Legge 104: novità dall'INPS! Ecco a chi spetta ora!

La Legge 104 è comprensiva di detrazioni e di benefici che vanno solo a chi spetta davvero questa norma, cioè ai più bisognosi. Di recente sono emerse delle novità dall'INPS, e anche dal Governo Draghi, non solo la platea a cui si riferische, ma anche i requisiti d'accesso e i benefici, come agevolazioni per l'acquisto dell'auto o le detrazioni per le spese mediche e di supporto sanitario.

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La Legge 104 è una norma che prevede ai richiedenti di accedere ad agevolazioni, genefici, detrazioni e tanto altro, così da impedire alle proprie famiglie di venire immerse dalle spese e dai problemi dovuti alla condizione di chi appunto ne ha diritto.

Ma con l'imminente riforma delle pensioni, il Governo Draghi ha puntato a cambiare tutto, in particolare per la platea a cui si rivolge, sempre i più bisognosi, ma ancora di più vuole puntare alla sua estensione, così da introdurre più categorie e più soggetti invece non inclusi nella Legge.

Questa estensione è anche dovuto alle modifiche previste a causa della conferma del Governo di non procedere al rinnovo di Quota 100 per il 2022, e forse anche di Opzione Donna, visti i risultati attesi dall'INPS, e anche le valutazioni fatte dall'Unione Europea, in materia di pensioni e riforme.

Il punto sarà se, questa modifica sarà garante comunque di fondi stanziati e di supporti garantiti fin da subito per queste categorie, visto che di precedenti fallimentari non sono mancati in questo paese.

Ma vediamo insieme sta succedendo all'INPS, e cosa potrebbe cambiare.

Legge 104: vediamo come funziona 

E' comunemente chiamata Legge 104, ma in realtà si tratta della legge 104/1992, che disciplina la normativa in fatto di detrazioni, agevolazioni e pensione per le persone sofferente da disabilità.

Per accedere alla normativa della legge devono prima di tutto confermare la propria condizione di disabilità tramite un certificato, rilasciato dalla commissione medico-legale disponibile in ogni USL locale presente sul territorio nazionale, e disposto in tal modo dal SSN (Servizio Sanitario Nazionale).

Questa normativa, disposta da oltre venticinque anni, è alla base del supporto che tutt'ora garantisce alle famiglie di persone aventi disabilità un fabbisogno economico, sia per le spese mediche sia per l'assistenza al malato.

O meglio, in periodi normali ciò è stato garantito, sia pur con i suoi limiti e casi di malasanità. Ma il Covid, e la pandemia in generale, hanno comportanto all'emersione di criticità, nonché gravi problematiche sia di livello tecnico-amministrativo, sia di livello di mobilità, anche per via dei vari lockdown imposti anche a livello nazionale.

Anche per questo il Governo Draghi, come in altri fronti, cerca di valutare delle modifiche, proprio per risolvere i deficit riscontrati nella pandemia, oltre che a garantire i benefici che dovrebbero spettare a tutti quelli che ne hanno bisogno.

Legge 104: ma a chi spetta ora l'assistenza INPS?

La Legge 104, e in generale l'assistenza INPS, riguarda le persone che soffrono di una patologia debilitante, se non di uno stato di disabilità, come dice la stessa legge:

l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.

Oggi è meglio usare il termine "persone diversamente abili", anche perché il termine "handicappate" può suonare alquanto offensivo, non a caso Erica Dal Mas nel suo articolo ha trattato ampiamente di questo fatto.

Comunque, tornando a chi spetta della legge, va detto che i benefici possono andare anche alla famiglia, e non poteva essere altrimenti, specie se il malcapitato, cioè chi ha subito la disabilità, è anche chi provvede al fabbisogno economico della famiglia stessa.

Le principali modifiche riguardano in particolare il fatto che è stata garantita la possibilità di beneficiare della Legge 104 anche ai conviventi, o meglio ai congiunti, quindi anche al figlio o figlia, al coniuge, al convivente o anche ad un tutore legale, purché riconosciuto come facente parte del nucleo familiare anche per vincoli di sangue, oltre che come responsabile della salute del malcapitato. 

Anzi, con la legge Cirinna (n* 76/2016) è valida anche la figura del convivente di fatto o derivante dall’unione civile, dato che, prima della legge, erano riconosciute solo i conviventi con vincoli di sangue, quali marito/moglie o figli, quelli diciamo "da tradizione".

Quindi principalmente la Legge 104 spetta a:

  • un soggetto titolato come tutore legale, basta che sia legato da vincoli di sangue e che sia registrato anagraficamente presso il nucleo familiare del soggetto diversamente abile,
  • al soggetto diversamente abile, purché l'handicap sia riconosciuto presso le autorità sanitarie, locali e poi quelle predisposte all'erogazione, cioè l'INPS.

Legge 104: la pensione INPS è cambiata! Ecco a chi spetta ora

Tra i principali benefici della Legge 104, è possibile richiedere una pensione anticipata, cioè con diversi anni in meno rispetto all'attuale riforma delle pensioni Fornero, che prevede:

  • 67 anni come requisito anagrafico,
  • 20 anni minimi di contributi versati.

Tralasciando le opzioni di anticipo pensionistico, o quelle che a breve non verranno rinnovate per il 2022, nel caso della Legge 104, già dal 1993 la circolare 50/1993 INPS dava la possibilità di accedere alla pensione, ma solo ad alcune sottocategorie.

Cioè, all'interno della categoria relativa alle persone sofferenti di disabilità, esse devono entrare in altre sottocategorie, che corrispondono a:

  • diversamente abili con handicap riconosciuto all'80%;
  • diversamente abili non vedenti, ma lavoratori con dieci anni di contributi versati dopo l'insorgenza della cecità
  • diversamente abili non vedenti, ma lavoratori senza i dieci anni di contributi versati dopo l'insorgenza della cecità.

Per ognuno di loro l'età di accesso si riduce:

  • chi ha l'handicap all'80% va in pensione a 61 anni (se uomini) o a 56 anni (se donne);
  • chi è non vedente, ma lavoratore con 10 anni di contributi maturati va in pensione a 56 anni (se uomini) o a 51 anni (se donne);
  • chi è non vedente, ma lavoratore ma senza i 10 anni di contributi maturati va in pensione a 61 anni (se uomini) o a 56 anni (se donne).

Sono comunque molti meno anni rispetto non solo alla Riforma delle Pensioni Fornero, ma anche a Quota 100, e si parla da un minimo di un anno di anticipo fino a 6 anni, se non undici, o addirittura 16 anni nella situazione più problematica!

Ma, ripeto, la propria condizione di disagio va dimostrata, in particolare presso le autorità sanitarie. E anche fiscali, dato che si parla anche di contributi.

Legge 104: quanti contributi INPS servono?

Nel caso della Legge 104 ci sono delle divergenze, e questo a seconda non solo della propria condizione di disabilità, ma anche per la richiesta a cui si vuole accedere.

Generalmente la Legge 104 è rimasta con la stessa quota di contributi prevista per la Riforma delle Pensioni Fornero, cioè 20 anni di contributi versati minimo.

Ma in realtà si può accedere anche ad altre misure, come:

  • l'assegno ordinario d'invalidità, ma serve che l'invalidità sia tra il 74% ed il 99%
  • la pensione di inabilità di tipo previdenziale, ma deve essere esclusivamente del 100%.

In entrambi i casi però si accedere ad un requisitio contributi minore, molto minore: 5 anni. A patto che tre di questi siano stati versati negli ultimi cinque anni.

Legge 104: come cambiano le detrazioni e agevolazioni INPS

Per quel che riguarda la Legge 104 riguardo alle detrazione e alle agevolazioni INPS, sono disposte generalmente per l'acquisto:

  • dell'auto;
  • di supporti informatici e tecnici;

Ad esse si aggiungono anche i permessi retribuiti sul lavoro per l'assistenza. 

E poi rimangono quelle decisive per il soggetto che soffre di una disabilità grave, cioè le agevolazioni per:

  • spese mediche;
  • mezzi di trasporto sanitari e di deambulazione;
  • sicurezza igienica e sanitaria del soggetto.

La più importante agevolazione riguarda la prima, per l'auto. Si parla dell'IVA al 4%, per prezzo di listino e adattamento. Aggiungi anche il 19% di detrazione sul costo complessivo per l'acquisizione. Un 19% che però non può superare questi requisiti:

  • il prezzo di listino non deve essere superiore a 18076 euro;
  • la macchina acquistabile non deve avere una cilindrata superiore a 2000 cm cubi, in generale;
  • la macchina acquistabile non deve avere una cilindrata superiore a 2800 cm cubi, se benzina o ibrido;
  • la macchina acquistabile non deve superare la potenza di 150 KW.

Vi suggerisco di guardare questo video di Legge Tua, che spiega ancora di più sulla questione. 

A sua volta hanno la possibilità di avere l'esenzione del pagamento del bollo, più quella per l'imposta di trascrizione per il passaggio di proprietà, quella cioè che si paga presso il PRA della propria provincia di residenza.

La detrazione di 19% è garantita anche per le spese mediche, ma solo per due ambiti:

  • detrazione per il trasporto via ambulanza;
  • detrazione per il trasporto tramite servizi dell'Onlus.

E infine le spese riguardante la strumentazione specialistica, come l'acquisto di:

  • poltrone in caso di inabili per la deambulazione;
  • apparecchi per contenere fratture, ernie o difetti della colonna vertebrale,
  • dispositivi medici per l’accompagnamento e il supporto delle persone inabili (es. stampelle).

Legge 104: novità da Draghi e INPS! Ora spetta anche ai caregiver

In valutazione come estensione per l'accesso alla Legge 104, il Governo Draghi ha pensato anche ai caregiver, dato il loro ruolo nella pandemia da Covid, specie davanti ai problemi di mobilità e di accesso ai servizi.

Proprio per i caregiver si sta pensando ad estendere i benefit, al pari di quanto stanno rpoponendo per l'Ape Sociale, cioè Anticipo Pensionistico Sociale.

Sempre nella disponibilità di star assistendo il soggetto con disabilità grave.

Però per Ape Sociale il meccanismo funziona diversamente:

  • l'accesso è garantito per chi ha in cura un soggetto sofferente di almeno il 74% della invalidità che viene denunciata all'INPS;
  • il caregiver deve garantire almeno 30 anni di contributi, e che assiste il familiare da almeno sei mesi.

Diciamo che, rispetto ai 10 anni della sola Legge, non è il massimo per il momento per il caregiver.

Comunque, l'estensione può essere una garanzia, come lo è stata per il Decreto Rilancio del Governo Conte II il fatto di aumentare i giorni di permesso retribuito da 3 giorni al mese (o solo due ore al giorno) a ben 12 giorni al mese

A sua volta, il Governo Draghi ha permesso il lavoro in smart working fino al 31 ottobre 2021 per i lavoratori con disabilità grave. 

Poi per il resto, si deve solo sperare che la Legge di Bilancio di ottobre 2021 non riservi sorprese amare per tutti.