Legge 104: ecco come funziona e quali sono le ultime novità

La Legge 104 del 1992, più nota come semplice "Legge 104", è da sempre il principale punto di riferimento per la tutela delle persone diversamente abili. Scopriamo come funziona, chi può richiederla e quali sono le ultime novità sulla Legge 104 introdotte dal Governo di Mario Draghi.

Image

Era il 5 febbraio del 1992 quando entrò in vigore per la prima volta la famosa Legge 104, conosciuta quindi come Legge 104 del 5 febbraio 1992.

Questa normativa è, da sempre, il più importante riferimento in assoluto rispetto tutto ciò che riguarda la tutela, l'assistenza e l'integrazione delle persone diversamente abili.

In questo articolo vedremo di approfondire diversi aspetti di questa importante Legge: capiremo a chi si rivolge, chi può fare richiesta per la Legge 104, come funziona e scopriremo anche le ultime novità della Legge introdotte dal Governo di Mario Draghi.

Dopo il Governo Conte bis infatti, il premier Mario Draghi si è trovato a dover gestire un Paese in piena emergenza sotto molteplici punti di vista: dalla crisi economica fino alla sorprendente e devastante emergenza sanitaria.

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi si è visto protagonista dell'organizzazione di una delle più importanti ed imponenti campagne vaccinali mai gestite in Italia, grazie alla nomina del Generale Paolo Figliuolo ma non solo.

Il Governo Draghi ha dovuto fare delle scelte importanti rispetto a tutte le riforme che lo hanno preceduto, non ultima quella di decidere il destino del famoso "reddito di cittadinanza", fino alla gestione del Superbonus 110%, passando per la gestione delle Grandi Opere.

In tutto ciò, Mario Draghi ha scelto di apportare anche importanti e significative novità per quanto riguarda la tutela e l'integrazione delle persone diversamente abili, introducendo rilevanti modifiche alla Legge 104.  

Vedremo in seguito le principali anche se in questo video di Mr.Lul Le paghe di Ale, se ne anticipano quelle più importanti:

Legge 104 e disabili

La forza di un Paese si misura dalla sua capacità di proteggere i più fragili: questa massima è ciò che da sempre ha ispirato il Legislatore nella stesura della Legge 104, che ha preso avvio per la prima volta nel febbraio del 1992.

Il presupposto da cui partono tutti gli articoli ed i commi di questa legge è molto chiaro:le persone con handicap devono essere supportate nel raggiungimento dell'autonomia e dell'integrazione sociale.

Per raggiungere questo scopo è necessario che venga garantito un adeguato sostegno sia al disabile che alla sua famiglia.

Ma come vengono definiti i disabili dalla Legge 104?

Secondo la normativa, sono disabili (nel testo di legge compare il termine "handicappati") le persone che:

  • Presentano minoranze fisiche, psichiche o sensoriali, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o integrazione tali da determinare un processo di emarginazione
  • La persona disabile ("handicappata" nel testo della Legge 104) ha diritto alle prestazioni stabilite in suo favore, in relazione alla natura e alla consistenza della minorazione
  • Qualora la minorazione abbia ridotto l'autonomia personale, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, la situazione assume il connotato di gravità. Le situazioni di riconosciuta gravità determinano una prorità negli interventi pubblici
  • La legge si applica anche agli stranieri e agli apolidi, aventi stabile dimora sul territorio nazionale

Legge 104 per familiari:

La Legge 104 prende in considerazione dunque non solo tutte le misure necessarie a dare sostegno ed assistenza alle persone diversamente abuli ma si preoccupa anche di includere nella normativa i familiari dei disabili. 

Ecco le indicazioni della Legge 104 del 1992 rivolte ai familiari:

  • Si prevede un percorso combinato ed integrato di prestazioni sanitarie e sociali anche per i familiari, nell'ottica di promuovere il loro coinvolgimento nei programmi di cura e riabilitazione (Art. 7 comma 1)
  • Al nucleo familiare della persona disabile ("handicappata nel testo della legge) vengono destinati interventi di genere socio-psico-pedagogico, di assistenza sanitaria e sociale ma anche supporti di tipo economico ed aiuto domestico (Art. 8, comma 1 a)
  • Il lavoratore dipendente e genitore di un figlio con handicap, o coniuge oppure parente di persona disabile ("handicappata" nel testo di Legge) ha diritto ad appositi permessi retribuiti

Come funziona la Legge 104

Ormai basta dire "la 104" per essere certi che, nella conversazione, si stia parlando di assistenza e tutela ai disabili.

E' bene ricordare che i disabili definiti dalla Legge 104 sono persone che presentano handicap fisici ma anche psichici o sensoriali.

In questo articolo si parla di dati e statistiche relative alla disabilità in Italia:

Sono circa il 5,2% della popolazione, 3 milioni e 150 mila gli italiani diversamente abili. Circa 1 milione e mezzo sono i disabili  ultrasettantacinquenni (il 22% della popolazione in quella fascia di età)  e 1 milione di essi sono donne.

Questi dati ci fanno riflettere e comprendere meglio che la protezione ed il sostegno a persone diversamente abili e ai loro familiari è un argomento che tocca una larga parte della popolazione.

La Legge 104 quindi protegge e promuove l'inclusione ed il sostegno alle persone disabili ma anche ai familiari, introcucendo, nel famoso articolo 33 della Legge, l'opportunità di poter richiedere permessi speciali dal lavoro ma potrà usufruire anche di sostegni nella sfera fiscale e familiare.

I cosiddetti caregiver, coloro cioè che si occupano nel concreto di assistere e sostenere la persona con disabilità, spesso svolgono un ruolo fondamentale per il supporto e la garanzia di benessere ed equilibrio psicofisico del disabile ma deve far fronte ad un carico emotivo, burocratico e mentale davvero molto importante.

E' dunque fondamentale che il Legislatore tuteli i familiari dei disabili, concedendo loro la possibilità di ottenere agevolazioni concrete, che possano garantire al caregiver di continuare a lavorare senza trascurare il familiare disabile.

Legge 104: agevolazioni per chi assiste

Vediamo ora, più nel concreto, come poter usufruire delle agevolazioni previste dalla Legge 104 per i familiari delle persone diversamente abili.

Il primo passo da compiere è certamente quello di accertare ufficialmente la disabilità  del parente: per farlo è necessario fornire all'INPS tutta la documentazione medica e clinica necessaria, rivolgendosi in prima battuta all'ASL più vicina che si occuperà di fare tutte le necessarie verifiche.

Come previsto dalla normativa:

La persona disabile ("handicappata" nel testo della Legge 104) ha diritto alle prestazioni stabilite in suo favore, in relazione alla natura e alla consistenza della minorazione

Questo significa dunque che le richieste e le agevolazioni disponibili vanno commisurate alla gravità della minorazione del soggetto disabile.

Ma quali sono le principali agevolazioni previste dalla Legge 104 del 1992?

  • vengono riconosciute, sotto forma di oneri deducibili, le spese sanitarie sostenute
  • c'è un'Iva agevolata al 4% per l'acquisto di tutti gli strumenti ed i dispositivi tecnologici necessari allo spostamento del disabile (in questo caso è compreso anche l'intervento di trasformazione dell'automobile per renderla compatibile con le esigenze della persona diversamente abile)
  • viene cancellata la tassa del bollo auto
  • non è dovuta la tassa sulla telefonia mobile
  • è riconosciuta una detrazione del 19% per tutti gli acquisti di beni propedeutici e correlati alla disabilità del soggetto

Se queste agevolazioni possono riguardare principalmente il disabile, ecco invece che ci sono specifici benefici previsti dal Legislatore anche in merito alla figura dei caregivers.

Il principio fondamentale su cui si basa l'agevolazione della Legge per i familiari di persone diversamente abili ("handicappati" nel testo della Legge 104) è quello di riconoscere loro la possibilità di gestire più serenamente un equilibrio tra vita privata e vita lavorativa.

 E' fondamentale che i caregivers non vengano esposti al rischio  di perdere il proprio posto di lavoro a causa dell'impegno costante che richiede prendersi cura di una persona diversamente abile.

Proprio per questo, l'articolo 33 della Legge 104 prevede la possibilità di richiedere fino a tre giorni al mese di permesso dal lavoro per gli affini entro il terzo grado o per i conviventi con persona disabile.

Legge 104: le novità del 2021

Come anticipato fin dall'introduzione di questo articolo, la Legge 104 è stata oggetto di importanti e significative modifiche da parte del Governo presieduto dal Premier Mario Draghi.

In concomitanza con la sconvolgente emeregenza sanitaria causata dal Covid-19 infatti, tutto il mondo delle visite mediche è stato completamente rivoluzionato e anche rallentato in alcuni ambiti.

Come prima, grande modifica da segnalare, c'è quindi la temporanea sospensione della cosiddetta "visita di revisione" , che consisteva in un controllo medico periodico volto a valutare eventuali miglioramenti (o peggioramenti) della condizione di disabilità del soggetto beneficiario delle agevolazioni della Legge 104.

Naturalmente, ad oggi, è ancora fortemente sconsigliato entrare nelle case altrui, soprattutto quando si ha a che fare con persone fragili ed in condizioni di salute molto delicate.

Queste le motivazioni principali che hanno portato il premier Mario Draghi a scegliere di far sospendere, almeno per ora, le viste di revisione.

Un'altra novità importante introdotta dal Governo sempre nella prospettiva di poter tutelare il più possibile soggetti diversamente abili è quella per cui le persone disabili potranno continuare a lavorare in smartworking.

Ad oggi questa normativa ha validità certificata fino al prossimo 31 Ottobre ma non è detto che il Governo non scelga di prorogarla. Per prendere questa decisione, servirà basarsi sui dati e sull'andamento del contagio da covid-19 nelle prossime settimane.

Legge 104 e pensione

Una delle caratteristiche più note e conosciute della Legge 104 è senza dubbio l'insieme di agevolazioni per disabili e familiari rispetto alla pensione.

Questo speciale tipo di pensione viene definito Ape sociale.

Si tratta della formula maggiormente utilizzata per richiedere un pensionamento anticipato a 63 anni di età anagrafica.

Cambia il numero di anni di contributi versati per usufruire dell'Ape sociale: 35 anni di contributi per i familiari o caregivers mentre 30 anni di contributi per le persone diversamente abili.

Anche l'Ape sociale, da sempre misura molto apprezzata dalla popolazione ed altrettanto sostenuta dalla politica, è oggetto di discussione al  Governo.

Questa agevolazione infatti è in scadenza al 31 dicembre 2021 e se ne dovrà decidere il rinnovo, anche se, visti i precedenti, non sembrano esserci grandi dubbi sulla riconferma di questa misura almeno per tutti il prossimo anno.

Se è vero che i dubbi non riguardano specificamente l'opzione di rinnovo per l'Ape sociale, è altrettanto vero che il Presidente del Consiglio Mario Draghi potrebbe decidere di introdurvi delle novità, sempre nell'ottica di continuare a sostenere e fornire i migliori strumenti per il benessere dei disabili e delle loro famiglie.