NASpI e lavoratori precari: ecco cosa cambia nel 2022!

Un lavoratore precario può percepire la NASpI? Andiamo a scoprire le norme che regolano l’indennità di disoccupazione qui.

La NASpI, conosciuta anche come Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego, è una misura introdotta nel 2015, con il Decreto Legislativo numero 22 del 4 marzo 2015

Lo scopo? Sostenere economicamente tutti coloro che hanno perso il loro lavoro involontariamente. 

In tal senso, facciamo riferimento sia a coloro che sono stati licenziati, sia a quei lavoratori che hanno rassegnato le dimissioni per giusta causa. 

Ebbene, la domanda che in molti si pongono è se questa indennità di disoccupazione spetti anche agli insegnanti precari. 

Insomma, facciamo riferimento ai dipendenti del settore pubblico, quali insegnanti e supplenti, che possiedono un contratto a tempo determinato. 

Come ben saprai, nell’universo scolastico spesso le regole alle quali bisogna sottostare sono differenti rispetto a quelle che valgono per il settore privato. 

Tuttavia, si tratta di una domanda che viene effettuata molto spesso e che, pertanto, necessita di una risposta approfondita. 

Dunque, la NASpI spetta anche ai lavoratori precari? C’è qualcosa nelle novità della NASpI per il 2022 che riguarda tali lavoratori? Andiamo a rispondere a queste ed altre domande all’interno dell’articolo.

Chi sono i beneficiari della NASpI? Ecco i destinatari della misura!

Prima di addentrarci nel dettaglio e comprendere se ai lavoratori precari del settore pubblico, quali docenti o supplenti, spetti o meno la NASpI, andiamo a comprendere nel dettaglio chi sono i beneficiari di questa indennità di disoccupazione. 

Devi sapere che la NASpI è rivolta a coloro che hanno perso in maniera involontaria il loro lavoro. 

Attenzione: come sottolineato anche in precedenza, facciamo riferimento sia a coloro che hanno perso il lavoro a seguito di un licenziamento, sia a coloro che hanno rassegnato le dimissioni per giusta causa. 

Ebbene, chi sono nel dettaglio i destinatari della NASpI?

Sicuramente dobbiamo citare gli apprendisti, i soci di cooperative con contratto di lavoro subordinato, il personale artistico (anch’esso con contratto subordinato) e i dipendenti a tempo determinato della Pubblica Amministrazione. 

Direi che con l’ultimo punto che abbiamo affrontato abbiamo fatto un piccolo spoiler circa l’effettiva risposta alla nostra domanda principale, ma proseguiamo con ordine. 

Devi anche sapere che dal 1° gennaio del 2022 c’è stata una grande novità che ha sconvolto la NASpI. Infatti, è stata data la possibilità di accedere alla misura anche agli operai agricoli con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. 

Eppure, nonostante siano numerosi i soggetti che possono ottenere la NASpI una volta che perdono (involontariamente) la loro occupazione, sono anche molti quelli che non possono ottenerla. 

Quindi, chi resta escluso dalla NASpI anche nel 2022? Andiamo a rispondere a questa domanda nel prossimo paragrafo!

NASpI dopo le novità del 2022: ecco chi sono gli esclusi dalla misura!

Quindi, chi sono coloro che non possono ricevere la NASpI dopo che hanno perso il lavoro involontariamente? La legge stabilisce dei confini a coloro che devono percepire tale indennità di disoccupazione?

Come avrai facilmente intuito, la risposta è affermativa. 

Infatti, ci sono diverse categorie di lavoratori che, anche dopo un licenziamento o delle dimissioni per giusta causa, non possono usufruire della NASpI.

Attenzione: qualora tali lavoratori dovessero essere in possesso dei requisiti specifici decisi dal Movimento 5 Stelle, potranno beneficiare del Reddito di Cittadinanza

Ma andiamo a capire a quali lavoratori facciamo riferimento quando parliamo di coloro che sono esclusi dalla NASpI.

In primo luogo abbiamo coloro che lavorano a tempo indeterminato all’interno della Pubblica Amministrazione. Ma non abbiamo certo finito qui!

Infatti, a differenza degli operai agricoli a tempo indeterminato che, come abbiamo detto, possono ricevere la NASpI a partire dal 2022, coloro che presentano un contratto a tempo determinato non potranno avere accesso al sussidio. 

Inoltre, esiste una normativa ad hoc per i lavoratori extracomunitari che hanno un contratto stagionale. Normativa che non presuppone il ricorso alla NASpI.

Ma abbiamo finito l’elenco di coloro che non possono beneficiare dell’indennità di disoccupazione dedicata a chi perde il lavoro in maniera involontaria?

La risposta è no.

Infatti, perderanno la NASpI anche coloro che hanno maturato i requisiti per accedere alla pensione, sia essa di vecchiaia o anticipata ed anche coloro che sono titolari di assegno di invalidità, nel caso in cui non decidano di beneficiare della NASpI, ovviamente. 

La NASpI spetta anche ai precari? Supplenti e docenti possono avere l’indennità!

Quindi, come abbiamo sottolineato in precedenza, c’è stato un piccolo spoiler nel corso dei precedenti paragrafi. 

Infatti, l’erogazione della NASpI da parte dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale viene effettuata a favore di alcune categorie di soggetti che, come abbiamo visto, includono anche i dipendenti a tempo determinato della Pubblica Amministrazione. 

Dunque, quando abbiamo definito i docenti e i supplenti precari abbiamo detto proprio questo: si tratta di dipendenti con contratto a tempo determinato nel settore pubblico.

Di conseguenza, è facile comprendere come docenti e supplenti precari rientrino in quest’ultima categoria di beneficiari della NASpI.

Ovviamente la categoria in questione non fa riferimento solo ai docenti, ma a tutto il personale che lavora nella Pubblica Amministrazione o negli enti pubblici con un contratto di lavoro a tempo determinato. 

Ecco trovata la risposta al nostro dubbio principale: coloro che rientrano nella categoria di insegnanti e lavoratori precari possono beneficiare della NASpI!

Novità NASpI per insegnanti e supplenti precari! Le ultime sui requisiti di accesso alla misura!

Come sappiamo, il 2022 è un anno caratterizzato da grossi cambiamenti ed anche i beneficiari della NASpI lo sanno bene. 

Primo cambiamento importante riguarda il decalage mensile che, dopo un’interruzione dovuta al Covid-19, ha ripreso a scalare il 3% mensile ai beneficiari della misura. 

Insomma, devi sapere che la NASpI non è eterna, ma ha una durata massima di due anni e anche l’importo non resta stabile tutto il tempo, ma decresce progressivamente. 

Infatti, l’obiettivo della NASpI è quello di sostenere in maniera temporanea coloro che hanno perso involontariamente il loro lavoro, in modo che possano essere nella condizione mentale ed economica per trovare un nuovo impiego. 

Insomma, così come il Reddito di Cittadinanza, l’obiettivo ultimo della misura è quello di reinserire coloro che si trovano in stato di disoccupazione dentro il mondo del lavoro ancora una volta. 

Ma ci sono state delle altre novità che hanno colpito la NASpI e che sono state apportate dall’attuale Governo Draghi

Infatti, fino al 31 dicembre 2021 il regolamento che disciplinava tale indennità di disoccupazione prevedeva che le persone potevano ottenere la NASpI solo se:

  • Erano effettivamente in stato di disoccupazione a seguito di un licenziamento o di dimissioni per giusta causa;
  • Negli ultimi 4 anni avevano versato 13 settimane di contribuzione;
  • Avevano lavorato almeno 30 giorni nei 12 mesi precedenti alla domanda della NASpI.

Le ultime sulla NASpI previste dal Governo Draghi!

Quindi, quali sono state le novità che caratterizzano la NASpI nel corso del 2022?

Sicuramente abbiamo affermato che gli operai agricoli a tempo indeterminato hanno finalmente la facoltà di accedere all’indennità di disoccupazione. 

Ma non solo! Infatti, decade anche il requisito delle 30 giornate lavorative nell’ultimo anno prima della richiesta della disoccupazione. 

Attenzione: questo risulta valido per tutte le richieste pervenute dopo la data del 1° gennaio 2022. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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