Pensione anticipata INPS, Opzione Donna accessibile anche se licenziate. Ecco per chi

Opzione Donna al via dopo la comunicazione dell’INPS sulle procedure da rispettare per richiedere la pensione anticipata. Ma in caso di licenziamento, quali lavoratrici possono presentare domanda? Ecco tutte le novità a riguardo.

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Opzione Donna al via dopo la comunicazione dell’INPS sulle procedure da rispettare per richiedere la pensione anticipata. Ma in caso di licenziamento, quali lavoratrici possono presentare domanda? Ecco tutte le novità a riguardo.

Nuova comunicazione da parte dell’INPS su Opzione donna. Con messaggio n. 467 dell’1 febbraio 2023, viene comunicata la procedura per la presentazione della domanda di pensione anticipata Opzione Donna.

Dunque via libera dell’INPS alla pensione anticipata prevista ancora dalla legge finanziaria 2023.

Nella Manovra approvata il 29 dicembre 2023, infatti il governo Meloni ha prorogato di un altro anno l’accesso alla pensione anticipata per le lavoratrici che posseggono determinati requisiti. Dunque ma non ci sarà più accesso libero.

La domanda per accedere ad Opzione donna è vincolata alla condizione soggettiva della lavoratrice, cosi come previsto anche per l’Ape sociale e per i precoci.

Nella legge di bilancio sono stati modificati anche i requisiti anagrafici. Ma cosa succede per le lavoratrici licenziate?

Vediamo nel dettaglio le modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2023° tal riguardo e cosa dice la nuova nota INPS.

Pensione anticipata INPS, Opzione Donna anche per le licenziate. Ecco chi può accedere

Opzione donna ancora richiedibile per un anno. A stabilirlo la legge finanziaria 2023 che modifica i requisiti di accesso alla misura di pensionamento anticipato.

A dettagliare l’accesso alla misura c’ha pensato l’INPS nel messaggio n. 467 dell’1 febbraio 2023 che ha reso nota la nuova procedura di richiesta, rispettando le condizioni appositamente stabilite.

Nel dettaglio, per poter chiedere l’accesso a Opzione donna, le lavoratrici devono al momento della richiesta trovarsi in una delle condizioni stabilite dalla legge:

  • assistere almeno da 6 mesi il coniuge o a un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell'art. 3, comma 3, della legge 104/1992), ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni d'età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;

  • essere in una condizione di invalidità civile, accertata dalla commissione superiore o uguale al 74%, determinandone una riduzione della capacità lavorativa;

  • risultare dipendente o licenziata di un imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale.

Per quanto riguarda l’ultimo requisito pare sia più tosto restrittivo perché esclude le lavoratrici di aziende minori per le quali non esistono tavoli di confronto.

Ad essere ammesso secondo la comunicazione INPS solo il licenziamento a seguito di risoluzioni consensuali previste da accordi sindacali.

Se l’accordo è stato stipulato nell’ambito di una procedura di crisi aziendale, si può richiedere l’accesso alla pensione anticipata.

Rimodulati anche i requisiti anagrafici e contributivi di accesso. Per le lavoratrici autonome o dipendenti vale lo stesso requisito anagrafico: possedere entro il 31 dicembre 60 anni di età e 35 anni di contributi maturati.

L’età cambia se c’è la presenza di figli: 59 anni in presenza di un figlio e 58 di due figli.

Requisito anagrafico per l’accesso alla pensione cambia anche se la lavoratrice è stata licenziata o è dipendente di un imprese in crisi. In questo caso l’età scende a 58 anni e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022 indipendentemente dal numero di figli.

L’importo dell’assegno viene calcolato con il sistema contributivo tenendo conto di una riduzione delle somme del 20-30 per cento.

Opzione donna, al via le domande anche per le lavoratrici licenziate

Nella nuova circolare pubblicata dall’INPS si è reso noto che sul portale dell’istituto è stata introdotta la possibilità di richiedere la Pensione Anticipata opzione donna.

Nello stesso messaggio dell’INPS si precisa che verrà emanata una nuova circolare con le istruzioni per la presentazione della domanda.

Possono richiedere ed inviare quindi la domanda di accesso ad Opzione Donna 2023 anche le lavoratrici che sono ancora al lavoro in imprese che hanno aperto un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale.

Opzione donna, ecco come si presenta la domanda

Le lavoratrici in possesso dei requisiti di legge previsti dalla manovra finanziaria possono presentare domanda per Opzione Donna in maniera totalmente autonoma tramite procedura presente sul sito istituzionale dell’INPS con le credenziali SPID, CIE e CNS.

Inoltre la domanda potrà essere presentata tramite patronato o contact center al numero  verde 803164, gratuito da rete fissa oppure al numero 06164164, da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore.

Per coloro che sono dotati delle credenziali di accesso basterà cliccare alla sezione “Prestazioni e servizi” poi accedere alla sottosezione “Servizi” ed infine “Pensione anticipata “Opzione donna” - Domanda”.