P.A. aumenti in busta paga fino a 2.600 euro! Quando arrivano

Buone notizie in vista. Arriva finalmente il rinnovo dei contratti per i dipendenti della P.A., la Pubblica Amministrazione, e gli aumenti in busta paga.

P.A. aumenti in busta paga fino a 2.600 €! Chi può averli? Quando?

Buone notizie in vista. Arriva finalmente il rinnovo dei contratti per i dipendenti della P.A., la Pubblica Amministrazione. In particolare, per i dipendenti pubblici di:

Ma la notizia non riguarda unicamente il rinnovo dei contratti, ma anche alcuni aumenti mensili in busta paga e il recupero di arretrati di oltre 225 mila dipendenti pubblici

L’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni P.A., ARAN, ha sottoscritto, insieme ai sindacati, l’accordo ufficiale per il comparto Funzioni centrali riguardo gli aumenti, i nuovi contratti e il pagamento degli arretrati ai dipendenti pubblici subito dopo l’approvazione della Corte dei conti.

L’intesa, in realtà era già stata raggiunta lo scorso 21 dicembre 2022. Ma veniamo a noi, in cosa consistono gli aumenti? Scopriamolo subito

P.A. aumenti in busta paga fino a 2.600 €! Chi potrà averli?

Facciamo una piccola introduzione generale. Gli aumenti previsti, infatti, sono all’incirca di 105 euro medi al mese per tredici mensilità. 

A questa cifra, però, si devono aggiungere ulteriori 20 euro medi al mese grazie alle risorse aggiuntive che sono state stanziate nella Legge del 30 dicembre 2021 – Legge di Bilancio 2022 – per l’anno corrente, con lo scopo di finanziare il nuovo ordinamento professionale e il superamento dei limiti all’incremento dei Fondi risorse decentrate.

Passando all’incremento economico dei contratti P.A., potrà essere raggiunta la soglia dei 117 euro lordi per i soli assistenti amministrativi. C’è però da sottolineare che il contratto riguarda i tre anni antecedenti il 2022, dunque: 2019,2020 e 2021

Per questo motivo, nella busta paga dei dipendenti della P.A. verranno riconosciuti gli arretrati di circa 1.800 €, fino ad un massimo di 2.600€ lordi, che sono stati calcolati dalla stessa Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni P.A.

Questa bella notizia riguarda la bellezza di 225 mila statali

Quando arrivano gli aumenti in busta paga per le P.A.? 

Come dicevamo poc’anzi, questa novità riguarda all’incirca 225 mila dipendenti pubblici. Per adesso non è ancora certa la data di accredito degli aumenti in busta paga e degli arretrati. Le ipotesi sono due: 

  • la prima, quella ottimistica, vede un accredito per i dipendenti della P.A. già a partire dalla fine del mese di maggio 2022
  • la seconda, invece, quella più realistica, prevede che gli aumenti e gli arretrati in busta paga possano arrivare con il mese di giugno 2022.

Chiariamo subito che nulla ancora è stato deciso a riguardo. Il ministro della P.A. Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta ha sottolineato che gli aumenti in busta paga e gli arretrati del triennio 2019-2021 sono una vera e propria:

“boccata d’ossigeno per i lavoratori, in un momento caratterizzato da un generalizzato aumento dei prezzi.”

Ma le novità non riguardano unicamente il piano strettamente economico, poiché ci sono delle notizie anche sul piano normativo.

Innanzitutto, si parla già di sblocco delle carriere: l’obiettivo principale e puntare sulla formazione dei dipendenti, con un’introduzione di una quarta area, quella relativa alle “elevate professionalità”.

In questa quarta area verranno inseriti tutti i dipendenti che risultano essere altamente qualificati. L’area verrà affiancata da altre tre aree professionali:

  • la prima relativa agli operatori;
  • la seconda relativa agli assistenti;
  • la terza relativa ai funzionari.

Ma non abbiamo ancora finito, poiché nel provvedimento è presente anche la regolazione dello smart working in cui troviamo:

  • il richiamo alla contrattazione 
  • il richiamo all’accordo individuale in cui vi sia la durata e l’indicazione delle giornate da svolgere sia all’interno, che in maniera “agile”, fuori della sede di lavoro, oltre che le tempistiche di riposo e di disconnessione del lavoratore.

Dal primo febbraio i dipendenti pubblici hanno il diritto di non rispondere più a mail, messaggi e telefonate fuori dal proprio orario di lavoro. A meno che non ci siano “circostanze eccezionali e impreviste che richiedano un’azione che non può attendere” il rientro (cioè il giorno successivo o il primo dopo le ferie).

I sindacati sono molto soddisfatti di questo nuovo accordo, tanto da averlo definito “innovativo”. Ora, il nuovo obiettivo è arrivare alla chiusura degli altri contratti pubblici, portando avanti anche la valorizzazione del personale.  

Il Ministro della Pubblica Amministrazione ha parlato di una vera e propria rivoluzione del lavoro pubblico. Questo contratto è solo il primo di una lunga serie di contratti della P.A. 

P.A. le novità: sblocco carriere, smart working e indennità per i ministeriali

Analizziamo, ora, le tre importantissime novità:

  • 1. Lo sblocco delle carriere. Per i tre prossimi anni, fino all’anno 2025, ci sarà la possibilità di crescere professionalmente, relativamente al proprio ruolo svolto, anche senza essere in possesso di un titolo di studio come la laurea.

    Dall’altro lato, le progressioni lavorative di tipo orizzontale – sistema di avanzamento all’interno di ciascuna categoria, più precisamente, l’attribuzione di uno stipendio più alto a parità di prestazioni lavorative – verranno applicate sulla base della valutazione individuale del dipendente e per la sua anzianità, corrispettivamente per un 40% per la prima e un 60% per la seconda.

    Come abbiamo detto anche poc’anzi, un’altra importante novità sarà l’introduzione della quarta area, quella relativa alle elevate professionalità dove rientreranno i dipendenti maggiormente qualificati e che affiancherà le altre tre aree: operatori, assistenti e funzionari.

  • 2. Per lo smart working, invece, si fa riferimento alla contrattazione e all’accordo individuale in cui devono essere inseriti: durata, le giornate da svolgere sul posto di lavoro e da remoto, i tempi per il riposo e il diritto alla disconnessione.
  • 3. Le indennità per i ministeriali. Si legge, a tal proposito sul Corriere della Sera:

“Per i ministeriali in busta paga peserà anche il decreto del Governo sulle indennità ministeriali anch’esse in arretrato. In questo caso gli aumenti a regime arrivano fino a quasi 2500 euro l’anno per i dipendenti. A guadagnare di più sono i funzionari di ministeri come quello della Salute o degli Esteri. Qui si toccano picchi fino a 6 mila euro di arretrati e 300 euro al mese in più di aumenti.”

P.A. aumenti in busta paga fino a 2.600 € un breve ripasso

Ecco tutti gli aumenti in arrivo in busta paga per i dipendenti della Pubblica Amministrazione P.A. dopo l’ok della Corte dei conti e l’accordo tra ARAN e sindacati, che hanno firmato il rinnovo del contratto per il comparto Funzioni centrali. 

Ogni aumento sarà corrisposto in base al ruolo e all’inquadramento del lavoratore. 

  • Circa 105 € al mese per 13 mensilità + 20 € al mese per 13 mensilità in busta paga per le P.A.;
  • Circa 117 € lordi mensili per gli assistenti amministrativi;
  • arretrati versati in busta paga per il contratto del triennio 2019-21 che possono oscillare da un minimo di 1.300 € a 2.600 € lordi, a seconda dei ruoli. L’importo medio versato è di 1.800 €

Il tutto arriverà o da fine maggio, oppure a partire dal mese di giugno 2022

 

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