Stipendio in aumento per medici e infermieri: le novità inserite nel Decreto Bollette

Non solo energia: nel Decreto Bollette anche provvedimenti in tema di sanità, tra cui gli aumenti di stipendi previsti per medici e infermieri.

Nell’ultimo decreto approvato dal Consiglio dei Ministri del Governo Meloni, oltre alle misure a sostegno di famiglie e imprese per far fronte al caro bollette, il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha inserito alcune novità anche in materia di sanità.

Particolare attenzione è stata dedicata al comparto delle emergenze, il Pronto Soccorso, attualmente in forte crisi. Vediamo tutte le misure previste e le novità introdotte per medici e infermieri.

Aumento di stipendio per medici e infermieri nel nuovo decreto

Tra le misure promosse dal Ministro Schillaci e inserite nel Decreto Bollette, una delle novità più importanti riguarda l’aumento degli stipendi per medici e infermieri e l’incremento della retribuzione per gli straordinari.

Particolare attenzione è stata riservata al reparto delle urgenze: è infatti anticipata a giugno 2023 l’indennità per medici e infermieri che lavorano in Pronto Soccorso. Questa era in precedenza prevista solo a partire dal 2024. Un incremento è stato stabilito anche per il compenso delle prestazioni straordinarie: il tempo di lavoro aggiuntivo verrà pagato 100 euro all’ora e non più 60.

Un’agevolazione ulteriore è disposta per infermieri e operatori sanitari che potranno svolgere libera professione intramoenia, cioè senza essere più vincolati esclusivamente al lavoro nel sistema pubblico.

Tutte le altre misure del decreto: nuove regole per medici a gettone e specializzandi

I cambiamenti previsti dal decreto non riguardano solo le retribuzioni, nuove regole sono state introdotte per regolarizzare il lavoro dei medici a gettone. L’ospedale può ricorrere a questi professionisti esterni solo in casi di gravi carenze di organico nei reparti di emergenza, e solo in un’unica occasione senza possibilità di proroghe. Gli esterni devono inoltre essere specializzati in medicina di urgenza, non vale qualsiasi specializzazione.

Per quanto riguarda la situazione degli specializzandi, le nuove norme permetteranno di inserire in Pronto Soccorso chi stia studiando in una scuola di specializzazione in medicina di urgenza. Saranno per questo lavoro retribuiti 40 euro l’ora. Inoltre chi entro il 30 giugno del 2023 avrà lavorato nell’emergenza almeno tre anni, potrà partecipare ai concorsi di medicina di urgenza anche senza la specializzazione.

Non solo. Fino al 31 dicembre 2025, un nuovo aiuto alle strutture verrà dato dalla possibilità di esercizio della professione a chi ha una qualifica conseguita fuori dal nostro Paese, in deroga alle norme sul riconoscimento dei titoli esteri.

Infine, a difesa del personale sanitario, è prevista una modifica al codice penale che aggrava la pena (fino a 7 anni) per i reati di lesione compiuti contro professionisti sanitari.

Leggi anche: Decreto Bollette: come cambiano le spese per luce e gas con le nuove misure del Governo

Elisa Rossi
Elisa Rossi
Redattrice, classe 1996. Laureata in Lettere all'Università degli Studi di Milano, ha poi conseguito il titolo Magistrale in Editoria nel 2023. Ama la lingua italiana e tutte le emozioni che può suscitare attraverso libri, poesie e canzoni, e ha sempre una citazione cinematografica pronta per ogni occasione. Lettura e scrittura sono la sua passione e le sta rendendo anche il suo lavoro: il suo obiettivo è quello di collaborare con giornali e case editrici per pubblicare notizie, esperienze e storie, per informare, condividere ed emozionare con le parole, che sono la nostra massima e inesauribile fonte di magia. Motto: Oggi è il giorno in cui il tuo libro comincia, il resto è ancora da scrivere.
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