È ufficiale: green pass obbligatorio per insegnanti e ATA!

Obbligo di Green pass per poter lavorare all’interno della scuola: in ballo c’è il posto di lavoro e sopratutto la salute di insegnanti, ATA e studenti.

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Dopo un lunghissimo dibattito, il Governo Draghi ha preso la decisione che già dalle prime ore è stata aspramente criticata: il Green pass è ufficialmente obbligatorio per il personale docente e il personale ATA con l’inizio del nuovo anno scolastico.

Il 5 agosto, dopo una seduta intensa del Consiglio dei Ministri, durata circa 3 ore, è arrivato infatti il via libera al decreto con il quale il certificato verde sarà requisito fondamentale per poter lavorare nelle scuole, di ogni ordine e grado, del nostro Stato.

Un obbligo che è stato già imposto da tempo ad un’altra categoria di lavoratori, ovvero i medici e tutto il personale sanitario che, per ovvi motivi, è altamente a rischio di contagio e di diffusione del virus.

Ma non mancano le polemiche a tal proposito, che chiamano in campo il diritto alla privacy dei lavoratori, e gli scontri a livello politico e non solo sono dietro l’angolo.

In questo video di Orizzonte Scuola Tv vediamo le prime dichiarazioni e i pareri in merito all’obbligo, da settembre, del green pass per docenti e Ata: Green pass obbligatorio, Bianchi, Speranza e Giovannini in conferenza stampa.

 

Green pass obbligatorio anche per bar, ristoranti e palestre

Se a fare scalpore in queste ore è l’obbligo vaccinale imposto ai docenti e al personale ATA, fino a pochissimi giorni fa le proteste dei cittadini italiani erano state rivolte all’emanazione del decreto legge del 22 luglio, con il quale il Consiglio dei Ministri ha imposto nuove importanti misure per tutelare la salute pubblica e contenere il dilagare del Sars-Cov-19, con la sua variante delta.

Il Decreto legge, infatti, ha visto da un lato la proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2021 e dall’altro l’individuazione di alcune attività e luoghi pubblici in cui è necessario esibire il proprio Green Pass per potervi accedere.

Tutte le regioni italiane, in varia misura, sono state infatti interessate dall’aumento dei contagi, facendo accendere nuovamente i riflettori sulla possibilità di ritornare ad un’Italia divisa in vari colori, tra bianco, giallo, arancione e rosso.

Per contenere quanto più possibile l’espansione dei contagi, il Governo ha quindi deciso di emanare nuovi protocolli di sicurezza, anche in previsione del ritorno alla routine quotidiana a partire da settembre, con il rientro a scuola e al lavoro dopo le vacanze estive.

Per questo motivo, dal 6 agosto il Green pass è stato presentato come requisito obbligatorio, per tutti i cittadini con più di 12 anni, per accedere, anche in zona bianca, a tutta una serie di eventi e attività quali: 

  • per consumare in bar e ristoranti al chiuso;
  • per prendere parte ad eventi sportivi o svolgere attività fisica in palestra e piscine;
  • per partecipare a concorsi;
  • per entrare in parchi tematici e di divertimento, oltre che fiere e congressi;
  • per visitare musei, teatri, cinema e concerti.

Rimane inoltre l’obbligo che era già presente da mesi, come per accedere ad RSA, partecipare a cerimonie e matrimoni.

In ogni caso, per una regola di massima, il possesso del Green pass è comunque necessario in tutte quelle situazioni in cui si possano creare assembramenti senza il corretto riciclo di aria e senza poter mantenere le distanze di sicurezza.

Rimangono esentati dall’obbligo di presentare il certificato verde alcune categorie specifiche quali:

  • i bambini fino a 12 anni, dal momento che ad oggi non è previsto alcun vaccino che può essere loro somministrato;
  • tutti coloro che, presentando un certificato medico, sono esenti in base a quanto riportato in una specifica circolare del Ministero della salute.

Da settembre obbligo vaccinale per docenti e personale ATA

Per poter tornare alla normalità, per quanto possibile, mantenendo sempre solida la sicurezza di tutta la popolazione, uno dei punti saldi del Governo Draghi è sempre stata la volontà di riportare la didattica in presenza a partire da settembre 2021.

Per questo motivo, con l’inizio dell’anno scolastico 2021-2022, l’attività didattica per tutti gli ordini e gradi scolastici (quindi scuola dell’infanzia, scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado e universitaria) verrà svolta in presenza.

L’unico caso in cui si possa venire meno a quanto sancito dal Ministero dell'Istruzione è se la situazione si dovessero aggravare, con un passaggio delle Regioni alla colorazione arancione o rossa o nel caso in cui i Presidenti delle Regioni e delle province autonome di Trento e Bolzano segnalino la nascita di focolai del virus SARS-CoV-2.

Per garantire la sicurezza di alunni, docente e personale che lavora nelle scuole, il Comitato tecnico-scientifico ha già indicato quindi le linee guida da seguire:

  • viene mantenuto l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie, ovvero le mascherine, così com’è stato nell’ultimo anno scolastico, ad eccezione degli alunni di meno di sei anni o se sono presenti patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina
  • vige il divieto di accesso e permanenza nelle scuole per tutti coloro che abbiano temperatura corporea oltre i 37,5° e/o sintomi di problemi respiratori.

A queste due regole già valide per lo scorso anno, inoltre, si va a sommare l’obbligo di possedere il Green pass per tutto il personale scolastico, quindi sia docenti che personale ATA, per il personale universitario e per gli studenti universitari.

Proprio questo è il nodo cruciale intorno al quale si sta ancora oggi molto dibattendo e che ha sollevato numerose polemiche sopratutto da parte dei sindacati e del personale scolastico che è coinvolto in questo nuovo obbligo vaccinale.

Tra le altre cose ancora non è ben stato chiarito con quali modalità le istituzioni scolastiche potranno effettivamente monitorare il possesso o meno del certificato verde da parte del personale che vi lavora.

Cosa succede in caso di mancato possesso del Green Pass?

Le proteste che stanno aumentando proprio in queste ore sono legate alle conseguenze dell’assenza di possesso del certificato verde per i docenti e per tutto il personale scolastico.

Nel caso in cui infatti non venga rispettato l’obbligo del Green pass, l’istituzione scolastica allontanerà il docente dalla scuola, considerando l’assenza come “ingiustificata”.

A partire dal quinto giorno di questo tipo di assenza, il rapporto di lavoro viene sospeso e verrà sospesa anche la retribuzione.

Sarà il Commissario straordinario ad occuparsi dell’organizzazione e della realizzazione del piano di screening per l’intera popolazione scolastica, quindi docenti, personale ATA e studenti.

Ma come si fa ad ottenere il Green pass, obbligatorio per docenti e personale ATA?

La certificazione verde obbligatoria per l’intero personale scolastico è quindi un requisito fondamentale per tutta la durata dell’anno scolastico.

Anche in questo caso, i requisiti per poterlo ottenere sono i medesimi di quelli validi per tutta la popolazione italiana. Il Green pass si può infatti richiedere in questi tre casi:

  • dopo essere stati sottoposti a vaccinazione. In questo caso, il Green pass è effettivo a partire dai 15 giorni successivi alla somministrazione della prima dose di vaccino. In questo caso, la validità va dalle due settimane successive alla prima dose fino ai 9 mesi successivi alla somministrazione della seconda dose.
  • nel caso in cui si sia guariti da Covid 19. In questo caso, il Green Pass è valido dal momento dell’attestazione della guarigione fino ai 6 mesi successivi.
  • se, sottoponendosi a tampone antigienico o molecolare, di ha esito negativo dello stesso. In quest’ultimo caso, l’esame e il relativo certificato verde hanno una validità di 48 ore a partire dal prelievo del materiale biologico.

Quali enti si occupano di fornire la certificazione verde ai docenti e al personale ATA?

Il rilascio della certificazione verde necessaria al corpo docente e a tutto il personale che lavora all’interno della scuola per poter lavorare, avviene sia in modo digitale che cartaceo.

Il certificato in forma digitale è senza dubbio il mezzo più rapido per la sua condivisione.

In Italia è possibile scaricare il qr code e il codice collegato al green pass tramite la app Immuni e la app IO.

Se il certificato è stato ottenuto in seguito alla somministrazione del vaccino, l’utente riceve un messaggio sul cellulare o una mail in cui viene riportato il codice da inserire per poter scaricare il Green pass.

Il sistema informatico preposto, infatti, effettua un confronto automatico tra la tessera sanitaria del cittadino e il codice che questi ha ricevuto sul suo dispositivo.

Solo così è possibile ottenere il QR code che deve essere presentato in caso di controlli da parte delle autorità competenti.

La medesima procedure può essere seguita anche nel caso in cui l’ottenimento del Green pass è successivo all’esito negativo dei tamponi antigienici o molecolari o in seguito alla guarigione dall’infezione da Sars-Cov-19.

Ma anche in caso di assenza di un dispositivo tecnologico adatto, è possibile ricevere il green pass obbligatorio per docenti e personale Ata anche in formato cartaceo.

In questo caso, il richiedente che ne ha il diritto (che ha ricevuto il vaccino o ha esito negativo di tampone o è guarito dall’infezione) può ricevere il Green pass direttamente dal proprio medico di riferimento.

Il medico di base è infatti autorizzato ad accedere al fascicolo sanitario disponibile online e in questo modo può ricavare il Green pass del paziente.

Inoltre, se il soggetto richiedente è guarito dal covid, il Green pass può essere rilasciato direttamente dall’ospedale presso il quale il paziente è stato ricoverato o dall’ASL di riferimento.

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