Naspi 2023, come non perderla: attenzione alle prossime scadenze INPS

Si avvicina la prossima scadenza INPS di marzo per chi riceve la Naspi 2023: attenzione, se non sarà rispettata si rischia di perdere la disoccupazione e restituire gli assegni precedenti.

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Se sei un percettore dell’indennità di disoccupazione della Naspi sai bene che basta poco per rischiare di perderla in pochi giorni. 

Per questo motivo, è assolutamente necessario informarsi in merito a tutti i requisiti e le scadenze fissate periodicamente da parte dell’Istituto INPS affinché si possa continuare a percepire della Naspi.

Il rischio, infatti, è quello di non rispettare uno o più requisiti obbligatori oppure le scadenze di invio e di trasmissione di documenti seguendo la procedura dell’INPS correttamente e di vedersi improvvisamente coinvolti dalla sospensione o - in alcuni casi - addirittura della perdita definitiva della Naspi.

Cosa devi fare per non rischiare di perdere la Naspi nel 2023? Ecco per te una breve guida sulle ultime scadenze dell’INPS da rispettare nel corso dell’anno.

La scadenza INPS sulla Naspi entro marzo

Come ormai tutti i percettori di Naspi sanno, una prima scadenza del 2023 per la Naspi era quella fissata il 31 gennaio 2023, entro il quale i lavoratori autonomi che ricevono la Naspi hanno dovuto comunicare l’avvio della propria attività attraverso il modello Naspi Com.

Dopo la prima scadenza per ricevere la Naspi che era stata fissata entro il 31 gennaio, spunta anche un secondo termine ultimo che dovrà essere rispettato da parte di tutti i cittadini che hanno intenzione di continuare a percepire la disoccupazione.

Dunque, chi non vuole perdere assolutamente la Naspi, deve segnare sul calendario la prossima scadenza dell’INPS. Stiamo parlando della data del 31 marzo.

Si tratta della comunicazione all’Istituto INPS in merito al reddito che i lavoratori autonomi che hanno avviato una propria attività percepiscono. Entro il 31 marzo 2023 quei lavoratori percettori della Naspi che quest’anno decidono di non presentare la dichiarazione dei redditi, in quanto esenti da tale obbligo, dovranno comunque trasmettere all’INPS un’auto-dichiarazione.

Attraverso tale documento, il lavoratore autonomo dovrà indicare il reddito ricavato dalla propria attività.

Qualora il percettore di Naspi 2023 non rispetterà la scadenza di marzo 2023 non soltanto non riceverà più il beneficio, ma rischia una sanzione ancora più severa.

Ovvero, il cittadino in questione sarà tenuto a restituire tutti gli assegni della Naspi che sono stati percepiti fino a quel momento, a partire dalla data in cui ha preso avvio la propria attività di lavoro autonomo.

Le ultime novità INPS sulla Naspi

Se sei un percettore della Naspi e sei interessato a sapere quali sono tutte le operazioni che dovrai eseguire per evitare di perdere il beneficio nei prossimi mesi del 2023, sicuramente potrebbe interessarti anche quali sono gli importi massimi fissati da parte dell’INPS.

A questo proposito, come ogni anno, l’Istituto INPS ha comunicato anche - attraverso un’apposita circolare, la circolare Inps numero 14 del 3 febbraio - quali sono gli importi massimi legati non soltanto agli trattamenti di integrazione salariale, all’assegno di integrazione salariale del FIS e all’assegno di integrazione salariale e dell’assegno emergenziale per il Fondo di solidarietà del Credito.

Nella stessa circolare, infatti, l’INPS ha anche reso noti gli importi massimi che potranno essere erogati nei confronti dei percettori dei trattamenti di disoccupazione NASpI, DIS-COLL e ALAS, oltre che dell’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (ISCRO).

Per quanto riguarda l’indennità di disoccupazione NASpI e DIS-COLL, l’Istituto INPS ha chiarito che:

L’importo massimo mensile di detta indennità, per la quale non opera la riduzione di cui all’articolo 26 della legge n. 41/1986, non può in ogni caso superare, per il 2023, 1.470,99 euro.

Ciò significa che tale importo rappresenta il valore massimo che potrai ricevere sull’assegno mensile per l’anno attualmente in corso, nei casi in cui hai diritto alla Naspi.