Questi sono i lavori a rischio con l'intelligenza artificiale: spariranno entro 10 anni

Esempi di ciò che la tecnologia ha il potenziale di fare, con l'intelligenza artificiale che mette a rischio milioni di posti di lavoro.

donna intelligenza artificiale

È allarme tra alcune categorie di lavoratori, dal momento che i progressi della tecnologia stanno per far scomparire alcuni mestieri.

Ma quali sono in particolare, i lavori più a rischio, con l’intelligenza artificiale?

In molti probabilmente hanno sentito parlare della nuova ChatGPT, addirittura vietata per un lasso di tempo dal Garante della privacy in Italia, ma solo per quanto riguarda illeciti sulla raccolta di dati personali da parte del software.

Nella fattispecie, si tratta di un chatbot in grado di relazionarsi con un essere umano, in botta e risposta, con apprendimento automatico.

ChatGPT può generare testi per siti Web, post per social media, descrizioni di prodotti, titoli e riepiloghi, nonché insegnare le lingue.

Ed è solo un esempio di ciò che le intelligenze artificiali hanno il potenziale di fare, alzando in maniera significativa il rischio di rendere superflui milioni di posti di lavoro.

Ecco quali, in particolare.

Quali lavori spariranno nei prossimi 10 anni

Che operai e manodopera non qualificata siano stati già soppiantati dalla tecnologia, non è argomento che fa più notizia. Basti pensare ai benzinai ad esempio oppure ai casellanti in autostrada: il self service ha soppiantato da tempo coloro che svolgevano questo tipo di lavoro.

Ciò su cui adesso però si accendono i riflettori è che non sono più soltanto i “colletti blu” a essere i diretti interessati di questa “rivoluzione” bensì anche i cosiddetti colletti bianchi.

Tra i settori a più alto rischio troviamo ad esempio programmatori, matematici, ingegneri e scrittori.

Le aree che, in un modo o nell’altro, risulteranno stravolte sono quelle assicurative e finanziarie nonché quella legale.

Il maggior numero di licenziamenti si verificherà nel settore del telemarketing. A causa dell’apprendimento automatico, tra i posti che salteranno maggiormente ci sono quelli di chi insegna le lingue oppure storia e letteratura.

Si tratta di una vera e propria rivoluzione rispetto al passato, dal momento che ora, a essere nel mirino, sono proprio le professioni più qualificate e ad alta retribuzione.

Nella fattispecie è la “quarta” rivoluzione che ci apprestiamo a vivere, con tutto ciò che comporta in termini di automazione dei processi produttivi e adeguamento post-Covid.

Milioni di posti a rischio? Sì, con l’intelligenza artificiale a questi livelli, è esattamente lo scenario che si prospetta.

I camerieri ad esempio sono già sostituiti da robot, in alcune realtà, complice anche la penuria di lavoratori disponibili.

Anche hostess e operatori turistici verranno soppiantati così come postini e impiegati postali, tassisti, autisti, piloti e camionisti.

Tra i mestieri che diventeranno solo un ricordo potrebbero esserci anche i tipografi, i cassieri al supermercato (le casse automatiche sono già realtà!), i traduttori e gli interpreti, i fotografi e tutti coloro che lavorano nei negozi, sempre più soppiantati dagli e-commerce.

Infine, incredibile ma vero, tra le professioni che spariranno entro il 2050 ci sono anche i notai.

Ebbene sì perché ben presto operazioni come la registrazione di un passaggio di proprietà, la creazione di una nuova società o un qualsiasi altro atto notarile avverranno in automatico.

Quali sono i rischi dell’Intelligenza Artificiale

La panoramica che abbiamo illustrato non lascia spazio ad alcun dubbio: quelle che verranno soppiantate sono le mansioni più ripetitive e semplici e, proprio per questo motivo, codificabili e replicabili anche da una macchina.

Una ricerca di Goldman Sachs, e pubblicata su L’Economist, evidenzia che l’Intelligenza artificiale spazzerà via, a livello globale, la bellezza di 300 milioni di posti, considerando che ben 1.016 professioni. sono risultate ad elevato potenziale di automazione. Se è vero che si tratta di dati inevitabilmente allarmanti, è altrettanto importante però contestualizzare.

Infatti, ciò che è doveroso mettere in evidenza è che, a fronte di questi posti di lavoro che spariranno, ce ne saranno altri di cui si avrà necessità a breve termine.

La macchina -e l’intelligenza artificiale in genere- non potrà soppiantare la creatività, la passione, l’amore, la dedizione e l’entusiasmo di un essere umano, che si rapporta con altre persone ovvero potenziali clienti.

Ciò che conta davvero in questa fase è individuare i trend di mercato in crescita, in maniera tale da capire quali sono le competenze più richieste e quali saranno dunque i lavori più ricercati del futuro.

Quali sono le professioni del futuro

La domanda che si insinua tra tutti coloro che sono interessati alla tematica è: quindi perderemo posti di lavoro a causa dell’Intelligenza Artificiale?

In realtà abbiamo già avuto modo di approfondire l’argomento, nell’articolo dedicato ai lavori più richiesti nel futuro.

In questa sede pertanto, ci limitiamo a mettere in evidenza che, se è pur vero che ci saranno milioni di posti di lavoro in meno entro il 2050, altrettanti o quasi ne verranno creati proprio in funzione dell’intelligenza artificiale.

In conclusione, assisteremo a una trasformazione delle professioni, laddove spariranno quelle che è possibile automatizzare ma in favore di altre figure lavorative altamente specializzate.