La legge 104 prevede diversi benefici di natura fiscale, sociale ed economica a favore dei portatori di handicap e dei loro familiari. Tra i benefici concessi dalla troviamo anche i permessi al lavoratore, per tre giorni al mese. Ma, con la Legge 104, cosa si può fare durante i permessi previsti?
I tre giorni di permesso concessi dalla Legge 104 sono frazionabili anche in ore e possono essere utilizzati sia dal soggetto in situazione di disabilità, sia dal caregiver, ovvero il familiare preposto a prendersene cura.
Le attività consentite durante le ore di permesso non sono espresse dettagliatamente dalla normativa: per questo motivo spesso insorgono dubbi e perplessità sulla Legge 104 e su cosa si può fare durante i permessi. In linea generale possiamo dire che con la Legge 104 non si possono utilizzare permessi lavorativi retribuiti per dei motivi di natura personale.
La Legge 104 racchiude una serie di diritti e doveri a favore dei soggetti con disabilità ed è per questo opportuno conoscere nel dettaglio i benefici previsti, per evitare il rischio di commettere abusi di legge.
In questo articolo analizzeremo nel dettaglio cosa si può fare durante i permessi Legge 104 senza rischiare sanzioni o, addirittura, licenziamenti.
Legge 104: cosa si può fare durante i permessi? Ecco tutte le attività consentite dalla normativa
La normativa che garantisce il rispetto della dignità umana e che tutela ogni diritto di libertà ed autonomia della persona con handicap, concede come beneficio tre giorni di permessi lavorativi retribuiti. I lavoratori con disabilità grave, infatti, hanno la possibilità di richiedere dei permessi dal lavoro per finalità necessarie, come visite mediche o giorni di riposo a seguito di terapie specifiche.
Anche il familiare che presta assistenza al disabile, ovvero il caregiver, ha diritto ai permessi retribuiti Legge 104, senza rischiare di perdere il proprio lavoro.
Ma, con la Legge 104, cosa si può fare durante i permessi concessi?
Per rispondere a questa domanda è necessario esaminare la sentenza emessa dalla Cassazione il 23 Dicembre del 2016, che definisce come la Legge 104 del 1992 conceda permessi al lavoratore per consentire un’assistenza continuativa al disabile, ma anche per concedersi un breve spazio di tempo per soddisfare i propri bisogni e le proprie esigenze personali.
In altre parole, il lavoratore può approfittare di qualche ora per se stesso senza temere di perdere il proprio posto di lavoro. Ovviamente, i permessi concessi dalla Legge n. 104/92 sono finalizzati a garantire un’assistenza adeguata al disabile, tenendo conto come priorità assoluta le sue esigenze.
La Cassazione ha stabilito che licenziare un lavoratore caregiver solo perché, per poco tempo, va a fare la spesa o provvede alle faccende domestiche, non può essere ammissibile e giustificabile.
A maggior ragione se l’azione svolta rimane in favore del disabile. Per non rischiare il licenziamento è sufficiente garantire l’assistenza al disabile con costanza, ma anche con flessibilità. Questo perché la Legge 104 prevede che l’assistenza rimanga continuativa, tenendo sempre conto delle esigenze del soggetto con handicap.
Un disabile può avere maggior bisogno di assistenza durante la notte, per esempio, e minore durante le ore lavorative del familiare caregiver.
Questo significa che l’assistenza non per forza deve coincidere con l’orario lavorativo del familiare che si prende cura dell’handicappato. Ovviamente, rimane severamente vietato svolgere, durante le ore di permesso, attività ludiche o dedicare maggiore tempo per le proprie esigenze a discapito di quelle del disabile.
Permessi Legge 104, si può andare in vacanza?
Un altro quesito in riferimento ai permessi legge 104 riguarda la questione vacanze e giorni fuori casa.
In questo caso, è necessario specificare che ci possono essere due tipi di situazioni diverse da considerare. La prima situazione prevede il bisogno del disabile di evadere qualche giorno da casa, per delle cure termali o delle visite e terapie mediche fuori porta. In questo caso specifico, in cui il soggiorno fuori e l’allontanamento dal proprio comune di residenza è giustificato da un’esigenza del soggetto con handicap, il caregiver può continuare a garantirne l’assistenza senza rischiare il licenziamento.
Si tratta di illecito, invece, nel caso in cui il familiare preposto all’assistenza continua di un disabile decida di andare in vacanza per conto proprio, utilizzando i giorni di permesso retribuiti e previsti dalla Legge 104.
Permessi Legge 104: le conseguenze agli abusi
Quindi, come abbiamo visto, in nessun caso il caregiver potrà utilizzare i permessi lavorativi retribuiti per finalità private di svago e di divertimento o viaggiare per fini che non includono il soggetto disabile.
Il soggetto accusato di abuso dei permessi concessi dalla Legge 104 rischia gravi sanzioni disciplinari o, in alcuni casi più gravi, il licenziamento per giusta causa.
Inoltre, il lavoratore dovrebbe rispondere di truffa ai danni dell’INPS, in quanto i giorni di permesso vengono pagati dall’ente e non dal datore di lavoro, che provvede solamente al loro anticipo.
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