Opzione donna 2023, ecco come cambia rispetto al 2022 e chi ci perde

Opzione donna 2023, come cambia la misura in Legge di Bilancio rispetto al 2022: ecco tutte le differenze tra le misure.

**Opzione donna 2023, **come cambia la misura in Legge di Bilancio rispetto al 2022? Andiamo a scoprire subito in che modo potranno accedere alla pensione le lavoratrici dipendenti e autonome nel 2023.

Opzione donna 2023 come cambia rispetto al 2022

Opzione donna 2023, come cambia rispetto al 2022? La nuova Legge di Bilancio apporterà alcune modifiche alla misura di previdenza legata alle lavoratrici autonome e dipendenti, che riguarderanno soprattutto i requisiti per accedervi. Per farla breve, non basterà più soddisfare i requisiti previsti per Opzione Donna 2022, che ad oggi sono:

  • 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti, con 35 anni di contributi

  • 59 anni di età per le lavoratrici autonome, con 35 anni di contributi

Con Opzione Donna 2023, infatti, l’età per il pensionamento cambierà a seconda del numero dei figli e, inoltre, potranno accedervi solamente:

  • le lavoratrici caregiver

  • le lavoratrici con un’invalidità riconosciuta pari o superiore al 74%

  • le donne licenziate

  • le lavoratrici dipendenti di imprese in crisi.

Opzione Donna 2023, come cambia rispetto al 2022 il requisito anagrafico

Partiamo dal requisito anagrafico che, come detto in precedenza, per Opzione Donna 2022 è di 58 anni per le dipendenti e di 59 per le autonome. Con Opzione Donna 2023 le lavoratrici potranno accedere alla pensione a 58 anni se hanno due o più figli, a 59 anni se hanno un solo figlio e a 60 anni in assenza di figli.

L’età contributiva, che per il 2022 è fissata a 35 anni, rimarrà invariata anche per il 2023. A quanto ammontano le donne escluse dalla misura? Secondo i calcoli, potranno accedere alla pensione anticipata solo 3mila cittadine italiane, mentre rimarranno tagliate fuori altre 14mila lavoratrici.

Pare, dunque, che sia stata accantonata per il prossimo anno la differenza anagrafica tra autonome e dipendenti, ma presto andiamo a vedere il perché.

Ecco l’elenco delle lavoratrici che potranno accedere a Opzione Donna 2023

Abbiamo visto come cambia Opzione Donna 2023 rispetto a Opzione Donna 2022 per quel che concerne il requisito anagrafico, andiamo ora a vedere in che modo cambierà la pensiona anticipata a seconda del ruolo svolto in famiglia.

Ebbene sì, il Governo Meloni è intervenuto anche sul ruolo svolto dalle singole lavoratrici nel nucleo familiare, oltre che sulla condizione lavorativa o di salute delle stesse; nello specifico, non occorrerà più rispettare solamente i requisiti anagrafici e contributivi, ma per accedere ad Opzione Donna 2023 sarà obbligatorio:

  • assistere da un periodo minimo di 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado. Questo dovrà essere convivente e con una disabilità grave;

  • assistere ad un parente o affine entro il secondo grado, qualora il coniuge o i genitori della persona con disabilità grave abbiano compiuto 70 anni, siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti;

  • essere riconosciute da una commissione medica, come invalide civili con una percentuale non inferiore al 74%;

  • essere state licenziate dal proprio lavoro;

  • essere lavoratrici dipendenti di aziende in crisi.

Cosa rimane invariato tra Opzione Donna 2022 e Opzione Donna 2023? Come abbiamo detto poco fa, rimarrà invariato il requisito dell’anzianità contributiva, ma anche il ricalcolo dell’assegno spettante con il sistema contributivo e le finestre mobili di 12 e 18 mensilità

Ricordiamo, però, che chi riuscirà a maturare tutti i requisiti necessari, anagrafici e contributivi, entro il 31 dicembre 2022, potrà accedere alla pensione anticipata con l’Opzione Donna 2022.

È bene sottolineare che Opzione Donna 2023 partirà unicamente il 1° gennaio 2023, dopodiché dovremo dire addio ai vecchi requisiti, dunque, 58 o 59 anni a seconda che le lavoratrici siano dipendenti o autonome + 35 anni di contributi, e osservare i nuovi requisiti di cui abbiamo parlato poco fa.

Opzione Donna 2023 ecco come cambia rispetto al 2022: chi ci perde

Opzione Donna 2022 e Opzione Donna 2023 sono due misure completamente differenti: la prima è un pensionamento anticipato libero e accessibile a lavoratrici dipendenti e autonome con determinati requisiti, mentre la seconda è una misura molto vincolante.

Se Opzione Donna 2022 è stata già una misura poco utilizzata fino ad ora, Opzione Donna 2023 rischierà di essere un pensionamento anticipato ancora meno usato, poiché davvero troppo limitante.

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