Naspi: novità requisiti 2021. Domanda, importo e pagamenti

Naspi: l'indennità di disoccupazione ora può essere richiesta anche dai lavoratori precari che hanno avuto contratti a termine senza avere le 30 giornate di lavoro imposte dalla legge attuale. Verranno riesaminate dall'Inps anche tutte le domande respinte da gennaio in poi applicando i nuovi requisiti come previsto dal Decreto Sostegni. Ecco come funziona e come fare domanda.

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Era stata annunciata da tempo e poi introdotta finalmente con il Decreto Sostegni del governo Draghi, la nuova norma che regolamenta l'accesso alla Naspi semplificato.

Cioè la possibilità poter richiedere l'indennità di disoccupazione anche senza il requisito delle 30 giornate lavorative nei 12 mesi precedenti con meno contributi rispetto alla legge ordinaria. Resterà in vigore per tutto l'anno 2021.

La semplificazione introdotta con il decreto è utile a tutti i lavoratori che hanno avuto contratti di tipo temporaneo terminati prima del previsto a causa delle chiusure imposte dai decreti anti contagio.

Un'opportunità da cogliere al volo e poter sfruttare, soprattutto per chi non rientra negli altri bonus a sostegno del reddito previsti dal Governo. Inoltre, rendendo la regola retroattiva ora l'Inps riesaminerà le domande inoltrate e respinte a partire da gennaio 2021.

Chi ha diritto alla Naspi con i nuovi requisiti

la Naspi o nuova assicurazione sociale per l'impiego è un trattamento di indennità introdotto come ammortizzatore sociale al fine di sostenere il reddito del lavoratore che perde involontariamente il proprio impiego.

Viene riconosciuto nelle condizioni di involontarietà come ad esempio fine contratto a tempo determinato, licenziamento per giustificato motivo oggettivo e soggettivo.

Generalmente non si applica ai rapporti di lavoro per i quali il dipendente ha rassegnato le proprie dimissioni se non quando sussistono motivi gravi che hanno spinto il soggetto alla risoluzione del rapporto. Tra questi rientrano comportamenti scorretti del datore di lavoro come molestie, mobbing, o mancato pagamento dello stipendio per più mesi consecutivi.

La Naspi spetta ai lavoratori con rapporto di tipo subordinato. Che risultino disoccupati ed abbiano minimo 13 settimane lavorate nei 4 anni precedenti la domanda. Oltre a questo occorre dimostrare anche 30 giornate di effettivo lavoro svolte nei 12 mesi antecedenti.

la novità introdotta con il Dl Sostegni per l'anno 2021 riguarda proprio questo. Ora bastano solo le 13 settimane in 4 anni precedenti e poche giornate di lavoro più recenti per poter ricevere l'indennità di disoccupazione dall'Inps.

Restano in vigore le altre regole che riguardano la conservazione della Naspi. Cioè che sussista lo stato di disoccupazione per legge subordinato alla firma del Patto di servizio , la Dichiarazione di immediata disponibilità e la partecipazione obbligatoria a corsi di formazione o all'accettazione di proposte lavorative.

Chi non partecipa ai programmi di politica attiva per il lavoro rischia sanzioni, la decurtazione di intere mensilità, ma anche la perdita del diritto all'indennità.

Naspi 2021: Inps effettua il riesame di tutte le domande

La circolare Inps n.65/2021 mette in atto la norma dell'articolo 16 contenuta nel decreto sostegni di marzo, chiarendo anche che si applicheranno i nuovi requisiti come retroattivi, cioè a partire dal 1 gennaio 2021.

Verranno quindi riesaminate anche le domande respinte per mancanza di giornate lavorative sufficienti. Fermo restando le 13 settimane dei 4 anni precedenti e l'involontarietà dello stato di disoccupazione.

Naspi: dove e come richiedere la disoccupazione

Per richiedere la Naspi occorre rispettare alcune tempistiche. La domanda deve essere effettuata entro 68 giorni dalla fine del rapporto di lavoro a termine o dal licenziamento.

Si può inoltrare la richiesta in autonomia direttamente sul sito Inps, con le proprie credenziali Spid o con il vecchio PIN di tipo dispositivo. Sul portale infatti sono disponibili moduli da compilare online con tutte le informazioni necessarie.

Ecco un video tutorial su come inviare la domanda online proposto dal canale Youtube "Nonsolopensioni"

In alternativa ci si può recare presso un patronato o un Caf con i documenti necessari, la lettera di licenziamento e il codice iban sul quale si vogliono ricevere i pagamenti.

Per i tempi di accoglimento e pagamenti dipende da quando si è presentata la domanda. Se si richiede entro i primi 8 giorni dopo il licenziamento, l'Inps pagherà dall'ottavo giorno in poi. Altrimenti decorre sempre dal giorno dopo la presentazione della domanda.

Accedendo al proprio fascicolo previdenziale si possono controllare tutte le fasi fino all'esito finale. Ed altre informazioni utili come il numero di protocollo, durata complessiva e tutto il calcolo del periodo che l'Inps andrà ad indennizzare.

Importo Naspi: quanto spetta?

Il periodo indennizzabile dalla disoccupazione Naspi è legato ai contributi maturati durante gli anni precedenti. Spetta un massimo di due anni, o la metà delle settimane lavorate nei precedenti 4 anni.

Sempre se non sono stati già utilizzati tali periodi per altre richieste di disoccupazione. L'importo spettante si calcola in base alla retribuzione media delle settimane contributive da prendere in considerazione.

Il totale delle retribuzioni imponibili va diviso per le settimane contributive ed il risultato poi moltiplicato per 4,33.Viene presa in esame la media degli imponibili previdenziali degli ultimi 4 anni.

L'importo della Naspi sarà il 75% di tale retribuzione. Ci sono però dei massimi da rispettare che vengono ogni anno ritoccati in base alle variazioni ISTAT.

Per il 2021 il massimale INPS è di 1.335,40 euro e la retribuzione di 1.227,55 euro. Se si supera questa cifra massima, al 75% viene aggiunta una quota ulteriore, pari al 25% della differenza tra la retribuzione media ed il massimo previsto.

Ricordiamo poi che il pagamento viene ridotto dopo il terzo mese. Una percentuale del 3% che viene scalata mensilmente fino al termine dei pagamenti.

Su questo però il Governo è pronto ad intervenire, come già annunciato dal Ministro del Lavoro Andrea Orlando. Con la riforma degli ammortizzatori sociali che interesserà anche la Naspi, infatti, la riduzione percentuale si applicherà solo dal 6 mese in poi. Permettendo così di avere tre mesi in più ad importo pieno.

Quando viene pagata la Naspi dall'Inps

La Naspi a differenza di altri bonus e sussidi erogati da Inps, non ha un giorno specifico di accredito uguale per tutti. Molto dipende dalla data di presentazione della domanda da parte del disoccupato. Principali variazioni ci potrebbero essere soprattutto per il primo mese e l'ultimo.

Generalmente quando i pagamenti sono già in corso, possiamo dire che iniziano di solito intorno al giorno 7/8 del mese per terminare entro il 15.

Non sono ovviamente esclusi ritardi anche in base a momentanee situazioni Inps che potrebbero far scattare qualche inconveniente facendo passare qualche giorno in più.

Per molti, in aggiunta al trattamento di disoccupazione Naspi, spetta anche il bonus da 100 euro derivato dal taglio del cuneo fiscale, in base al calcolo stimato del reddito complessivo che non superi i 28.000 euro.

L'Inps effettua il calcolo nei primi mesi dell'anno e procede al pagamento del trattamento integrativo (ex Bonus Renzi), a partire dal giorno 23 di ogni mese. Accreditandolo con le stesse modalità dell'indennità di disoccupazione.

I pagamenti vengono inviati tramite bonifico bancario su conto corrente del beneficiario o accredito su carta prepagata con Iban. In alternativa è possibile ricevere i soldi con bonifico domiciliato presso gli sportelli posteItaliane.

In caso di variazioni quando i pagamenti sono già in corso è possibile inviare un modulo telematico Naspi-com (Sr 161) per cambiare le coordinate di accredito, o l'indirizzo e i dati del beneficiario. Anche per comunicare un nuovo lavoro o per sbloccare il pagamento degli ultimi 30 giorni che a volte resta in sospeso fino a comunicazione avvenuta nella quale il soggetto dichiara di essere ancora in stato di disoccupazione.

Proroga Naspi 2021, chi ha terminato i pagamenti può ottenere il REM: reddito di emergenza

Un vantaggio aggiuntivo viene garantito a chi ha usufruito in maniera completa della Naspi terminandola tra Luglio 2020 ed Febbraio 2021.

Se il disoccupato non ha trovato altra occupazione, può richiedere il reddito di emergenza. Al posto della proroga Naspi, concessa dai decreti ristori del governo Conte, ora infatti spettano tre mensilità da 400 euro di REM.

Si può inoltrare domanda su sito Inps fino al 30 aprile, anche se non in possesso degli altri requisiti economici e familiari necessari. Unica condizione è che l'ISEE del beneficiario deve essere inferiore a 30.000 euro e che lo stesso non sia contemporaneamente titolare di trattamenti pensionistici o di reddito di cittadinanza.