Interruzione di uno stage: è consentita? Come e perché!

Si può interrompere un rapporto di stage? Serve il preavviso? Vieni a scoprire tutte le norme relative all'interruzione del tirocinio.

La maggior parte dei giovani che si affacciano sul mondo del lavoro provano l’esperienza di uno stage o di un tirocinio.

Si tratta di un’esperienza che, seppur breve, può portare moltissime conoscenze ed esperienze nel futuro lavoratore. 

Tuttavia, devi sapere che tale esperienza può essere interrotta. Ma da chi?

Secondo quanto previsto dalla Legge, sia il tirocinante, sia l’azienda hanno la facoltà di interrompere uno stage o un tirocinio. Ma non sempre!

Attenzione però: devi saper distinguere l’interruzione dello stage dalla sua sospensione!

Infatti, secondo quanto sancito dal Governo, possono essere attuate entrambe le metodologie. 

Con la differenza che, nel caso di interruzione dello stage, esso termina. Mentre quando parliamo della sua sospensione, viene congelato il periodo di tirocinio. Un esempio può essere una malattia dello studente tirocinante.

Ma quali sono le normative previste per il tirocinio e per la sua interruzione? In quali casi si può scegliere di andarsene prima della sua fine? E l’azienda? Cosa può scegliere di fare? Sono tutti dubbi comuni dei giovani che si affacciano per la prima volta nel mercato del lavoro e, pertanto, necessitano di una risposta approfondita. 

Andiamo a scoprire quali norme regolano l’interruzione dello stage e quando e perché questa è concessa!

Interruzione dello stage: come funziona il contratto di tirocinio?

Per prima cosa non possiamo certo partire a parlare di interruzione del rapporto di stage senza aver definito al meglio come funziona questo contratto. 

Ebbene, come avrai capito lo stage è una delle prime tappe dei giovani che entrano nel mondo del lavoro, con l’obiettivo di fare esperienza pratica sul campo.

Infatti, le nostre Università o l’istruzione italiana in generale ha ancora un approccio molto teorico e, di conseguenza, senza esperienza sul campo i giovani sentono di non avere ancora tutte le competenze necessarie per entrare nel mercato del lavoro. 

Ma come funziona, nel dettaglio, il contratto di stage? Beh, per prima cosa devi sapere che esso può essere di tre differenti tipologie in base alla durata. 

  • Il tirocinio con lo scopo formativo (e di orientamento) ha una durata massima di sei mesi. 

Tuttavia, esistono anche due altre tipologie di tirocinio che possono essere più lunghe. 

  • Infatti, abbiamo il tirocinio al fine dell’inserimento in azienda che può durare fino a 12 mesi e quello rivolto a soggetti svantaggiati, che arriva a durare ben due anni. 

Le ultime novità sullo stage: le decisioni del Governo!

Attenzione: dopo la riforma del lavoro, il contratto di tirocinio ha subito delle importanti variazioni che devono essere ricordate. 

Infatti, prima di tale riforma, l’azienda non aveva alcun obbligo a dover pagare o assumere in seguito il tirocinante. Di conseguenza, lo stage stava diventando un mezzo per impiegare giovani lavoratori pagandoli poco o nulla, con un grande tournover. 

Già il Governo Monti era intervenuto nel 2012 per l’abolizione degli stage gratuiti per coloro che non sono più studenti. Infatti, i tirocini extracurricolari dovevano essere pagati obbligatoriamente, con un rimborso spese minimo che varia da Regione a Regione. 

Inoltre, come afferma la collega Viviana Vitale nel suo articolo, anche il Governo Draghi è intervenuto al fine di normare i tirocini extracurricolari:

È stato sottolineato come la modalità dei tirocini extracurriculari possa di fatto andare a influenzare ancor più negativamente i livelli di disoccupazione giovanile.

Ma ora torniamo alla tematica principale del nostro articolo e andiamo a capire come e quando è possibile interrompere uno stage!

Interruzione di uno stage: come procedere con la chiusura anticipata della formazione?

I tirocini influenzano il livello di disoccupazione giovanile in modo rilevante? Questo è quello che afferma il Ministro Andrea Orlando, parlando di problematiche soprattutto relative al contesto. 

Spesso i giovani si sentono usati dall’azienda e, una volta finito il periodo di formazione, non vedono alcuna possibilità di assunzione. 

Insomma, molti ragazzi credono di non riuscire mai a trovare un’occupazione fissa dopo il termine dell’ennesimo stage. 

Spesso può capitare che il giovane decida di interrompere in maniera anticipata il contratto di stage, quindi la sua formazione sul campo. 

Infatti, in alcuni casi, può venire a mancare la condizione necessaria per il proseguimento del rapporto tra azienda e lavoratore tirocinante. 

Ma sono necessarie delle motivazioni specifiche oppure da ambo le parti lo stage può essere interrotto senza preavviso? Andiamo a scoprirlo insieme. 

Ebbene, devi sapere che sia l’azienda sia il tirocinante possono decidere di mettere la parola “fine” al contratto in qualsiasi momento, dando le motivazioni adeguate in forma scritta, in modo da poterle rendere note. 

Le motivazioni per interrompere uno stage: alcuni esempi possibili!

Ma per quale motivo bisognerebbe interrompere un periodo legato alla formazione sul campo ed alla crescita personale? Beh, chi ha fatto uno stage lo saprà: non sempre è tutto rose e fiori. 

Insomma, il giovane potrebbe rendersi conto che lo stage non rispecchia le sue aspettative o le sue aspirazioni future. Oppure, potrebbe giungere al tirocinante una proposta di lavoro da parte di un’altra azienda con un vero contratto lavorativo. 

Insomma, le casistiche sono molteplici e pertanto ognuno avrà la sua situazione personale ad influenzare le sue scelte. 

Dunque, è bene sottolineare che, in caso di valide motivazioni (che possono essere anche personali, ovviamente) il tirocinante è libero di chiudere il rapporto di formazione con l’azienda. 

Ma c’è un preavviso da dare?

Anche in questo caso la disinformazione dilaga. Infatti, spesso si pensa che si debba dare un preavviso di 15 giorni, come avviene in molti contratti di lavoro, per dire stop allo stage. 

Tuttavia, in base alla normativa vigente non è così. Infatti, il tirocinante può interrompere il suo stage in qualsiasi momento senza dover fornire alcun tipo di preavviso. 

Come funziona se è l’azienda ad interrompere lo stage? Cambia qualcosa?

Fino ad ora abbiamo analizzato l’interruzione dello stage dal punto di vista del tirocinante. Tuttavia, come abbiamo sottolineato in precedenza, anche l’azienda ha la possibilità di interrompere il rapporto di formazione-lavoro

Attenzione: non ci troviamo davanti ad un contratto di lavoro a tutti gli effetti e, di conseguenza, non possiamo parlare di licenziamento. 

Ebbene, anche quando ad interrompere lo stage è l’azienda, la normativa prevede che tale azione è consentita. 

Tuttavia ci sono delle differenze rispetto all’interruzione dello stage per il tirocinante. Insomma, diciamo che quando si tratta di una chiusura del rapporto da parte dell’azienda, il tutto si complica. 

Ma quali sono le differenze? Beh, sicuramente anche l’azienda ha la facoltà di interromper lo stage o il tirocinio in qualsiasi momento senza dover dare alcun preavviso, ma solo con delle particolari motivazioni.

Le motivazioni per l’interruzione dello stage da parte dell’azienda!

Ebbene, come abbiamo appena sottolineato, l’azienda potrà interrompere uno stage solo per delle particolari motivazioni. 

Vuoi sapere quali sono? Andiamo a vederle subito nel dettaglio. 

In primis abbiamo il caso in cui lo stagista ha avuto un comportamento sbagliato che ha pregiudicato il proseguimento del rapporto di formazione. 

Nel secondo caso è sempre il comportamento dello stagista ad essere messo sotto la lente di ingrandimento. Infatti, non si tratta di una gravità alta, ma di un comportamento che ha comunque reso impossibile lo svolgimento delle attività previste. Ad esempio, lo stagista dimostrava poco interesse nelle attività svolte. 

Infine, per diverse ragioni personali che, in ogni caso, hanno reso difficile il proseguimento della formazione. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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