Legge 104, si cambia! Nascono nuove agevolazioni!

L’esecutivo Draghi interviene tra le tante riforme anche sulla Legge 104/92, che viene modificata per ampliare le agevolazioni. Prima di tutto la possibilità, per chi è sotto la sua tutela, di continuare con lo smart working almeno fino alla fine dell’anno. Arriva poi una agevolazione completamente nuova, un vero e proprio bonus INPS, che in presenza di alcuni requisiti, può assegnare fino a 500€ al mese a chi si prende cura di un portatore di handicap.

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Arrivano importantissime novità per i titolari di Legge 104, perché le mille riforme degli ultimi tempi la travolgono e la stravolgono.

L’obiettivo della Legge 104 emanata nel lontano 1992 è quello di porsi a tutela dei soggetti più fragili portatori di handicap, estendendo le sue tutele anche agli accompagnatori, termine ai nostri giorni sostituito dal più moderno “caregiver”.

Proprio per il suo fine di tutela, la pandemia ha richiesto alla Legge 104 di espandersi e comprendere nuove agevolazioni per i portatori di handicap, che tenessero conto della situazione attuale.

In ultimo, ad intervenire su di essa ci ha pensato la conversione in legge del Decreto 111/2021, che risale allo scorso 23 luglio, e che stabilisce che chi rientra nella Legge 104/92 potrà servirsi di dodici giorni al mese di smart working fino al 31 dicembre 2021.

Ricordiamo che già a marzo l’esecutivo era intervenuto in modo sostanziale sulla Legge 104 stabilendo che anche in caso di contratti di lavoro part-time, se il soggetto richiede permessi per un totale di ore che supera del 50% quelle previste dal contratto, l’assenza sia retribuita.

Arriva poi fresco di firma il decreto attuativo che introduce una nuova agevolazione connessa alla Legge 104, perché i genitori di un figlio disabile avranno adesso a disposizione un contributo mensile dall’INPS. 

Nasce infatti il bonus genitori di figli di disabili, con cui chi si occupa di un portatore di handicap può ricevere fino a 500 euro al mese per un anno.

Ma vediamo più nel dettaglio tutte le novità che il 2021 ha riservato alla Legge 104/92.

Prolungato lo smart working per i titolari di Legge 104

In base alla conversione in Legge del Decreto 111 del 7 agosto 2021, si stabilisce che chi beneficia dell'agevolazione offerte dalla Legge 104, perché portatore di handicap o caregiver dello stesso, possa continuare ad usufruire dello smart working.

Cioè, potrà lavorare da casa per 12 giorni al mese fino al 31 dicembre 2021, data questa che coincide con la fine dello Stato di Emergenza. 

Ovviamente, se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare e quindi essere prolungato lo Stato di Emergenza è logico pensare che anche tali agevolazioni per i disabili saranno estese.

Una nuova agevolazione per genitori di figli sotto la tutela della Legge 104

I genitori di figli, che in quanto portatori di handicap ricadono sotto la tutela della Legge 104, hanno a disposizione una nuova agevolazione la cui introduzione si deve alla Legge di Bilancio 2021, ma che ha tardato a trovare attivazione.

Si tratta di un nuovo bonus famiglia INPS, chiamato bonus genitori di figli disabili, rivolto solo ai titolari di Legge 104.

Il contributo ad ogni modo ha subito una modifica normativa rispetto a quella originale che prevedeva tra i soli beneficiari le madri di figli disabili, non ammettendo in principio i padri al beneficio.

Altra cosa che il decreto attuativo ha dovuto chiarire è come si determina il diritto al contributo nel caso in cui si usufruisca della Legge 104 per minori disabili, poiché da normativa l’handicap doveva essere quantificato in percentuale ed essere certificato dall’ASL come almeno del 60%. Per essere infatti titolari di Legge 104 e delle varie altre agevolazioni per disabili non basta essere portatori di handicap, ma questa deve anche essere certificata dall’ASL.

In base al decreto attuativo si stabilisce che il bonus genitori separati sia accordato ai genitori di minori se lo stesso “non è in grado di svolgere i compiti propri alla sua età”.

Requisiti e importi del bonus genitori di figli disabili INPS

Questo nuovo bonus famiglia INPS, che di fatto accresce le agevolazioni della Legge 104, richiede oltre la disabilità altri requisiti perché sia accordato il beneficio.

Il bonus è infatti aperto a tutti i nuclei familiari con figli disabili presenti, ma che siano monoparentali o con genitori disoccupati o monoreddito.

Le tre definizioni sono stabilite in funzione di questo bonus e spiegate nel testo del decreto attuativo, dove si specifica che con “nuclei familiari monoparentali” si intendono le famiglie composte da un solo genitore.

Con la definizione “genitori disoccupati” sono invece da intendersi le famiglie che percepiscono un massimo di 8.145 euro di reddito, se proveniente da lavoro dipendente, e 4.800 euro se invece si tratta di lavoratori autonomi.

Infine, la definizione di “genitori monoreddito” si applica ai nuclei che ricevono una qualche forma di qualche forma di prestazione legata al reddito.

Questi soggetti sono tutti potenziali beneficiari del bonus INPS se rispettano altre condizioni, cioè in primis che quando si presenta domanda l’ISEE in corso di validità sia di massimo 3.000 euro, nel caso di minori calcolato su l'ISEE minorenni.

Infine, ancora un requisito, a cui abbiamo accennato nel precedente paragrafo è legato alla disabilità che deve essere almeno del 60%, come certificata dall'ASL anche ai fini delle altre agevolazioni della Legge 104. Se si tratta di minori l’handicap deve renderli incapaci di svolgere in maniera autonoma i compiti propri della loro fascia di età perché si abbia diritto al bonus genitori di figli disabili.

Con questo nuovo bonus famiglia INPS che accresce le agevolazioni chi si prende cura di un disabile avrà a disposizione un contributo mensile.

Il bonus sarà infatti attivo dal 2021 al 2023 e nel caso in cui si diventi beneficiari accorda una cifra mensile per 12 mesi, in base al numero di disabili che hanno diritto al contributo presenti nel nucleo familiare:

  • 150 euro al mese, per 1 figlio;
  • 300 euro al mese, per 2 figli;
  • 500 euro al mese, per 3 figli.

Tutte le istruzioni e le informazioni per richiedere il bonus genitori di figli disabili le trovate anche nel video YouTube di TheWam.net:

 

Nuova agevolazione con la Legge 104, ma solo fino ad esaurimento fondi

Per attivare questo nuovo bonus lo Stato ha stanziato un finanziamento da 5 milioni di euro, nel caso non fosse possibile, per esaurimento risorse, assegnarlo a tutti gli aventi diritto, esiste un ordine di priorità dove al primo posto ci sono gli ISEE più bassi, poi i nuclei dove il portatore di handicap è minorenne.

Si procederà poi con le assegnazioni ai nuclei familiari dove c’è un disabile di tipo grave e solo infine sarà accordato alle famiglie dove i membri sono affetti da un grado medio di handicap.

Trattandosi di un bonus INPS, la procedura di richiesta segue lo schema classico per il 2021 e per gli anni avvenire, cioè deve essere svolta online sul portale dell’Istituto.

In alternativa si può richiedere il bonus genitori di figli disabili telefonando all’INPS e parlando con il contact center (803.164, 06.164.264), oppure chiedendo l’aiuto di Caf e patronati.

Il Decreto attuativo mette peraltro in guardia i titolari della Legge 104 dalle condizioni che fanno perdere il bonus INPS per genitori di figli disabili. È cioè se ad esempio il titolare di handicap viene affidato a terzi o se si perde la responsabilità genitoriale. Ovviamente il beneficio decade anche in caso di decesso del portatore di handicap o se vengono meno i requisiti di accesso.

Ancora, non è possibile percepire il bonus genitori se il disabile si trova presso una struttura sanitaria per un ricovero di lunga degenza.

Legge 104: bollo auto, permessi retribuiti e congedo straordinario

Lasciando le novità, facciamo anche una panoromica delle altre agevolazioni, che sono concesse a disabili e caregiver grazie alla Legge 104.

Prima di tutto, poiché lo scopo della Legge è identificare i soggetti che sono posti rispetto agli altri in una posizione di svantaggio sociale, in quanto portatori di handicap, a loro e offerta una detrazione Irpef del 19% sull’acquisto di moltissimi prodotti, praticamente tutto quello che facilita il regolare svolgimento delle azioni quotidiane, sono ad esempio ammesse tra le spese detraibili quelle per l’acquisto di strumenti informatici. Oltre che a loro si applica l’IVA agevolata su molti beni e servizi.

Ancora, disabili e accompagnatori non pagano il bollo auto e l’esenzione dura finché permane lo stato di handicap oltre ad essere valida in tutta Italia.

Inoltre, il comma 3 della Legge 104 stabilisce agevolazioni aggiuntive qualora il soggetto sia affetto da una disabilità di tipo grave, come la possibilità di avere tre giorni al mese di permessi retribuiti.

Come si è detto, se la disabilità è certificata dall’ASL con una connotazione di tipo grave allora disabili e caregiver hanno diritto ai permessi retribuiti dal lavoro, ma per i titolari di Legge 104 c’è anche la possibilità del congedo straordinario retribuito, con la possibilità di assentarsi fino a due anni dal lavoro.

Tale possibilità in base al Decreto 53/2000 è data anche ai lavoratori dipendenti che non ricadono sotto la tutela della Legge 104, se ci sono gravi motivazioni familiari che lo giustificano, per i quali però il congedo straordinario, che dura sempre due anni massimo, non è retribuito.

In pensione anticipata nel 2022 solo con la Legge 104

Ancora tra i benefici della Legge 104, che non dovrebbero essere toccati dalla Riforma Pensioni e rimanere invariato l’anno prossimo, la possibilità di accesso alla pensione anticipata con canali preferenziali. Prima di tutto se hanno alle spalle 41 anni di anzianità contributiva accedono alla Quota 41.

Inoltre per loro è prevista la possibilità di accedere ad Ape Sociale per il quale, chi risulta caregiver di un disabile sotto la tutela della Legge 104, se ha 63 anni di età e 30 anni di anzianità contributiva poi chiedere un anticipo pensionistico, che conferisce la quota intera dell’assegno fino ai 67 anni, ma entro il limite di 1.500 euro, salvo il fatto che nella prossima Riforma Pensioni questa misura dovrebbe essere potenziata.

Per accedere ad Ape Sociale la persona che si assiste deve essere un convivente parente di primo grado o di secondo grado o affine, caso in cui però questo non abbia parenti più stretti che possano prendersene cura. Inoltre l’attività assistenziale deve essere iniziata da almeno sei mesi.