Morti sul lavoro, l’emergenza non si ferma: +164% nel 2022. In Italia si muore ogni giorno

In Italia si muore ogni giorno sul posto di lavoro. I dati sono preoccupanti e aumentano sempre di più arrivando a registrare un +164% nell’anno corrente.

Morti sul Lavoro In Italia si muore ogni giorno sul posto di lavoro. I dati sono preoccupanti e aumentano sempre di più arrivando a registrare un +164% nell’anno corrente. Andiamo subito a scoprire le ultime novità e a leggere i dati.

Morti sul lavoro, l’emergenza non si ferma: +164% nel 2022. In Italia si muore ogni giorno

Per capire cosa si intende con “emergenza delle morti sul lavoro” in Italia basta guardare i dati dei primi sei mesi degli ultimi quattro anni, dal 2019 al 2022. I numeri segnalano una situazione raccapricciante che, seppur con continui appelli di una maggior diffusione della sicurezza sul lavoro da parte di cariche istituzionali, mediante canali ufficiali, non sta cambiando. 

In questi anni, infatti, non abbiamo avuto un miglioramento, ma abbiamo anzi registrato un incremento delle morti sul lavoro pari a un + 164% rispetto all’anno scorso. 

L’indagine sulle morti sul lavoro in Italia è stata effettuata dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, che delinea chiaramente la forma e i contenuti dell’emergenza delle prime quattro mensilità degli ultimi quattro anni, dal 2019 al 2022. 

Morti sul lavoro diminuiscono, ma c’è la pandemia 

Vediamo insieme i dati di questi quattro anni. 

  • Morti sul lavoro nel 2019: 482
  • Morti nel 2020: 570
  • Morti nel 2021: 538
  • Morti nel 2022: 463.

Come possiamo notare c’è stata una significativa diminuzione della mortalità dall’anno scorso a quest’anno. Anche se sembra una variazione che crea conforto, in realtà si tratta di un dato falsato dalla pandemia di Coronavirus.

Parliamo più chiaramente: si tratta delle morti causate dal Covid che nel 2021 sono state ben 367 sul totale di 538 e che, nel 2022, sono diventate 11 su 463. Insomma, con la somministrazione dei vaccini e con l’assenza dell’emergenza sanitaria le morti sul lavoro dono aumentate drasticamente. Si passa, pertanto, da 171 unità nel 2021 a 452 nel 2022. Risultato + 164% in più. 

Ma non è finita qui, poiché l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre ha anche individuato le Regioni italiane in cui la mortalità sul lavoro è più elevata.

Le Regioni italiane dove si muore di più

Il Molise è la regione italiana che conta più morti sul lavoro in assoluto, seguono il Trentino Alto-Adige e l’Abruzzo. Dall’altro lato, le Regioni dove “si muore meno” sono la Sardegna il Friuli Venezia-Giulia, la Liguria e il Veneto anche se in quest’ultima regione i dati stanno peggiorando sempre più.

Dal 2019 al 2022 le denunce di infortunio sono aumentate da 323.831 a 382.288. L’incremento delle morti sul lavoro nel 2022 continua a essere del + 43.3% rispetto all’anno precedente. 

I settori più a rischio sono sempre i soliti: sanità, attività manifatturiere e trasporti.

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Morti sul lavoro, le fasce di età

In testa alla classifica delle morti sul lavoro, sempre sopra la media nazionale, troviamo gli over 65 con 42 morti ogni milione di lavoratori 2019, 61 nel 2021 e 47 nel 2022;

seguono poi i giovanissimi tra 15 e 24 anni, che fanno anche rilevare l’incidenza maggiore nel totale complessivo delle denunce di infortunio – sia mortali, che non mortali. 

I numeri delle denunce in questa fascia di età confermano i recentissimi drammi che hanno coinvolto ragazzi molto giovani delle scuole superiori, durante gli stage formativi e le esperienze di alternanza scuola – lavoro. 

L’Osservatorio ha, pertanto, sottolineato che i più giovani e i più anziani sono le due fasce di lavoratori più a rischio di infortunio mortale. Questo è un aspetto che deve essere tenuto bene in considerazione, vista la propensione del legislatore di posticipare l’età per accedere al pensionamento.

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Morti sul lavoro, il rischio raddoppia per i lavoratori stranieri

Infine, dalla ricerca condotta dall’Osservatorio è emerso un altro dato molto preoccupante e che riguarda soprattutto i lavoratori stranieri. Secondo l’indagine, infatti, i lavoratori stranieri corrono un rischio molto più elevato in tutto il periodo considerato. Il rischio elevato vale tanti per gli infortuni mortali sul lavoro, quanto per quelli in itinere. 

Considerando l’indice di incidenza di mortalità del lavoro dei cittadini stranieri nel 2019, si nota che era 25, pari quasi al doppio dell’indice rilevato fra i lavoratori italiani. Il medesimo discorso può essere effettuato per le morti avvenute in itinere. Anche in questo caso, la mortalità dei lavoratori stranieri era pari a 12, mentre per i lavoratori italiani si fermava a 6. 

Infine, con gli ultimi dati resi disponibili dal mese di gennaio a giugno dell’anno corrente, l’Osservatorio ha confermato un rischio di morti sul lavoro ancora pari al doppio per i cittadini stranieri. 

Il nuovo Governo guidato da Meloni, Salvini e Berlusconi farà qualcosa per contrastare questa tristissima tendenza?

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