News pensioni 2022: ecco le novità fra aumenti e tagli irpef

Quali novità a livello pensionistico porterà questo aprile 2022? Sarà ancora possibile accedere al prepensionamento? Scoprilo nel nostro articolo in merito!

Arrivati a marzo 2022 occorre fare un piccolo bilancio di quelle che sono le novità rispetto alle pensioni!

Le novità da prendere in considerazione sono molte: partendo dalla quota 102 rispetto alla quota 100, la proroga di Opzione Donna, la questione “Ape sociale” e le nuove mansioni gravose che ne danno accesso e l’aumento dell’1,7% delle pensioni sociali e di invalidità erogate dall’INPS.

Quindi, nel 2022, quali sono i requisiti per poter andare in pensione? Vi sono novità che permettono un prepensionamento oppure le pensioni rimangono invariate?

Quali sono le news per le pensioni nel 2022?

Come abbiamo anticipato nel trafiletto antecedente, sono molte le novità in merito alle pensioni nel 2022, a partire dalle novità delle pensioni anticipate, passando per le novità dell’Ape Sociale, fino ad arrivare alle novità delle pensioni per 2022 per i caregiver.

Infatti, nel 2022 si sono attivate le formule di pensione anticipata già note grazie alla Legge di Bilancio che doveva sostituire la possibilità di pensionamento tramite Quota 100, la quale è scaduta a fine dell’anno 2021.

Per l’anno 2022, quindi, il Governo ha introdotto la Quota 102 – nella modalità sessantaquattro più trentotto – e rinnovato ulteriormente la modalità Opzione Donna, oltre ad aver prorogato l’APE Sociale – rendendolo agibile a molte più persone, grazie ad un ampliamento della sezione “lavori gravosi”.

Ricordiamo, inoltre, che entro il 2023 il Governo italiano conta di riportare in auge la vecchia e conosciuta Legge Fornero.

Malgrado ciò vi è l’intenzionalità di mantenere degli aiuti al pensionamento o prepensionamento e degli sgravi economici per chi lavora, così da ringiovanire il mercato del lavoro e renderlo più facilmente agibile per i meno abbienti.

Ma vediamo nello specifico le novità delle pensioni 2022 per aprile!

Novità pensioni 2022 di aprile: news per i pagamenti 

La vera grande novità per le pensioni di aprile 2022 sono quelle inerenti i pagamenti!

Come sappiamo bene, in merito agli scorsi pagamenti delle pensioni, Poste Italiane si era premurata di creare un calendario che pagasse “in anticipo” le pensioni del mese spettanti.

La situazione pandemica e lo stato di emergenza dovuto al Covid, però, stanno notevolmente virando verso una nuova e rinnovata normalità, tant’è che – salvo nuovi aggiornamenti – il 31 marzo 2022 avrà ufficialmente fine lo stato di emergenza dovuto al covid-19.

Con questa buona notizia, Poste Italiane ha deciso di revocare il precedente calendario dei pagamenti in funzione di quello “vecchio” e noto ai più.

Questo nuovo/vecchio metodo – per chi non ne fosse a conoscenza – prevede l’erogazione della pensione il primo giorno del mese per tutti i pensionati che abbiano un conto BancoPosta, un libretto di risparmio o una Postepay Evolution e Postamat; questi, inoltre, potranno prelevare sin dal primo giorno del mese senza code direttamente dagli Atm delle Poste Italiane.

Per tutti gli altri pensionati, invece, occorrerà ritirare la propria pensione recandosi presso lo sportello fisico delle Poste – vedesi, lo sportello all’interno col personale adibito – in base al calendario alfabetico presente in ogni Ufficio Postale e ritirare la propria pensione, in base alla prima lettera del proprio cognome e al giorno preposto.

Idealmente, dunque, per chi avesse un cognome che inizia per Z occorrerà attendere fino al 6 del mese nuovo per poter ritirare fisicamente la propria pensione, diversamente per chi ha un cognome con la lettera A sarà possibile ritirare la pensione già dal giorno 1 del mese nuovo.

News pensioni 2022: addio quota 100 e ben arrivata quota 102

Passiamo ora alle altre novità descritte già nella prefazione di questo articolo, ovvero l’addio della possibilità di pensionamento con quota 100 e l’avvento della nuova quota 102.

Prima di tutto: che cos’è la quota 102?

Quota 102 è una sorta di gradino di passaggio, l’intermezzo fra quota 100 e quota 104 che poi riporterebbe all’utilizzo della già conosciuta Legge Fornero e al pensionamento solo attraverso l’arrivo dei sessantasette anni di età.

Ovviamente, l’idea di dare temporaneamente la possibilità di andare in pensione prima e poi dopo pochi anni toglierla non ha accolto il favore dei vari sindacati, i quali hanno richiesto a gran voce delle condizioni che permettano il prepensionamento prima dei sessantasette anni di età.

Si parla della possibilità di mantenere agevolazioni nel prepensionamento per lavori usuranti, per le donne e per i caregiver – ad esempio – a patto che ci sia un innalzamento dell’età pensionabile con la Legge Fornero.

I sindacati – Cgil, Uil e Cisl – aspettano le novità che il Governo proporrà già da metà aprile 2022 per pronunciarsi ancora.

Per ora, quello che è certo, è che solo per il 2022 per chi abbia 64 anni e 38 anni di contributi versati, potrà andare in pensione grazie alla quota 102.

Ma questa novità non è l’unica inerente le pensioni nel 2022.

News irpef 2022 e aumenti pensioni 2022

L’anno 2022 è l’anno della rivalutazione delle pensioni e del ricalcolo irpef.

Quindi tutte le pensioni dalla sociale, a quella per vecchiaia a quella d’invalidità sono state rivalutate in funzione all’aumento del costo della vita e all’inflazione, arrivando a prevedere un 1,7% di aumento.

In realtà – come notificato dall’Inps – per i primi mesi di questo 2022 l’aumento è stato limitato al 1,6% per poi arrivare all’1,7% entro aprile 2022.

Inoltre, hanno ufficialmente visto la fine le famose sette fasce Letta, in funzione degli scaglioni Prodi, i quali sarebbero più convenienti per i pensionati che – secondo le stime Inps – gioverebbero di una rivalutazione al 100% per gli importi fino a quattro volte il minimo, per poi scendere al 90% fra le quattro e le cinque volte il minimo e al 75% per gli assegni oltre le cinque volte il minimo.

Quindi, si arriverebbe ad un aumento di 25 euro al mese per le pensioni da 1500 euro lordi che si tramuterebbe in 325 euro annui in più.

Questa non è l’unica buona notizia, poiché è stato finalmente deciso di tagliare l’Irpef – ovvero l’imposta progressiva sulle persone fisiche -, questo grazie al conguaglio di marzo 2022 porterà benefici sia ai lavoratori che ai pensionati.

Difatti, le pensioni medio-alte avranno un guadagno massimo di 697 euro annui su un range di 4 mila euro di pensione mensile.

Sembrerebbe però che queste buone notizie possano venire oscurate dal fatto che la possibilità del prepensionamento in Italia sarà possibile per ancora al massimo un biennio, prima di scomparire inglobata dalla Legge Fornero, la quale – come già sappiamo – prevede il pensionamento a 67 anni di età in caso di vecchiaia e a 42 anni e 10 mesi per la pensione anticipata maschile e 41 anni e 10 mesi per l’anticipata femminile.

Novità riforma pensioni 2022: come andare in pensione nel 2022?

Ma quali sono, quindi, le novità che permetteranno nel 2022 ai contribuenti di poter andare in pensione?

Come detto, le possibilità del prepensionamento nel 2022 sono legate alla Quota 102, al prepensionamento per lavori usuranti e il pensionamento grazie ad Opzione Donna.

Vediamo nello specifico queste tipologie:

  • Quota 102:

Una tipologia di prepensionamento che permette al contribuente di andare in pensione anticipatamente a patto che si abbia 64 anni di età e 38 anni di contributi e che si faccia richiesta entro il 31 dicembre 2022.

  • Ape sociale:

L’ape sociale è una sorta di tassello mancante fra il lavoro – usurante – e il pensionamento.

Se si sono compiuti, infatti, 63 anni di età si potrà richiedere l’Ape sociale che avrà valore fino al raggiungimento dei 67 anni di età.

Questa tipologia di prepensionamento viene pensata sia per chi svolge dei lavori usuranti – l’elenco è stato aggiornato e ampliato da 65 a 203 categorie – sia per i caregiver, ovvero chi si occupa a tempo pieno di un disabile perché coniuge, figlio, genitore o parente di secondo o addirittura terzo grado del disabile e convivente.

  • Opzione donna:

Opzione donna, come abbiamo potuto leggere spesso su queste pagine, è un tipo di prepensionamento che permette alle donne lavoratrici sia dipendenti che autonome, di andare in pensione anticipatamente, rispettivamente a 58 o a 59 anni.

Per poter richiedere Opzione donna occorrerà porre fine al rapporto di lavoro dipendente, mentre non vi è lo stesso limite per le lavoratrici autonome, purché si siano maturati almeno 35 anni di contributi al netto della malattia, della disoccupazione, maternità et similia.

Un’altra possibilità di prepensionamento è quella percepibile attraverso il contratto d’espansione, il quale prevede di poter andare in pensione cinque anni prima del previsto.

Il contratto d’espansione – grazie alla Legge di Bilancio – sarà valido ancora fino all’anno 2023 e permetterà, quindi, di poter ottenere questo prepensionamento, a patto che si faccia parte di un’azienda con almeno cinquanta dipendenti. Questo è il nuovo limite, mentre nel 2019 – anno di rilascio di questo tipo di prepensionamento – vi era l’obbligo di un’azienda con almeno mille dipendenti.

Quindi almeno 50 dipendenti e almeno sessantadue anni di età.

News pensioni 2022: aumenti e prepensionamenti sono davvero vantaggiosi?

Rimane da chiedersi, a questo punto, se ciò che abbiamo letto finora sia davvero degno di nota.

Considerando – come già detto – che i prepensionamenti sono destinati all’oblio o destinati a diventare un mero contentino, rendendo la precedente soglia di vecchiaia la nuova soglia di prepensionamento e la nuova soglia di vecchiaia ancora di più un miraggio.

Quindi, in funzione di quanto detto e di una pandemia e una crisi economica che ha genuflesso questo Paese e la sua popolazione non una ma molte volte, un aumento del prima 1,6% e poi dell’1,7% delle pensioni e il mantenimento della ex quota 100 ora 102 e domani 104, potrà davvero dare una rinnovata boccata d’aria ad un settore – quello lavorativo e pensionistico – che per l’Italia era già un tasto dolente molto prima di quell’infausto marzo 2020?

Per ora non resta che accontentarsi di un ricalcolo – ben accetto – in funzione dell’inflazione e delle possibilità a cui molti potranno accedere – seppur limitate e a volte inique, come già detto, per esempio, per Opzione Donna – per un prepensionamento entro il 2023. 

Redazione Trend-online.com
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