Naspi 2021: tutte le novità nel dl Sostegni bis

Il decreto legge Sostegni bis ha previsto un'importante novità in materia di Naspi 2021 per venire sempre più incontro ai disoccupati che percepiscono l'indennità. Inoltre, nel pacchetto lavoro che vede lo stanziamento di oltre 4 miliardi, è stato anche prorogato il reddito di emergenza per ulteriori quattro mesi.

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Nel pacchetto lavoro del decreto Sostegni bis è stato dato ampio spazio alle misure di sostegno per chi, purtroppo, il lavoro lo ha perso per cause che non sono dipese dalla sua volontà.

Tra indennità una tantum per gli stagionali, bonus per gli agricoli, proroga del reddito di emergenza, approvazione del contratto di rioccupazione, nel decreto approvato dal Consiglio dei Ministri appena due giorni fa è stata inserita anche la proroga della Naspi 2021 con un’importante novità che va ad aggiungersi a quelle che erano già state previste all’inizio di quest’anno in modo da poter allargare il più possibile la platea dei fruitori.

Le novità riguardanti la disoccupazione Naspi non dureranno comunque per sempre. Ma, come è già stato anticipato durante la conferenza stampa di presentazione del dl Sostegni bis, riguarderanno soltanto il 2021, entro la fine del quale dovrebbe essere stata approvata la riforma degli ammortizzatori sociali a cui sta lavorando il ministro del Lavoro Andrea Orlando.

Naspi 2021: cosa cambia con il decreto Sostegni bis

Sono 4,2 i miliardi che l’Esecutivo Draghi ha dedicato al pacchetto lavoro dell’ennesimo decreto emanato per fronteggiare l’emergenza pandemica da cui deriva la crisi economica.

Tra le misure, inserito anche il prolungamento della Naspi con un’importantissima novità. È stato sospeso, infatti, il decurtamento dell’assegno a partire dal quarto mese di fruizione. Fino a ora, infatti, l’importo veniva erogato intero per i primi tre mesi e poi calava del 3% per ogni mensilità a partire dalla quarta. Questo vuol dire che per tutto il 2021, i disoccupati che stanno ricevendo la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego potranno star tranquilli: l’importo sarà sempre lo stesso.

Ancora una volta, quindi, il governo dell’ex presidente della BCE è intervenuto con modifiche riguardanti la misura, per venire di nuovo incontro alle necessità dei disoccupati. La prima volta è invece successo con il primo decreto Sostegni, in cui la caduta di uno dei requisiti per accedervi ha permesso l’allargamento della platea dei beneficiari.

Naspi 2021: come vi si accede dopo le modifiche di Mario Draghi

Il governo è dovuto intervenire a modificare i requisiti di accesso all’assegno della Naspi 2021 perché in origine troppo stringenti e la maggior parte dei lavoratori che avevano già perso il lavoro fin dalle prime battute della pandemia si sono ritrovati automaticamente esclusi.

Con il decreto Sostegni emesso lo scorso marzo, fino al 31 dicembre di quest’anno il lavoratore non dovrà più aver svolto almeno 30 giornate di lavoro nel corso dell’anno precedente. Questo vincolo, secondo le stime, avrebbe escluso fino a 139mila persone che hanno perso il lavoro nell’ultimo anno.

In sintesi, dal momento in cui il decreto legge è stato emanato, i requisiti per accedere alla Naspi sono scesi da tre a due: aver perso il lavoro per cause che non sono dipese dal lavoratore, avere almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti a quello in cui ci si è ritrovati a perdere il lavoro.

Naspi 2021: quando e come richiederla

La Naspi, come tutte le prestazioni di sostegno alla disoccupazione, viene erogata dall’Inps per cui è all’Istituto che bisogna richiederla. La domanda può essere presentata fin dal giorno successivo all’interruzione del rapporto di lavoro e, se in “tempi normali” c’è tempo fino a 68 giorni, con l’avvento dell’emergenza sanitaria le tempistiche sono state dilatate fino a 128 giorni.

Le modalità di presentazione della richiesta sono quelle solite: collegandosi tramite SPID alla propria area personale del portale Inps, rivolgendosi a un patronato abilitato o, infine, mettendosi in contatto telefonico con i numeri 803164 gratuito da fisso e 06164164 da mobile. Dopo questa fase occorre sottoscrivere poi il patto di servizio entro 15 giorni. Lo si fa raggiungendo il centro per l’impiego competente per la propria zona.

Al termine di queste operazioni si procede con il calcolo dell’importo che l’Inps eroga per un periodo pari alla metà delle settimane di contribuzione presentate negli ultimi quattro anni.

L’ammontare dell’assegno si ricava dalla divisione delle retribuzioni imponibili a fini previdenziali per il numero di settimane di contribuzione. Il risultato va quindi modificato per 4,33. Questa, la regola generale.

Nel dettaglio, viene preso come riferimento l’importo mensile di 1.221,44 euro per determinare se procedere con il taglio al 75% o l’aggiunta di un ulteriore 25% derivante da altri calcoli. In ogni caso, anche per quest’anno l’importo massimo mensile non può superare quota 1.328,76 euro. Si tratta del limite stabilito nel 2020 ma dato che nel 2021 l’Inps non ha pubblicato nuove indicazioni, è quello a cui si fa ancora riferimento.

Naspi 2021: quando arriva l’accredito di giugno

Puntuale ogni mese l’Inps comunica sul suo portale le date di pagamento di tutte le prestazioni erogate. Se per chi già riceve da qualche mese la Naspi l’accredito dovrebbe arrivare più o meno a un mese di distanza del precedente, qualche tempo in più deve invece aspettare chi sta aspettando la prima mensilità.

Infatti, tutto dipende da quando l’Istituto prende in carico la propria richiesta. In ogni caso, al momento del primo pagamento, si riceveranno le eventuali mensilità arretrate. Il prossimo mese, l’Inps eroga la Naspi a partire da venerdì 11 giugno e le operazioni di pagamento dovrebbero essere completate entro la metà del mese. 

Pubblicate anche le date di accredito delle pensioni che anche per questo mese verranno pagate in anticipo e in blocchi divisi per lettera iniziale del cognome, in modo da evitare code e assembramenti davanti a banche e uffici postali. Si comincerà a partire dal prossimo 26 maggio.

Insieme alla Naspi 2021 il dl Sostegni bis proroga anche il reddito di emergenza

In sostegno alle famiglie in difficoltà che hanno dovuto fare i conti con la perdita del lavoro a causa della pandemia, arriva anche un altro intervento dal decreto legge appena uscito dalle stanze di Palazzo Chigi e che ora passerà al vaglio del Parlamento. Quest’ultimo potrà emendarlo proprio come è successo col primo decreto Sostegni, diventato ufficialmente legge dello Stato la scorsa settimana.

Accanto alla Naspi, prorogato anche il reddito di emergenza dopo le tre mensilità aggiuntive di marzo, aprile e maggio. Il Sostegni bis lo ha allungato di altri quattro mesi, con scadenza a settembre 2021.  Per il momento, in attesa che il decreto venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale, si sa soltanto che il termine di scadenza per la presentazione delle domande è fissato al 31 luglio. Per le mensilità in corso, invece, c’è ancora tempo fino al prossimo 31 maggio. 

L’Inps pubblicherà poi le indicazioni più dettagliate sulle modalità di accesso al reddito di emergenza che, al netto di eventuali cambi di rotta, dovrebbero essere simili a quelle del trimestre in corso. L’unico cambiamento potrebbe riguardare il mese di riferimento per la verifica del reddito familiare.

Reddito di emergenza: requisiti di accesso e come presentare domanda

Per il trimestre in corso e, quasi sicuramente, anche per il quadrimestre che inizierà a giugno e si concluderà a dicembre, è necessario soddisfare i seguenti criteri. La famiglia, con riferimento al 2020, deve avere un patrimonio mobiliare con un valore che non superi i 10mila euro (soglia che viene aumentata di 5mila euro per ogni membro successivo al primo, ma comunque fino a un massimo di 20mila euro o 25mila se in famiglia è presente una persona affetta da grave disabilità). Il valore ISEE familiare, poi, non deve superare i 15mila euro e il richiedente deve essere residente in Italia.

Inoltre, il decreto Sostegni di marzo ha allargato la platea dei beneficiari, di fatto ammettendo delle eccezioni alla regola generale, ai disoccupati che abbiano terminato di percepire la disoccupazione Naspi e Discoll tra luglio 2020 e febbraio 2021 e ai disoccupati che hanno un ISEE inferiore a 30mila euro.

Anche in questo caso, le domande vanno presentate all’Inps online o tramite patronato e c’è tempo fino al 31 maggio per richiedere i tre mesi arretrati da marzo a oggi. Appena un paio di giorni fa, infatti, è stata sbloccata la prima tranche di pagamenti riguardanti marzo e che arriverà nei prossimi giorni sui conti correnti dei beneficiari. La richiesta viene presentata da un unico componente per tutta la famiglia.

Reddito di emergenza: chi ne viene escluso e a quanto ammonta l’assegno mensile

Il reddito di emergenza è stato pensato per fornire un sostegno ai lavoratori che non riescono ad accedere a nessuno degli indennizzi previsti per fronteggiare l’emergenza pandemica. È per questo motivo, quindi, che chi percepisce già un qualche tipo di indennità non può farne richiesta.

Nel dettaglio, la misura è incompatibile con le pensioni dirette o indirette (sono ammesse soltanto quelle di invalidità); i contratti di lavoro dipendente grazie a cui si percepisce una retribuzione lorda che supera quella garantita dal reddito di emergenza; il reddito di cittadinanza; condizioni di detenzione e di ricovero in istituti di degenza in residenze a carico dello Stato.

Infine, il valore base dell’assegno è di 400 euro e può arrivare fino a 800 in base a calcoli che includono dei parametri che assegnano un valore a ogni famiglia su una scala di equivalenza ISEE. Si raggiugono invece gli 840 euro se in famiglia è presente un componente in condizioni di grave disabilità.

Per sapere, eventualmente, a quanto ammonta la cifra del proprio assegno mensile basta prendere il valore minimo di 400 euro e moltiplicarlo per il valore che si ricava aggiungendo a 1 un punteggio di 0,4 per ogni componente maggiorenne della famiglia e 0,2 per ogni minorenne.