo per chi è già alla seconda rata.

Inoltre da questo mese chi ha fatto richiesta per l’Assegno Unico Universale potrà avere i primi pagamenti, a meno che non sia tra quelli che sono nella fase di transizione perché ex percettori dell’assegno ponte. In questo caso cambieranno non solo i titoli, ma anche gli importi dell’assegno.

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