Legge 104: le novità 2022 sulla pensione invalidità!

La legge 104 per il 2022 resta invariata ma aumenta l'importo della pensione d'invalidità ed indennità di accompagnamento oltre alla procedura.

Nel 2022 non ci sono particolari novità sull’invalidità civile e legge 104. Ma per effetto dell’aumento del tasso di inflazione, gli importi delle prestazioni economiche connesse alla condizione di invalidità o disabilità grave sono aumentati. Non si tratta di incrementi importanti, ma almeno l’inflazione, che erode il poter di acquisto di salari, pensioni ed altri aiuti economici, è stata inizialmente neutralizzata, nella speranza che essa non continui a correre per il resto dell’anno e quindi alla fine anche la pensione di invalidità e l’indennità di accompagnamento, in termini reali, saranno più leggere.

L’inflazione considerata per l’adeguamento anche dell’indennità di accompagnamento è dell’1,7%.

Il meccanismo di perequazione consente quindi di poter conservare il livello reale di una prestazione economica per neutralizzare l’effetto dell’inflazione.

Per quanto riguarda il riconoscimento sia della pensione di invalidità che dell’indennità di accompagnamento, sono cambiate le procedure, che sono state rese più digitali al fine di accelerare il percorso di riconoscimento dello stato di invalidità o disabilità grave in una condizione di maggior sicurezza per via del Covid. Dunque al via la domanda per l’accertamento dei requisiti sanitari che integra anche già i requisiti economici con la possibilità di allegare la documentazione sanitaria.

Invalidità civile: come ottenerla

L’invalidità civile è quella condizione riconosciuta ad una persona per il sopraggiungere di condizioni sanitarie che riducono le capacità psico-fisiche rendendo quindi particolarmente svantaggioso poter svolgere le normali attività quotidiane oppure che possa addirittura limitare, ridurre o annullare la capacità lavorativa.

L’invalidità civile è riconosciuta dopo un percorso di accertamento sanitario da parte di un commissione medica dell’Inps all’interno della quale c’è un medico specialista della tipologia della malattia che conduce all’invalidità.

Per poter avviare la domanda di riconoscimento dell’invalidità civile ci si deve recare presso il proprio medico di famiglia, o dal pediatra di libera scelta. Infatti la procedura Inps richiede che l’avvio dell’iter parta proprio dal medico familiare, che accedendo al sito Inps, predisporrà il documento per la richiesta di accertamento dell’invalidità, della disabilità ai fini della legge 104 e potrà anche barrare la richiesta per la visita utile ai fini dell’inserimento nelle liste di collocamento mirato.

Sul certificato, il medico dovrà riportare la patologia invalidante, l’eventuale stato di aggravamento nel caso di riesame e una descrizione delle condizioni che indurrebbero la commissione medica dell’Inps a riconoscere invalidità ed indennità di accompagnamento.

La domanda inoltrata dal medico di famiglia è il primo passo. Successivamente la persona intestataria della domanda dovrà compilare la richiesta di invito alla visita, accedendo al sito Inps con le proprie credenziali.

Richiesta domanda di invalidità civile: procedura Inps

La persona che avvia la richiesta di riconoscimento dell’invalidità civile e della condizione di disabilità ai sensi della legge 104/1992, deve attivare la procedura online sul sito dell’Inps. Potrà farlo sia in modo indipendente con le credenziali digitali, SPID, carta d’identità elettronica o carta nazionale dei servizi.

Questa fase è fondamentale perchè è l’unica per poter ricevere la convocazione della visita da parte dell’Inps.

Per via del Covid, l’Inps ha modificato la procedura, permettendo di poter allegare l’intera documentazione sanitaria, oltre a quella personale, direttamente nella domanda online. Questo consente sia di evitare di dover stampare le copie dei certificati medici che di ridurre i tempi di convocazione.

L’allegazione della documentazione sanitaria è concessa solo a chi presenta la prima istanza o una domanda di aggravamento. Inoltre questa modalità è concessa anche ai titolari di certificati di invalidità soggetti a revisione.

La nuova procedura elimina il vecchio modello AP70 con il quale si dovevano, in seguito all’ottenimento dell’invalidità civile, certificare i redditi propri e del coniuge. Nel modulo di richiesta di accertamento sanitario, il richiedente l’invalidità dovrà già riportare i propri redditi e quelli del coniuge. 

Nel caso in cui il richiedente fosse percettore già di altre prestazioni Inps, la procedura non richiede l’inserimento dell’Iban che sarà quello già conosciuto dall’istituto.

Invalidità civile: allegazione documentazione sanitaria

Una delle importanti novità della procedura Inps per l’iter di accertamento dell’invalidità civile e disabilità, è la possibilità di allegare la documentazione medica-sanitaria che attesti lo stato per il quale la commissione medico-legale deve esprime il suo giudizio sull’idoneità o meno all’invalidità.

La documentazione può essere allegata in fase di inserimento della domanda di richiesta della visita medica, oppure con un’apposita funzione di Allegazione documentazione sanitaria.

La documentazione accettata dall’Inps è solo quella rilasciata da medici del servizio sanitario pubblico oppure di strutture convenzionate con esso. Per ogni tipologia di patologia è indicato quale certificazione medica è opportuna allegare. 

Invece non sono da allegare i documenti contenenti immagini di esami radiografici. Inoltre ogni allegato non deve superare i 2MB di dimensioni.

Prima di inviare la documentazione, la nuova procedura consente di poter rivedere la documentazione allegata ed apportare le necessarie modifiche.

Questa possibilità, è bene ricordare, è concessa in quelle regione in cui l’Inps ha stipulato una convenzione con le ASL al fine di effettuare l’esame della documentazione medica.

Nel caso in cui la documentazione allegata sia sufficiente, l’Inps potrà rilasciare il certificato di invalidità civile senza convocare a visita la persona che ha fatto richiesta.

Invalidità civile: quando scatta l’indennità di accompagnamento

Nel verbale di invalidità civile, nonchè in quello di handicap, la commissione medica indica quali sono le condizione di salute che danno adito ai vari benefici connessi. 

Così al fine di poter fare anche richiesta dell’indennità di accompagnamento, nel certificato dell’Inps dovrà risultare che la persona abbia necessità continua di assistenza per compiere gli atti quotidiani in autonomia.

Solo se la commissione Inps riporta esplicitamente questa condizione, allora è possibile fare richiesta poi per poter ricevere la prestazione economica dell’indennità di accompagnamento.

In assenza di specifica indicazione circa la necessaria presenza continuativa di persona che aiuti alla deambulazione oppure che la persona non sia in grado di compiere gli atti di vita quotidiana, l’Inps non riconosce l’indennità di accompagnamento. 

L’importo dell’indennità di accompagnamento riconosciuto nel 2021 è stato di 522,10 euro al mese per dodici mesi. A seguito della variazione ISTAT dell’indice dei prezzi al consumo di 1,7%, nel 2022 l’importo sale a circa 531 euro, corrisposto mensilmente per 12 mesi. Quindi diversamente dalla pensione di invalidità, non c’è tredicesima per l’indennità di accompagnamento.

La decorrenza parte dal primo giorno successivo del mese successivo alla presentazione della domanda, allineandosi poi dal mese successivo alla stessa scadenza del pagamento della pensione di invalidità civile.

Indennità accompagnamento: comunicazioni periodiche

Le prestazioni economiche collegate alla pensione di invalidità sono erogate dall’Inps solo se il reddito della persona titolare del certificato di invalidità, non abbia un reddito personale superiore ad una certa soglia. 

L’Inps comunica ogni anno qual è l‘importo del reddito da non superare. Per il 2022 il limite da non superare è di 17.050,42 euro. 

Per l’indennità di accompagnamento invece non ci sono limiti reddituali.

Affinchè l’Inps però possa continuare ad erogare annualmente la prestazione economica richiede che il beneficiario certifichi che il proprio reddito non sia superiore alla soglia prevista. Questa comunicazione è obbligatoria per tutti coloro che oltre alla pensione di invalidità percepiscono anche altri redditi come quello da lavoro o redditi finanziari che non siano già stati dichiarati nelle diverse dichiarazioni di cui l’Inps può avere accesso.

Il termine entro cui comunicare annualmente il dato reddituale è il 31 marzo.

Il reddito coniugale è considerato solo ai fini della verifica per poter richiedere l’integrazione della pensione di invalidità fino ad un massimo di 651 euro al mese. La somma dei redditi coniugali non deve superare 14.459,9 euro, mentre quello personale non deve superare 8.469,63 euro.

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