Lavoro, a settembre cresce l’occupazione ma continuano a soffrire gli under 25 e autonomi

Come al solito, le buone notizie sono “buone notizie a metà”. Terminata l’estate, infatti, molti più italiani si sono dedicati alla ricerca di un lavoro e il risultato è stato un leggero miglioramento per la fascia di età che va dai 25 ai 49 anni con una crescita degli occupati stabili. Dall’altro lato, però, giovani e lavoratori autonomi continuano a soffrire. Vediamo insieme i dati.

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Come al solito, le buone notizie sono “buone notizie a metà”. Terminata l’estate, infatti, molti più italiani si sono dedicati alla ricerca di un lavoro e il risultato è stato un leggero miglioramento per la fascia di età che va dai 25 ai 49 anni con una crescita degli occupati stabili. Dall’altro lato, però, giovani e lavoratori autonomi continuano a soffrire. Vediamo insieme i dati. 

Lavoro, a settembre cresce l’occupazione ma soffrono under 25 e autonomi

Alla fine dell’estate pare ci sia stato un aumento delle ricerche di lavoro, e i miglioramenti più evidenti li abbiamo avuti per la fascia dei 25-49 anni di età. I contratti a tempo determinato, invece, continuano a scendere e nel trimestre luglio - settembre si contano meno occupati rispetto al trimestre precedente, aprile - giugno.

Dopo un luglio e un agosto in negativo, però, secondo ISTAT il mercato del lavoro è cresciuto un po’ nel mese di settembre. I dati provvisori, infatti, evidenziano un + 46 mila occupati, quasi tutti con contratto a tempo indeterminato.

Dall’altra parte, però, i giovanissimi fino ai 25 anni continuano a soffrire. Il tasso di disoccupazione per questa fascia d’età parla chiaro: 23.7%, con un +1.6% nel mese di agosto. Ma i giovani non sono i soli in difficoltà, poiché questi sono affiancati dagli autonomi che, in un solo mese, hanno perso ben 16 mila unità. 

Settembre, il mercato del lavoro sulle montagne russe

Il mercato del lavoro a settembre ha alternato dati positivi a dati negativi. Vediamoli nel dettaglio:

  • + 82 mila unità per i lavoratori a tempo indeterminato
  • Ma - 20 mila unità per i lavoratori a tempo determinato

Il tasso di occupazione sale al 60.2% con un leggero miglioramento + 0.2% e la situazione tra uomini e donne è differente:

  • 69.4 % tra gli uomini
  • 51 % tra le donne

I dati evidenziano la necessità di misure urgenti per una maggiore conciliazione tra lavoro e vita privata a favore delle donne.  

Le persone che cercano un lavoro aumentano

Gli inattivi, coloro che sono senza un’occupazione e che non fanno nulla per cambiare la propria situazione, sono in calo dalla fine dell’estate. Ecco perché è aumentato il numero dei disoccupati, che ha toccato le + 8 mila unità rispetto al mese di agosto. La maggior parte dei ricercatori attivi di un impiego sono uomini under 25 e fra i 35 e 40 anni. 

Il tasso di disoccupazione generale resta invariato al 7.9%, con una diminuzione degli inattivi pari al - 0.7%, dunque, pari a - 86 mila unità di cittadini tra i 15 e i 64 anni, ma che coinvolge maggiormente donne e uomini che hanno meno di 50 anni. In totale il tasso di inattività si stanzia al 34.6% registrando un - 0.2%.  

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Mercato del lavoro in affanno, ma dati sempre positivi per l’anno

I dati del trimestre di luglio - settembre confermano un mercato di lavoro affannato, se gli stessi dati si mettono a paragone con quelli del trimestre precedente, registrando anche una diminuzione di 22 mila unità sul numero totale degli occupati. La contrazione, nello specifico, viene collegata direttamente, sempre nel confronto con il trimestre aprile - giugno, alle persone che cercano un impiego - 2.4%, pari a - 48 mila unità e all’aumento degli inattivi + 0.3%, pari a + 40 mila unità.

Ma per l’anno corrente ci sono buone notizie, poiché il numero totale degli occupati nel mese di settembre 2022 arriva a superare quello relativo al 2021 con un incremento dell’1.4%, pari a + 316 mila unità. Nonostante tutto, però, il numero è in diminuzione se confrontato con le rilevazioni dei mesi scorsi. 

L’incremento 2022 sul 2021 coinvolge sia donne, che uomini di ogni classe d’età, fatta eccezione della fascia 35-49 anni, a causa della dinamica demografica negativa.

Il tasso di occupazione complessivamente aumenta dell’1.3%, aumentando anche nella fascia di età 35-49 anni di un punto percentuale, poiché la diminuzione del numero di occupati in questa fascia anagrafica è meno accentuata di quella della corrispondente alla popolazione complessiva.

Cala il numero dei soggetti in cerca di un impiego rispetto al mese di settembre dello scorso anno, con un - 11.8%, dunque pari a - 266 mila unità, così come il numero degli inattivi tra i 15 e i 64 anni che segna un - 2.6%, pari a - 344 mila.

Nessuna buona notizia per i giovani

Per i giovani, però, non c’è alcuna buona notizia, nessun dato a favore. Nello specifico, il tasso di occupazione stabile a settembre con un 7.9% aumenta tra i 15 e i 25 anni, arrivando al 23.7% e raggiungendo il 10.4% tra i 25 e i 35 anni.

Per coloro che sono nella fascia 35-49 anni, invece, diminuisce al 7.2% e ancor di più dopo i 50 anni, scendendo al 5.1%.

Tale differenza si riscontra anche attraverso un confronto del tasso occupazionale:

  • i giovani sotto i 24 anni registrano un 19.9%
  • tra i 50 e i 64 anni d'età, invece, aumenta al 61.3%.

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