Pioggia di dimissioni per medici e ingegneri, ecco perché

Il fenomeno delle "grandi dimissioni" ha caratterizzato gli ultimi anni del mercato del lavoro. Medici e ingegneri le categorie con più dimissionari.

Il mercato del lavoro ha visto l’insorgenza, negli ultimi anni, del fenomeno delle cosiddette “grandi dimissioni“. La tendenza iniziata negli Stati Uniti in seguito all’esplosione della pandemia da Covid-19, si è poi allargata anche all’Europa. In particolare a partire dal 2021 un numero sempre crescente di dipendenti ha iniziato a presentare dimissioni volontarie.

La tendenza in questione non è diminuita neanche nel 2022 e molti ormai ipotizzano possa essere legata ad un cambiamento complessivo e duraturo del mercato del lavoro piuttosto che alla risposta ad un’emergenza. È dunque interessante analizzare i dati derivanti dalle analisi condotte su questo fenomeno, per comprendere in particolare in quali settori e per quali figure vi è una propensione maggiore alle dimissioni.

Pioggia di dimissioni per medici e ingegneri

Secondo i dati raccolti da Fondazione studi Consulenti del lavoro, che analizzano il periodo che va dal 2019 al 2021, il fenomeno delle “grandi dimissioni” ha riguardato in particolare tre tipi di figure professionali.

A presentare il maggior incremento in assoluto di dimissioni dal lavoro, con un +22,4%, sono le professioni tecniche, seguite dalle professioni ad elevata specializzazione (+19%).

Tra il 2019 e il 2021 la media di persone dimissionarie è cresciuta del 13,8%. Deciso aumento anche tra i laureati, con un +17,7%.

Per quanto riguarda i settori specifici invece emerge che ad essere interessato dall’aumento delle dimissioni è stato in particolare il mondo delle costruzioni (+47%), quello delle attività scientifiche, tecniche e professionali (+20%) e quello della sanità e dell’assistenza sociale (+33%).

Nell’ambito delle costruzioni tuttavia il Superbonus 110% ha chiaramente giocato un ruolo cruciale. La misura introdotta dal governo Conte II ha infatti provocato una forte crescita del settore in brevissimo tempo, causando anche difficoltà alle aziende nella ricerca di personale vista la grande richiesta.

Le cause del fenomeno

La Fondazione studi Consulenti del lavoro, oltre a raccogliere dati sul fenomeno, ha prodotto un’indagine per comprendere i motivi di questo forte aumento di dimissioni volontarie.

I risultati dell’indagine, condotta su un campione di 1085 lavoratori, hanno mostrato come il 52,5% dei lavoratori sia stato spinto alla dimissione dalla ricerca di compensi più elevati. Inoltre, in particolare tra i giovani, per il 49% degli intervistati la motivazione è stata anche quella della ricerca di un miglior equilibrio tra lavoro e vita privata, esigenza emersa sempre più forte dopo gli anni della pandemia.

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