Invalidità civile al 74%: quale pensione mi spetta?

A cosa ho diritto con il 74% di invalidità? Quando si può andare in pensione con invalidità al 74%. Ape sociale, indennità di accompagnamento alla pensione.

In presenza di un’invalidità civile si punta subito a capire quali sono le agevolazioni da richiedere, l’identificazione dell’eventuale presenza d‘indennità di supporto al reddito. Insomma, tendenzialmente si cerca d’individuare tutti i possibili benefici fiscali sia direttamente per l’invalido che per i familiari fiscalmente a carico. 

Non passa in sordina la domanda più comune sulla presenza o meno di una prestazione pensionistica formulata in presenza di un’invalidità civile, specie se l’INPS attribuisce una percentuale che parte dal 74%

A questo punto, ci premere rispondere ad Antonio che ci chiede:

“Buonasera, ho un’invalidità al 74% posso richiedere la pensione con 41 anni di contributi?”. 

Il legislatore nel formulare spazio pensionistico agli invalidi non ha ampliato il quadro delle agevolazioni assistenziali e previdenziali spettanti. Nel caso in esame, esistono diversi paletti che impediscono a tutti di poter utilizzare l’uscita con 41 anni di versamenti.

Nello specifico, se il lavoratore rientra nelle condizioni previste per i lavoratori precoci può accedere al beneficio e richiedere l’anticipo pensionistico. 

Una condizione predominante, la cui assenza porta ai requisiti ordinari, ovvero 42 anni e 10 mesi. Le lavoratrici ottengono il solo vantaggio di un anno in meno. 

La vera questione è legata all’assenza di un piano previdenziale apposito in presenza di un’invalidità attestata dal 74%. Non c’è nell’ordinamento previdenziale una misura previdenziale studiata per l’invalidità dal 74%. Tuttavia, esistono altre alternative che portano diversi benefici economici.

Si pensi, ad esempio all’assegno di assistenza alla possibilità di richiedere l’invalidità civile, se in presenza di una patologia invalidante. 

In questo caso, il discorso non cade più sul piano pensionistico, ma investe in pieno l’aspetto assistenziale. In linea generale, l’assegno di assistenza, come pure la pensione d’invalido civile parte con l’assegnazione di una percentuale non inferiore al 74%.

La non rilevanza dei versamenti contributivi fa emergere la natura non previdenziale della prestazione di natura assistenziale.

Un sussidio che l’INPS si appresta a indirizzare laddove sono presenti difficili condizioni di disagio economico. L’adesione alla formula assistenziale INPS non viene rilasciata a tutti, questo perché non è un sussidio economico per tutti i cittadini.

Sostanzialmente, il lavoratore disoccupato invalido deve ritrovarsi in una seria condizione economica con un reddito prodotto nel 2021 non più alto del valore di 4.931,29 euro annui, oltre alla presenza di un’età inferiore ai 67 anni. 

Invalidità civile e Ape sociale 2022: quale percentuale?

Come si legge dalla Legge per Tutti, nell’ordinamento previdenziale sono presenti diversi benefici a favore dei lavoratori invalidi. Infatti, l’anticipo Ape sociale è stato istituito con la finalità di tutelare gli invalidi civili, oltre che le altre categorie di lavoratori.

Il legislatore ha fissato diverse regole non aggirabile strettamente allacciate alla pensione Ape sociale. A cui è consentita l’uscita anticipata a 63 anni di età, se sussiste una percentuale d’invalidità civile confermata dall’INPS nella percentuale dal 74%.

Restano i versamenti contributivi tra le caratteristiche della misura Ape sociale, che nel caso degli invalidi civile non superano i 30 anni di versamenti. 

C’è anche la possibilità di ottenere l’assegno ordinario. Un beneficio economico attivabile in presenza sia dell’invalidità civile unitamente a quella pensionabile.

In altre parole, se si combinano queste ultime due condizioni si ottiene un trattamento previdenziale completo non a pari valore della pensione, ma che rispecchi in pieno la pensione futura. La brutta notizia è legata alla presenza di vincoli reddituali. 

Non ci resta che proseguire nell’illustrazione della guida che in sintesi punta a individuare  i vari trattamenti previdenziali disponibili nell’ordinamento previdenziali per l’invalidità dal 74%. A capire quali sono le disposizioni vigenti a cui gli invalidi con una percentuale dal 74% possono accedere.  

Cosa significa per gli invalidi civili ricevere l’assegno Ape sociale?

L’Ape sociale 2022 è una delle misure rafforzate dal Governo Draghi. Ritocchi e aggiusti hanno permesso di smorzare i punti critici legati alla misura. Nonostante tutto, resta uno dei migliori scivoli disponibili sino al 31 dicembre 2022. 

Per gli invalidi civili la formula previdenziale anticipata appare molto semplice e snella, non prevede un limite stringente sulle caratteristiche principali. Per accedere a questa prestazione occorrono 63 anni di età con 30 anni di versamenti. Se, sussiste un’invalidità nella percentuale dal 74%.

L’invalido non deve fare altro che presentare all’INPS il rilascio della cristallizzazione del diritto alla pensione, con questo documento può presentare la vera domanda per l’ingresso alla prestazione Ape sociale.

In sostanza, occorre prima il certificato con cui vengono analizzate le peculiarità indicate nel quadro normativo per la misura Ape sociale. Con questo certificato rilasciato dall’INPS si procede al prosieguo della pratica. Insomma due passaggi molti importanti che non possono essere esclusi, pena di decadenza.  

Fino 1.500 euro mensili, questo è il tetto massimo riconosciuto dall’INPS per l’assegno Ape sociale. 

Un’importante novità viene riservata per le donne con figli, infatti solo per loro si attiva una riduzione immediata sulle caratteristiche contributive. Non più 30 anni di versamenti, ma ne bastano 28 anni di contribuzione. Un punto di sconto per ogni figlio fino a non oltre 2 punti

Le previsioni future collocano la misura Ape sociale fino al 2024, come misura definitiva strutturale, non più soggetta a proroga. 

In tutto questo, se l’intestatario della prestazione raggiunge l’età pensionabile di 67 anni perde l’assegno Ape sociale per ottenere la vera pensione. In questo caso, potrebbe attivarsi tanto la pensione di vecchiaia che la pensione anticipata. 

Lo step per la presentazione della richiesta si rapporta a più date, quali: 31 marzo 2022, 15 luglio 2022 e 30 novembre 2022. L’ultima data si riferisce alle richieste tardive rilasciate fino a esaurimento del fondo.

Quando scatta la pensione anticipata precoci con l’invalidità civile

Il lavoratore, se rientra nelle condizioni previste per i lavoratori precoci non sussistono motivi ostativi che impediscono il riconoscimento della pensione anticipata. 

In particolare, ci premere rispondere ad Antonio che ci chiede:

“Buonasera, ho un’invalidità al 74% posso richiedere la pensione con 41 anni di contributi?”. 

La presenza della sola invalidità dal 74% non garantisce la pensione anticipata, esiste una condizione predominante che determina l’asse del beneficio. Se, rientri nella categoria dei precoci allora ci sono buone possibilità.

Va detto, che i lavoratori precoci per essere definiti tali devono poter dimostrare la presenza di 12 mesi di versamenti eseguiti regolarmente prima dei 19 anni di età. In tutto questo, occorre che l’intestatario dell’invalidità risulti registrato presso la previdenza obbligatoria antecedentemente al 1996.

Cosa serve per ottenere l’assegno ordinario di invalidità?

È sufficiente che l’INPS valuti, certifichi e confermi l’invalidità civile dal 74%. Un passaggio ottenuto con il riconoscimento dei requisiti sanitari. Oltre tutto va detto che, in questo caso occorrono un minimo di 5 anni di versamenti contributivi, di cui almeno 3 regolarmente accreditati nell’ultimo periodo riferito a un massimo di 5 anni. 

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