Lavoro, in Italia cresce la richiesta dei benefit!

Il mondo del lavoro continua il suo percorso di costante trasformazione. In Italia i lavoratori sembrano sempre più orientati alla ricezione dei benefit. La retribuzione mensile non è tutto, oggi i lavoratori richiedono ben altro alle aziende. I salari dei dipendenti italiani sono fermi al palo da troppo tempo e come se non bastasse a lederne i margini di acquisiti oggi vi è anche una galoppante inflazione.

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Il mondo del lavoro continua il suo percorso di costante trasformazione. Nel nostro Paese i cittadini, o meglio, coloro che tra questi lavorano non sembrano più orientati solamente a osservare la retribuzione, questa è l’era della caccia ai benefit. 

Le prede più bramate dai nostri concittadini sono i cosiddetti premi immediati, mentre a seguire i buoni pasto. Ovviamente anche la crisi sanitaria ha sortito i suoi effetti. Attualmente i dipendenti esigono maggiori attenzioni e riguardi da parte delle proprie aziende.

I salari dei dipendenti italiani sono fermi al palo da troppo tempo e come se non bastasse a lederne i margini di acquisiti oggi vi è anche una galoppante inflazione. 

Carlo Alberto Micheli, in un video caricato sul suo canale Youtube, ci spiega cosa sono le società benefit.

Lavoro, aperta la caccia ai benefit

La retribuzione mensile non è tutto, oggi i lavoratori richiedono ben altro alle aziende. Quello a cui ambiscono i dipendenti di oggi un tempo era prerogativa di pochi, si tratta dei celebri benefit aziendali, ormai considerati una piccola ma indispensabile fetta del poco variabile stipendio .

Il vento a favore dei benefit si deve anche alle repentine trasformazioni del mondo e del mercato del lavoro. Spinte in questo senso sono la sempre maggiore flessibilità, l’apertura (almeno in teoria) alle donne e il divampare feroce della pandemia, che per tantissimi ha stravolto tutte le carte in tavola

Siamo di fronte a una radicale conversione dei termini in gioco. Le necessità dei lavoratori stanno mutando e alle società si spalanca innanzi un’occasione per una totale rigenerazione utile anche ad attirare i migliori talenti in circolazione. Questo almeno il pensiero espresso da Florent Lambert, Ceo di Sodexo Benefits & Rewards Services Italia.

Lavoro, i benefit più richiesti dagli italiani per il 2022

Tra le più recenti trovate vi è quella ideata da Sanofi, che a partire da questo 2022 accorderà ai propri lavoratori quattordici settimane di licenza parentale stipendiata a tutti coloro aspetteranno un bambino.

Segnali di profonde trasformazioni si sono registrate nella moderna organizzazione delle relazioni di lavoro e delle remunerazioni predisposta in Atlantia

La domanda allora vien da sé. Quali potrebbero essere i benefit maggiormente desiderati dai lavoratori del nostro Paese per l’anno appena entrato? Quali saranno i più ambiti e apprezzati? Basandosi su una statistica di Harris Interactive per Sodexo Benefits & Rewards Services Italia, che concentra il suo lavoro proprio su queste tematiche, gli italiani preferirebbero i premi istantanei, e a seguire i buoni pasto.

A chiudere, sul gradino più basso del podio, i bonus a lunga scadenza.

Lavoro, le diverse tipologie di benefit richieste

Non mancano altri benefit tra le voci presenti in classifica. In ottime posizioni ecco l’assicurazione medica (23%), il refettorio aziendale (23%) e i benefit economici quali i fondi pensioni e l’assicurazione sulla vita (22%). 

Tra i dipendenti vi è chi predilige ad esempio corsi di formazione continua. I benefit si rivelano mezzi funzionali a gratificare proprio i lavoratori. Basti pensare come addirittura siano 8 gli italiani su 10 (82,3%) che esigono un trattamento più meritocratico sul lavoro, come segnalato dal Censis. 

Il tutto a buona ragione, considerando che le retribuzioni mensili dei lavoratori italiani sono bloccate al palo ormai da anni e anni, e sempre più basse rispetto al resto dell’Europa. Come se non bastasse i salari sembrerebbero intimiditi anche dal galoppare di un’inflazione in procinto di rialzare la testa.

Lavoro, i benefici dei benefit per le aziende

Vi sono sicuramente dei vantaggi anche per chi si trova a concedere questi benefit, ossia le aziende. Allora quali sono le tappe per dare una nuova immagine alla società. Un testo redatto in 40 pagine è stato elaborato dalla squadra Esg di Pwc ha tirato le somme sull’istituto normativo un vigore nel nostro Paese con la legge di Stabilità datata 2016.

Le imprese benefit hanno registrato la somma di 1.400 in tutto il Paese, andando a triplicare le stime raggiunte durante il 2020. Questo il quadro che vien fuori da una ricerca portata avanti dall’equipe di Esg di Pwc. 

Una carrellata di pagine riservate al moderno istituto giuridico, messo in campo a partire dalla legge di Stabilità predisposta nel corso del 2016. Lo Stato italiano è il primo ad aver garantito nel contesto europeo tale e nuova tipologia di impresa che, come chiarito nella relazione, potrebbe addirittura ambire a trasformarsi nella nuova normalità societaria.

Una via che dovrebbe porsi come vero e proprio paradigma, un modello adattabile alla perfezione al concept di trionfo aziendale sostenibile, anche riferendosi alle Pmi e non solamente alle grandi organizzazioni.

Lavoro, differenza delle benefit le BCorp

L’analisi messa in campo da Pwc evidenzia in modo chiaro e immediatamente un elemento di estrema importanza. Le società benefit sono realtà ben differente dalle americane BCorp. 

È proprio il documento a illustrare la questione. Sebbene si contino alcuni fattori in sovrapposizione, sarebbe opportuno spiegare sin dal principio come nel nostro Paese le aziende benefit si distinguano dalle BCorp per una varietà di peculiarità e ragioni. 

Nella fattispecie, le aziende benefit raffigurano una tipologia societaria attesa dalla configurazione normativa e integrativa rispetto ai classici e rodati standard aziendali. Altresì le BCorp raggiungono una autenticazione basandosi su di un modello circoscritto da una società o ente non profit.

Lavoro, le caratteristiche necessarie per convertirsi in una benefit

Andiamo quindi a vedere quali sarebbero in definitiva le caratteristiche principali per convertire la propria azienda in una società benefit.

1) Innanzitutto la dicitura all’interno dell’oggetto sociale dell’obiettivo del beneficio collettivo, con una sorta di equilibrio tra gli interessi riferiti ai soci e il beneficio complessivo e collettivo. Qualora lo si ritenesse opportuno sarà essenziale la modifica del testo costitutivo o il redigere un ordinamento a seguito del riconoscimento delle intenzioni del beneficio comune. Questi passaggi sono chiariti nel corso del testo di Pwc.

2) In seconda istanza sarà opportuno individuare uno o più soggetti garanti (il “Responsabile del perseguimento del beneficio comune”) intrinseci alla società che si attivino nelle operazioni di monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi acclamati all’interno dell’oggetto sociale.

3) In un terzo momento sarà necessario redigere un report con cadenza annuale (chiamato anche “relazione di impatto”) sulle tipologie di raggiungimento del beneficio collettivo. Il testo dovrà essere poi allegato al dossier di bilancio e pubblicato sul sito web dell’azienda, nel caso ne disponesse di uno.

Lavoro, a chi spetta monitorare le attività dei benefit? 

A questo punto verrebbe naturale domandarsi chi sia a vigilare sulle aziende che hanno scelto la strada dei benefit.

La normativa dello Stato italiano ha delegato l’Antitrust (Agcm), celebre all’opinione pubblica per l’ammenda miliardaria rifilata ad Amazon, le circostanze di inefficace perseguimento del beneficio collettivo da parte della aziende benefit. In quest’ottica del resto, l’azienda andrebbe a violare i dettami in materia di promozione mendace (D.lgs. 145/2007) e di Codice del Consumo (D.lgs. n.206/2005). Responsabilità non da poco.

La spiegazione è lampante. Una normativa di questa portata si muove con l’obiettivo di frenare le aziende che non rincorrono gli obiettivi predisposti nell’oggetto sociale di giovarsi delle prerogative competitive di cui beneficiano le società benefit e, pertanto, di trarre in inganno fruitori e altri professionisti. 

Una sorta di, come dire, ambientalismo di facciata: anche in tale contesto la vigilanza sulle sverniciate di verde appare cruciale.

Lavoro, cosa sono i benefit fiscali

Non è solo una questione di nomea o considerazione, le aziende che scelgono i benefit possono ottimizzare anche i propri conti. La legislazione fiscale attualmente operante nel nostro Paese propone esclusivamente un benefit di natura fiscale in sede di fondazione di una impresa benefit o di una conversione di un’azienda già attiva in questa variante. Così viene spiegato dagli addetti ai lavori nel testo da loro redatto.

Ma non è tutto. Tra le spese di fondazione o conversione sono incluse quelli notarili e di registrazione all’albo delle società come pure i costi connessi al supporto professionale e alla consulenza sostenute e direttamente riservate proprio alla fondazione o alla conversione in imprese benefit.

Lavoro, le società benefit e la stesura della relazione d’impatto

Di assoluta rilevanza risulta essere il report con cadenza annuale, chiamato “relazione d’impatto”. Siamo in ottica indicazioni e qui sarebbe opportuna una uniformazione delle informazioni per permettere agli analisti di poter confrontare elementi che siano conformi. 

Il documento non lascia nulla al caso e spiega anche questo. Attualmente i modelli di valutazione possono risultare compositi. Non vi è una situazione definita su quanto possa essere teoricamente compreso nella fattispecie come metodo di stima, differenziandolo dalle più generali strutture di riferimento, tipologie di valutazione dell’impatto e modelli di reporting, dando vita in questo modo a indeterminatezze e complessità di giudizio, come pure a una notevole diversificazione nelle decisioni seguite dalle società benefit.

Quali gli effetti? Questo vale a dire necessariamente una demarcazione in ottica di comparabilità degli elementi, a cui si deve sommare anche una ristretta possibilità di impiego di esse, frutto della carenza, ora come ora,di un albo pubblico delle aziende benefit che racchiuda e proponga a tutti i differenti report annuali.

Lavoro, il domani che verrà e il destino delle società benefit

Il futuro di queste società viene profetizzato da Francesco Ferrara, partner PwC Italia e Esg leader. Le aziende benefit si pongono oggi come un innovativo archetipo societario, in un panorama entro cui gli standard sostenibili entrano a pieno titolo nel lessico delle imprese, di enti e di cittadini. 

Un ragionamento sulla trasformazione ad azienda benefit potrebbe porsi come una chance per determinare la mission aziendale, la cultura della società e ripensare articoli e iter processuali, sposando il l’interesse economico con la realizzazione di un beneficio comune.