NASpI 2022: tre novità Inps! Ecco cosa cambia

La NASpI del 2022 è ricca di novità positive perchè porteranno ad un amento dell'importo grazie a nuove aliquote Irpef, assegno unico e decalage.

Il 2022 è l’anno di una NASpI che cambia. L’Inps, dando attuazione a normative approvate nel 2021, interviene a cambiare in qualche modo alcuni aspetti della nuova assicurazione sociale per l’impiego. 

Per fortuna la NASpI continua ad essere un tassello fondamentale tra gli ammortizzatori sociali che permette a chi perde in modo involontario il lavoro, di poter continuare a ricevere un sussidio economico permettendo di poter ricercare un nuovo lavoro.

Nel 2022 la NASpI cambia su più fronti, partendo dalle nuove aliquote Irpef, frutto della riforma fiscale, dall’eliminazione degli assegni al nucleo familiare, sostituiti per la componente figli dall’assegno unico universale ed infine cambiano alcuni requisiti di accesso.

L’insieme di queste novità comporta che l’importo della NASpI che Inps eroga mensilmente cambia. I primi cambiamenti si sono già visti nel mese di marzo, e chi ha già ricevuto l’accredito, avrà potuto verificarlo. 

Le novità sono questa volta tutte positive perchè si tratta infatti di abbattimento della tassazione in un caso e spostamento in avanti della mensilità da cui parte il decalage ossia la decurtazione del 3%, che fino al 2021 si attivava a partire dal 91mo giorno di erogazione della NASpI.

Un’altra novità che ha visto la sua partenza nel mese di marzo e che andrà avanti fino a tutto il 2022 e fino a febbraio 2023, è l’introduzione dell’assegno unico universale che non sarà erogato nel cedolino della NASpI ma andarà a sostituirsi alle detrazioni per figli a carico e alla componente figli dell’assegno al nucleo familiare. 

Analizziamo quindi queste novità in modo singolo.

NASpI 2022: a chi spetta

Prima di passare nell’affrontare le singole novità del 2022 che avranno un impatto sull’importo erogato dall’Inps, facciamo il punto di chi può richiedere la nuova assicurazione sociale

La NASpI spetta a chi ha perso in modo involontario il lavoro, quindi è stato licenziato per giusta causa, oppure si è dimesso per giustificato motivo o ancora ha perso il lavoro attraverso la procedura di conciliazione davanti alla direzione provinciale del lavoro.

Ma nel 2022 si allarga la platea di chi può richiedere la NASpI. Infatti per gli eventi che si verificano a partire dal 1 gennaio 2022 potranno richiedere la NASpI anche gli operai agricoli a tempo indeterminato, alle dipendenze di cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci.

I beneficiari devono però aver versato almeno 13 settimane contributive negli ultimi quattro anni antecedenti la richiesta della NASpI. 

La NASpI spetta solo a coloro che prima dell’evento della perdita involontaria del lavoro avevano un contratto di lavoro subordinato e che svolgevano attività lavorativa come apprendisti, personale artistico e dipendenti della pubblica amministrazione a tempo determinato. 

Ad eccezione quindi dei lavoratori come sopra identificati, per gli altri non è possibile fare domanda della NASpI.

NASpI 2022: novità importo con nuove aliquote Irpef

La prima rilevante novità per la NASpI del 2022 riguarda la tassazione. La NASpI è una pseudo retribuzione erogata dall’Inps in base a dei calcoli che prendono in considerazione la retribuzione media degli ultimi quattro anni ed è parametrata ad una soglia massima che non può essere superata.

L’importo della NASpI è soggetto solo a tassazione Irpef, mentre non è soggetta a contributi. Tuttavia i mesi di erogazione della NASpI sono validi a fini del raggiungimento del numero di anni di contributi utili per la pensione, ma non partecipano al montante.

La legge di bilancio 2022 ha introdotto le nuove aliquote Irpef che sono applicate anche alla NASpI qualora l’importo è tale da superare la soglia della NO TAX AREA. Nel 2022 la no tax area per i redditi da lavoro dipendente, al quale è assimilata la NASpI, fa un balzo non indifferente balzando da 8.000 euro a 15.000 euro. Infatti la detrazione per lavoro dipendete fino a 15.000 euro passa a 1.880 euro, di fatto annullando la tassazione.

Le nuove aliquote Irpef quindi partono dalla soglia di 15.000 euro in su. Tuttavia, l’importo della NASpI non può superare 1.360,77 euro al mese e a partire dal sesto mese una riduzione del 3% come vedremo più avanti. L’importo annuale della NASpI quindi supererà di poco i 15.000 euro. L‘unica aliquota che sarà applicata è quella del 23%.

Ma come abbiamo detto prima, aumenta anche la detrazione per lavoro dipendente che nella fascia 15 – 28 mila euro di redditi diventa 1910€+1.190€x(28.000-reddito)/13.000€).

NASpI 2022: novità Inps su assegno familiare

Chi percepisce la NASpI, facendo domanda, ha anche diritto agli assegni familiari. Ma questo accadeva fino al 28 febbraio 2022. Infatti dal 1 marzo è partito a tutti gli effetti l’assegno unico universale che sarà erogato anche ai nuclei familiari che percepiscono la NASpI, a condizione di aver inserito la domanda entro il 28 febbraio.

I percettori di NASpI dunque non troveranno l’accredito INPS come assegno al nucleo familiare, ma come assegno unico.

Le tabelle degli assegni familiari erano riportati sul sito Inps ed erano suddivise in base alla condizione familiare, al reddito e alla presenza o meno di persone con disabilità oppure orfani.

Dal 2022 quelle tabelle non sono più valide, ma fa il suo ingresso un’unica tabella che riporta gli assegni unici ai figli in base al valore dell’ISEE.

In base al numero dei figli e all’ISEE, l’Inps erogherà il relativo assegno unico. Quindi il nucleo familiare che beneficiava dell’assegno familiare, e riceveva il pagamento dall’Inps ora riceverà l’assegno unico. Ad esso vanno convogliati le detrazioni per figli a carico ed una serie di bonus che non saranno più erogati. Si ricorda tuttavia che nell’assegno unico universale ai figli si sommano anche delle maggiorazioni per particolari condizioni.

Il pagamento dell’assegno unico universale ai figli è mensile, non sarà erogato in concomitanza con la NASpI ma indicativamente a partire dal giorno 16 del mese. 

NASpI 2022: novità Inps sul decalage

La terza novità rilevante che impatterà sull’importo della NASpI per il 2022 è l’effetto decalage

Facciamo subito chiarezza. Questa novità si applica solo ai nuovi percettori di NASpI ossia coloro che hanno fatto domanda dal 1 gennaio 2022 oppure la faranno nel corso dell’anno, e solo in riferimento agli eventi di perdita di lavoro occorso dal 1 gennaio 2022.

Per chi già percepiva la NASpI dal 2021 non cambierà nulla. L’effetto della decurtazione mensile continuerà e sarà pari al 3%. Si ricorda però che da luglio a dicembre 2021 il decalage era stato sospeso, per essere poi richiesto in un’unica soluzione con il pagamento di gennaio.

Il decalage al 3% nella versione del 2021 parte dal novantunesimo giorno dall’inizio del pagamento della NASpI.

Con la legge di bilancio 2022, al fine di concedere più soldi ai disoccupati che prendono la NASpI è stato deciso che il decalage che rimane al 3% non parte più dal quarto mese.

Il decalage sarà applicato dall’INPS sui pagamenti dell’INPS sul settimo pagamento per chi ha un’età inferiore a 55 anni. Mentre per chi ha più di 55 anni, il decalage parte dall’ottavo mese

NASpI 2022: le ultime novità Inps

Nei precedenti paragrafi abbiamo dato spazio alle principali novità introdotte per la NASpI del 2022 e che riguarderanno l’importo che l’Inps erogherà durante il corso dell’anno 2022. Irpef, assegno unico universale ai figli e decalage.

Ma non ci sono solo novità che impattano sull’importo della nuova assicurazione sociale per l’impiego.

Cambiano anche alcuni requisiti di accesso.

Si incrementa la platea dei beneficiari, che dal 2022 annovera anche i lavoratori agricoli assunti a tempo indeterminato. Per essi, la circolare INPS n.2 del 4 gennaio 2022 chiarisce che la disoccupazione agricola potrà essere ricevuta solo per l’anno 2021, mentre dal 2022 si accederà alla NASpI.

Tra le novità, non è più necessario dimostrare di aver lavorato almeno 30 giorni nei dodici mesi precedenti la richiesta di NASpI. 

Resta invece confermato il requisito di dimostrare di aver maturato 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti la richiesta della NASpI.

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