Naspi: ecco quando arriva l’accredito INPS di maggio! Date

Ad inizio mese si è in attesa della propria retribuzione o della propria indennità. La Naspi, per questo mese di maggio, in quali date arriverà? Scopriamolo!

Aprile è terminato e quando inizia il nuovo mese, si sa, si è in attesa o delle retribuzioni spettanti o delle indennità spettanti. L’indennità più importante per chi è senza lavoro è indubbiamente la Naspi, bonificata ogni mese dall’Inps ai disoccupati che ne hanno fatto domanda.

Quando è previsto il pagamento della Naspi in questo mese di maggio 2022? Vediamo di fare il punto della situazione sugli appuntamenti ufficiali di pagamento Inps, soprattutto riguardanti la Naspi

Da cosa dipende la data di accredito mensile della Naspi?

Rammentiamo innanzitutto che l’accredito della Naspi dipende soprattutto dal giorno in cui è stata inoltrata la domanda, questo soprattutto per quanto concerne il primo accredito.

Se, però, non vi accontentate di una data approssimativa e volete conoscere la data esatta in cui avverrà il bonifico dell’indennità di disoccupazione NASpI per il mese di maggio 2022, potete andare sulla vostra area privata MyInps, con il vostro Spid, CIE o CNS e scoprire da soli quando vi verrà accreditata la Naspi, perché l’Inps lo comunica in ogni area privata. 

Quando sono attesi i pagamenti della Naspi per il mese di maggio?

Ci attendiamo il pagamento dei bonifici Naspi da parte dell’Inps tra il 6 e il 9 maggio, come ci spiega dettagliatamente sul suo canale, Mister Lul. Di seguito riportiamo il video:

Se il bonifico dell’indennità Naspi arriverà tra il 6 e il 9 maggio, le cento euro del bonus integrativo arriveranno come sempre nella seconda metà del mese.

Se però, come già detto, volete entrare in possesso di una data più certa recatevi sul vostro personale Fascicolo Previdenziale dell’area MyInps con la vostra identità digitale ed entrerete in possesso di notizie più certe.

Non è detto, però, che i pagamenti della Naspi non vengano leggermente posticipati e arrivare nella settimana che va dal 9 al 13 maggio.Dipende da quando partono gli assegni in lavorazione da parte delle varie sedi Inps d’Italia. 

Oltre alla Naspi accenniamo alle date di pagamento riguardanti Assegno Unico e RdC

L’assegno universale figli vedrà partire da questo mese il pagamento degli arretrati o delle quote di maggiorazioni mancanti.

A tal proposito non esistono date fisse, purtroppo, per i pagamenti. Ce lo conferma la stessa Inps con un comunicato, anche se possiamo ipotizzare che per il 15 di maggio potremmo iniziare a vedere gli accrediti dell’assegno, ovviamente solo se le domande sono state già approvate e non sono ancora in fase di lavorazione.

La ricarica di metà mese del reddito di cittadinanza di Maggio, invece, dovrebbe avvenire tra il 13 e il 16 maggio. Il 27, invece, dovrebbe arrivare la ricarica ordinaria, quella di fine mese. 

Novità Naspi con il nuovo decreto Sostegni

Il nuovo Decreto Sostegni, in vigore dal 23 marzo 2022 fino a fine dicembre 2022, prevede una novità, ovvero che la Naspi sia concessa a tutti coloro che hanno questi determinati requisiti

  • 13 settimane di contributi previdenziali versati, nei quattro anni precedenti il momento della disoccupazione;
  • perdita involontaria dell’impiego. 

Chi è avvezzo alla Naspi, nota subito il cambiamento: il Decreto Sostegni ha eliminato il requisito delle trenta giornate di lavoro continuative da aver effettuato nell’anno precedente alla disoccupazione. Questo snellisce la burocrazia e amplia di molto la platea dei probabili beneficiari della Naspi.

Lo stesso Decreto Sostegni ha previsto di nuovo un Reddito d’Emergenza per coloro che non possono più usufruire di ammortizzatori sociali e si ritrovano senza lavoro e con un Isee che non superi i 30.000 euro annui

Il massimo di Rem che si può percepire è 1.200 euro, diviso in tre tranche da 400 euro. Il rem si può percepire solo se non si percepisce il reddito di cittadinanza e se non si è trovato lavoro come lavoratore subordinato. 

Naspi e congedo di maternità sono conciliabili?

Di solito, in condizioni normali, per avere diritto alla Naspi, non ci si deve essere dimessi volontariamente, a meno che le dimissioni non riguardino una giusta causa. L’elenco delle giuste cause è stabilito dalla normativa, potete informarvi cliccando qui. 

Nel caso di una mamma  nel primo anno di vita del proprio figlio, il nostro ordinamento fa un’eccezione: sono ammesse le dimissioni volontarie, anche senza giusta causa e la madre potrà beneficiare anche della Naspi

La madre che vuole dimettersi e percepire la Naspi, però, deve osservare almeno il requisito di aver versato 13 settimane di contributi previdenziali negli ultimi quattro anni, prima della validità delle dimissioni. 

La maternità prevede anche un periodo di congedo, ovvero di astensione dal lavoro, che può riguardare gli ultimi mesi di gravidanza e anche i primi mesi di vita del bambino. Il totale del congedo per maternità previsto dalla legge è di 5 mesi. 

Quanto dura la Naspi? 

La durata della Naspi è differente da caso a caso, perché dipende dalla durata del proprio rapporto di lavoro e dalla propria storia contributiva.

In ogni caso la regola è questa: l’indennità di disoccupazione verrà erogata per la metà dei mesi di contribuzione degli ultimi 4 anni,  fino ad un massimo di due anni.

Se a ricevere la Naspi, invece, sono dei lavoratori precari, l’indennità non supererà mai i 6 mesi. 

Naspi: come viene calcolata

L’importo della Naspi non è sempre uguale, ma dipende dall’imponibile previdenziale, cioè l’imponibile sul quale sono stati versati i contributi previdenziali negli ultimi quattro anni.  

La somma di questa retribuzione sarà divisa per il numero di settimane di contribuzione e moltiplicata per il coefficiente fisso di 4,33.

Ci sono però dei limiti:

se la retribuzione risulta essere pari o inferiore ai 1.195 euro mensili, la naspi sarà il 75% di questa retribuzione; se, invece, la retribuzione supera i 1.195 euro mensili, la naspi sarà pari al 75% di questa retribuzione, più il 25% della differenza tra la retribuzione contributiva e 1.195. La Naspi mensile non dovrà superare mai i 1300 euro e, inoltre, dal sesto mese in poi ci sarà una riduzione automatica del 3% ogni mese. 

Per gli over 50, invece, il decalage inizia dall’ottavo mese in poi. 

L’indennità spettante sarà accreditata direttamente dall’Inps, mensilmente, su conto corrente bancario, postale o libretto postale. 

In quali casi si decade dalla Naspi?

Si decade dall’indennità di disoccupazione nei seguenti casi: 

  • Se si viene assunti a tempo indeterminato o determinato (superiore a sei mesi), part time o full time, senza comunicarlo all’Inps entro un mese;
  • Se si inizia un’attività autonoma o parasubordinata, senza comunicare all’Inps il reddito presunto, entro un mese dall’avvio dell’attività;
  • Se si sono raggiunti i limiti pensionistici;
  • Se si è acquisito il diritto all’assegno di invalidità e non si è espressa la propria scelta per la Naspi;
  • Se ci si è rifiutati di partecipare alle iniziative di Orientamento dei Centri per l’Impiego, senza addurre un giustificato motivo.

Chi ha diritto a richiedere l’anticipo Naspi?

Non tutti lo sanno, ma l’indennità di disoccupazione può essere ottenuta in un’unica soluzione anticipata. Ovviamente solo a una determinata condizione, vediamo quale. 

L’anticipo Naspi, infatti, può essere richiesto da coloro che, rimasti senza lavoro e percettori dell’indennità di disoccupazione, intendono aprire una loro attività di lavoro autonomo (commerciale o professionale) o acquistare una quota di capitale sociale di una cooperativa.

L’obbiettivo del nostro legislatore è permettere al lavoratore, rimasto senza occupazione, di reimmettersi nel mondo del lavoro, magari con un’attività in proprio. L’anticipo Naspi è infatti chiamato “incentivo all’autoimprenditorialità”. 

Questi sono gli unici casi in cui si può fare richiesta di anticipo della Naspi.

Come funziona l’anticipo Naspi?

L’anticipo della Naspi può essere richiesto sin da subito, nel momento in cui è stata approvata l’indennità di disoccupazione; in questo caso si riceverà l’intera indennità spettante.

Ma può essere richiesta anche successivamente, e cioè in qualsiasi momento si abbia intenzione di mettersi in proprio, durante il periodo di percezione dell’indennità; in questo caso si riceverà la somma residua dell’indennità.

In questo modo, colui che ne fa richiesta, potrà iniziare un’attività autonoma a tempo pieno, senza perdere un solo euro dell’indennità spettante.

La domanda può essere presentata tramite Patronato (l’assistenza è assolutamente gratuita); tramite il Contact Center Multicanale INPS-INAIL, chiamando il numero 803164 da telefono fisso oppure il numero 06164164; infine tramite il sito ufficiale www.inps.it.

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