Grandi novità Partite IVA! Grosso taglio IRPEF in arrivo!

La maggioranza politica che sostiene il Governo Draghi si era recentemente scontrata per quanto riguarda la riforma fiscale. La motivazione? Non riuscivano a trovare un accordo per il taglio dell'IRPEF per le Partite IVA. Ma quali sono le novità? Cosa cambierà e quanto si risparmierà? Scoprilo qui!

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La maggioranza politica che sostiene il Governo Draghi si era recentemente scontrata per quanto riguarda la riforma fiscale. Ebbene, sembrerebbe proprio che un’intesa comune sia stata raggiunta per quanto riguarda il taglio dell’IRPEF per le Partite IVA

È bene sottolineare che la riforma fiscale, dopo che ha ottenuto il consenso da parte della Ragioneria generale di Stato, dovrà essere riesaminata dalla Camera dei Deputati

Eppure, non dovremo neanche aspettare troppo tempo.

Infatti, secondo quanto comprendiamo dal Governo, l’obiettivo sarebbe quello di raggiungere al più presto una decisione comune. 

Ma quali sono stati i principali nodi che sono stati difficili da sciogliere parlando di riforma fiscale? Beh, sicuramente quello che riguardava le Partite IVA ed, in particolare, quelle che rientrano nel regime forfettario, ossia che sottostanno alla tassazione agevolata. 

Numerose sono state le proposte, ma sembrerebbe proprio che la decisione sia stata quella di mantenere l’imposta al 15% per il regime forfettario. 

E se si superano le soglie massime? Ora, in questo articolo, andiamo a capire più nel dettaglio cosa succederà grazie alla riforma!

Partite IVA: cos’è e quali sono i requisiti del regime forfettario?

Prima di cominciare la nostra analisi di quali sono state le novità introdotte per le Partite IVA con la riforma fiscale, dobbiamo comprendere meglio cosa intendiamo quando parliamo di coloro che devono rientrare nel famoso regime forfettario. 

Infatti, non tutte le persone che decidono di aprire la loro Partita IVA possono godere della tassazione agevolata di tale regime. 

Dunque, si tratta di una soluzione per chi è in possesso di particolari requisiti che vedremo a breve e che ha la possibilità di risparmiare sui costi della Partita IVA.

In poche parole, stando anche alla definizione di Fiscozen, servizio di apertura e gestione della Partita IVA online, il regime forfettario è pensato per agevolare l’apertura di nuove attività di lavoro autonomo e supportare quelle esistenti che hanno un guadagno ridotto. 

Infatti, come avrai capito, non tutti possono usufruire del regime forfettario, ma solo coloro che presentano determinati requisiti da dover rispettare. 

Di quali requisiti stiamo parlando? Beh, come primo limite dobbiamo sicuramente citare la residenza. Infatti, coloro che possono usufruire del regime forfettario devono essere necessariamente residenti su suolo italiano

Ma non sono certo finite le limitazioni previste dal regime forfettario. Infatti, come secondo requisito abbiamo la non partecipazione a Società di Persone.

Terzo paletto? Non dovrai avere alcuna partecipazione di controllo in società di capitali nello stesso settore in cui vuoi svolgere la tua attività in libera professione. 

Infine, se svolgi anche un’attività di lavoro dipendente, dovrai avere un reddito massimo di 30.000 euro lordi. 

Ebbene, quando rispetterai contemporaneamente i requisiti che abbiamo appena visto potrai entrare a far parte del regime forfettario. 

Tuttavia, ogni singolo caso è diverso. Di conseguenza, ti consigliamo sempre di parlarne con un commercialista che saprà consigliarti al meglio. 

Partite IVA forfettarie: puoi perdere il beneficio? Cosa accade?

Dunque, abbiamo visto come si può accedere al regime forfettario e quali sono stati i paletti messi in campo dalla Legge. 

Tuttavia, è importante sottolineare, al fine di comprendere meglio la riforma dell’IRPEF e i suoi effetti, cosa intendiamo con “superamento delle soglie massime valide per il regime forfettario”.

Ebbene, ogni anno bisognerà confermare nuovamente la propria appartenenza a questo regime fiscale agevolato che consente di ottenere una tassazione agevolata del 15% (che scende ulteriormente al 5% per i primi cinque anni). 

In che senso bisognerà dimostrare l’appartenenza al regime? Beh, molto semplicemente ogni anno verranno controllati nuovamente i requisiti per capire se la persona in questione può ancora godere del regime agevolato. 

Uno dei paletti più importanti messo in campo dal regime forfettario riguarda, come abbiamo accennato anche nell’introduzione, è il limite massimo di ricavi che si possono ottenere. 

Infatti, una Partita IVA per rimanere nel regime forfettario non può fatturare più di 65.000 euro lordi. Ma cosa accade una volta superata tale soglia?

Secondo quanto previsto dalla Legge si viene esclusi dal regime forfettario nel corso dell’anno successivo e non durante quello in corso. 

Ad esempio, se dovessi superare la soglia dei 65.000 euro nel mese di settembre 2022, rimarresti nel regime forfettario fino al 31 dicembre 2022. 

Ora che abbiamo capito questi punti che era necessario sottolineare, procediamo con il capire quali sono le principali novità in materia di Partite IVA e taglio dell’IRPEF. 

Partite IVA e Taglio IRPEF: su quali punti non si trovava il Governo? Il nodo della flat tax!

Sembrerebbe che sia stato trovato un accordo sulla famosa flat tax. Inoltre, si stima che con la riforma fiscale le Partite IVA potrebbero risparmiare oltre 800 euro l’anno. Non male, vero?

Ebbene, diciamo che uno dei nodi più discussi dalle forze politiche riguardava le Partite IVA che passano dal regime forfettario al regime ordinario. 

Insomma, coloro che superano la soglia reddituale di 65.000 euro, prevista per rimanere nel regime forfettario. 

Secondo quanto stabilito dal regime forfettario, coloro che si trovano al suo interno devono sottostare, come abbiamo visto, ad una tassazione agevolata al 15% (5% per i primi cinque anni) e mantenere i loro ricavi inferiori alla soglia prefissata. 

Tuttavia, una volta superata tale soglia, dall’anno successivo queste Partite IVA non potranno rimanere nel regime forfettario e dovranno necessariamente passare a quello ordinario. 

Numerose sono state le proposte su tale tema. Ad esempio, la Lega di Salvini aveva proposto di innalzare il limite massimo di ricavi da 65.000 euro a 100.000 euro, mantenendo un’aliquota fissa per questa nuova fascia. 

Invece, il Partito Democratico ha parlato di “rientro agevolato” dal regime forfettario, bocciando però la proposta della Lega. 

Infine, il Movimento 5 Stelle ha cercato di portare avanti la sua idea di “easy tax”, ossia un’uscita graduale dal regime forfettario. 

In questo modo si eviterebbe lo scalone previsto nel passaggio da regime forfettario a regime ordinario. 

Ma quale sarà stato l’accordo trovato dalle differenti forze di Governo? Andiamo a scoprirlo nel prossimo paragrafo. 

Le decisioni del Governo per le Partite IVA ed il Taglio dell’IRPEF!

Ma quindi, com’è finita la discussione messa in campo dal Governo Draghi e dalle sue forze di maggioranza? Beh, devi sapere che ancora non c’è una decisione definitiva perché, come abbiamo sottolineato anche poc’anzi, la proposta deve ancora essere perfezionata dalla Camera dei Deputati. 

Tuttavia, secondo quanto affermato da Confesercenti, le Partite IVA potrebbero ottenere un risparmio complessivo di oltre 800 euro all’anno. 

Ebbene, la nuova riforma fiscale, come sappiamo, ha ridotto gli scaglioni di reddito IRPEF ed ha anche cambiato le aliquote ad essi attribuite. Tutto questo ha anche avuto ripercussioni sugli stipendi dei lavoratori dipendenti. 

Tutto questo potrebbe portare ad un risparmio di circa 62 euro all’anno per coloro che percepiscono dei redditi intorno alla soglia dei 15mila euro e fino agli 810 euro per coloro che percepiscono più di 50 mila euro all’anno. 

Ai benefici appena visti dobbiamo anche aggiungere l’addio all’IRPAP per le persone fisiche. Infatti, il Governo sta valutando anche l’abolizione di tale tassa e presto avremo notizie più certe.