Lavoratori stagionali 2022: dopo i bonus, ecco cosa ci sarà!

I bonus per i lavoratori stagionali 2022 non bastano più. Se non si interviene subito con importanti modifiche, la prossima stagione di lavoro non partirà.

I bonus lavoratori stagionali 2022 previsti dal decreto Sostegni saranno sufficienti a risollevare il settore dalla crisi nera in cui è precipitato, a seguito dello scoppio della pandemia?

La risposta appare oggi più che mai scontata. E in senso negativo.

In particolar modo, l’analisi condotta in questo articolo si concentra sul comparto del turismo e ovviamente sulle misure adottate per bar e ristorazione.

Il decreto Sostegni approvato lo scorso 21 gennaio ha stanziato 230 milioni al fondo turismo a cui si affiancano 128 per il credito d’imposta di agenzie di viaggio e tour operator.

La priorità dunque del Decreto Sostegni va a favore di tutti quei settori che, a causa del diffondersi della pandemia, hanno dovuto forzatamente chiudere i battenti o comunque hanno registrato una flessione del fatturato davvero drastica.

La categoria però non è soddisfatta. In particolare, si punta il dito contro il ministero, che non è riuscito a ottenere i fondi sperati per il proprio settore di competenza (si parlava addirittura di un miliardo e mezzo!) ma che ancora è in stallo. 

È evidente che i bonus non sono più sufficienti ma urgono altri interventi decisivi. Ecco quali.

Lavoratori stagionali 2022, novità

Come appena accennato, senza dubbio la novità principale che riguarda i lavoratori stagionali 2022 risiede nelle decisioni prese nel corso dell’approvazione del decreto Sostegni, avvenuta pochi giorni fa.

Nella fattispecie, per quanto concerne il settore del turismo, è lo stesso ministro Garavaglia a riconoscere che 

Si poteva avere di più. Ma il meglio, talvolta, è nemico del bene. Il bicchiere è pieno a metà.

E cosa significa? Che senza dubbio sapeva già di lasciare l’amaro in bocca ai maggiori esponenti della categoria, preferendo così anticipare critiche e malumori.

I fondi sono chiaramente molto limitati, se si tiene conto che, nella migliore delle ipotesi, dovranno ricevere ristori tutti gli operatori del settore e i lavoratori stagionali di hotel e alberghi, b&b, locali per la ristorazione ma anche agenzie di viaggi e tour operator, parchi tematici, terme, impianti di risalita, bus turistiche e in genere ogni attività di tipo ricreativo.

Insomma, un esercito di imprenditori e lavoratori stagionali che davvero ormai sono stremati dalla situazione economica di svantaggio nella quale versano.

Se è vero che un minimo di sostegno economico è comunque indispensabile per continuare a stare in piedi, pur barcollando, è altrettanto certo che è giunto il momento di uscire dalla staticità della situazione e rimettersi in moto.

Non solo bonus dunque ma la necessità di modifiche da apportare al sistema delle quarantene e, oggi, anche in merito alla scadenza del green pass che, come sappiamo, cambia a partire dal 1° febbraio.

Con quale spirito si può programmare la stagione primaverile, quando ancora il green pass non è uniformato a livello europeo e non si sa che fine farà, al termine dello stato di emergenza del 31 marzo? 

Sarebbe dunque auspicabile, al di là delle risorse da suddividere tra i tanti aventi bisogno, anche prevedere un piano di rilancio che consenta un minimo di programmazione delle attività lavorative. A maggior ragione in un settore, come quello turistico, che necessita di largo anticipo per pianificare le stagioni, dare il via alle prenotazioni e reperire il personale stagionale necessario, in base al tasso di occupazione della struttura ricettiva.

Chi sono i lavoratori stagionali 2022

Chi sono dunque coloro che beneficiano dei bonus messi a disposizione da parte del Governo, per questo anno 2022?

Si parla di lavoro stagionale quando un’attività lavorativa si svolge in un determinato periodo dell’anno e manca il carattere della continuità. … I principali settori di occupazione del lavoro stagionale sono quello TURISTICO, AGRICOLO e ALIMENTARE.

In questo articolo, come già abbiamo avuto modo di accennare, ci concentriamo in particolar modo sui lavoratori stagionali 2022 del comparto turistico.

Chi sono i lavoratori del turismo? In particolare, baristi, camerieri, cuochi, esercenti nelle attività di ristorazione, addetti alla preparazione, cottura e distribuzione di cibi, personale di hotellerie. 

In tutto, una quindicina di professioni che coprono l’80,7% degli occupati nel settore turistico. 

Per sua stessa natura, il lavoro stagionale è ciclico, vale a dire legato solo ad alcuni periodi dell’anno. Basti pensare a una stazione sciistica oppure a uno stabilimento balneare che, ovviamente, funzionano solo per alcuni mesi all’anno.

Sarebbe impensabile dunque chiedere a queste aziende di assumere il personale per tutto l’anno, quando invece sono attive solo in un periodo limitato.

A maggior ragione dunque, è fondamentale comprendere le necessità legate all’organizzazione della stagione lavorativa. Un ritardo sulla pianificazione delle attività può determinare il fallimento di un’intera stagione di lavoro.

Le novità, i bonus che seguono nel paragrafo che segue, le nuove disposizioni che potrebbero attuarsi a partire dal prossimo mese riguardano dunque

quasi tutte le aziende del comparto turistico: alberghi, B&B, agenzie di viaggi e tour operator, ristorazione, parchi tematici, terme, attività ricreative, impianti di risalita e bus turistici. 

I bonus lavoratori stagionali 2022

L’attenzione è più che mai puntata sui lavoratori stagionali che, più di altri, hanno sofferto per le chiusure imposte dalle misure anti-contagio. Si tratta di lavoratori non tutelati né da ammortizzatori sociali né da blocco dei licenziamenti, che ora aspettano dei bonus per cercare di sopperire alle mancanze economiche dovute al lavoro che non c’è.

Nel 2020, i bonus lavoratori stagionali prevedevano un’indennità onnicomprensiva di mille euro, in seguito replicata dal decreto Ristori a ottobre e nel mese di novembre 2020. Con il decreto Sostegni di marzo 2021 e il Sostegni bis di maggio, il governo ha previsto una rata da 2.400 euro e un’altra successiva di 1.600 euro.

Ora, alla luce del decreto Sostegni ter appena approvato, ci sono in ballo agevolazioni per il pagamento dell’Imu e degli affitti per le strutture ricettive nonché risorse finanziarie stanziate anche per agenzie di viaggio e tour operator.

Le principali tipologie di aiuto, messe a disposizione del comparto turistico, prevedono da una parte un nuovo credito d’imposta per gli affitti degli alberghi, come già sottolineato. In secondo luogo, è previsto il rifinanziamento del fondo di settore, per coprire i costi della decontribuzione del personale per i mesi di gennaio, febbraio e marzo.

Infatti, si stabilisce che sia decontribuzione che credito d’imposta siano retroattivi a partire dal 1° gennaio 2022, per restare in vigore fino al 31 marzo.

In maniera più specifica, per quanto riguarda le misure adottate nei confronti di bar e ristoranti, anche per loro si prevede la decontribuzione del personale, per il periodo compreso tra gennaio e marzo. 

Lavoratori stagionali in rivolta

Gli operatori turistici dunque sollecitano e iniziano a lanciare l’allarme che riguarda proprio l’impossibilità tangibile di riuscire a programmare la prossima stagione primaverile.

Il problema principale sta nel fatto che il green pass valido in Italia, così come concepito e in base ai suoi tempi di scadenza, non si allinea a ciò che invece succede in Europa o anche dall’altra parte del mondo.

Facciamo degli esempi. Stando alla situazione attuale, il super green pass In Italia scade dopo sei mesi dall’ultima somministrazione. A oggi, la dose booster è la terza, che si può somministrare dopo quattro mesi dalla seconda. Poniamo dunque il caso di un americano che voglia programmare una vacanza in primavera in Italia, ad esempio nel periodo delle festività pasquali. 

Se ha già fatto la terza dose in autunno, come dovrà comportarsi con il suo green pass scaduto a marzo-aprile?

Paradosso vuole invece che un italiano, che desideri andare all’estero, può andare in vacanza anche con green pass scaduto. Ad esempio, se è guarito dal Covid o ha fatto solo la seconda dose: a oggi è possibile andare a visitare i Paesi che invece prevedono la validità del green pass fino a nove mesi.

La Commissione adotta l’atto delegato per armonizzare la validità del Green Pass per i viaggi in UE a 270 giorni dalla fine del primo ciclo di vaccinazione. Le nuove regole saranno vincolanti per gli Stati membri, che non sono però tenuti a mantenere la validità di 9 mesi anche per l’uso a livello nazionale.

Perché dunque arrovellarsi nel programmare un soggiorno in Italia?

Tante domande a cui trovare risposta, purché questo avvenga in maniera celere, per dare ossigeno al turismo. 

Lavoratori stagionali 2022 e green pass: cosa cambia dal 1° febbraio

Fino al 31 gennaio il super green pass ha validità di nove mesi. A partire dal 1° febbraio invece, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, la situazione cambia e il Governo ha deciso di abbassare la scadenza green pass a sei mesi.

Una situazione di stallo, che urge però di uno sblocco nell’immediato. Non solo, come abbiamo avuto modo di sottolineare, per i turisti che quindi restano nell’incertezza di poter prenotare oppure no una vacanza primaverile in Italia. Il problema si pone però anche per gli stessi lavoratori stagionali 2022. 

Chi ha già fatto la terza dose, si troverà con il green pass scaduto proprio all’inizio della bella stagione! Come potrà dunque mantenere il posto di lavoro, dal momento che il super green pass è obbligatorio per poter lavorare?

Tanti dubbi e ancora poche risposte.

Ciò che sappiamo è che lo stato di emergenza terminerà il 31 marzo e il green pass anche con dose booster, a oggi, vale sei mesi.

Motivo per cui, al momento, si sta ipotizzando ai vertici di prorogare a nove mesi la durata del green pass rafforzato, per chi ha fatto la terza dose, in modo da poter arrivare all’autunno ed eventualmente sottoporsi alla dose di richiamo, se così sarà previsto.

Ma c’è di più. Addirittura, c’è chi prospetta una durata infinita per il super green pass da terza dose ovvero senza più una data di scadenza. Restiamo in attesa.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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