Pagamenti INPS: novità Naspi a settembre, cosa cambia?

La Naspi è una misura diventata tristemente famosa durante l'emergenza epidemiologica. In questo periodo l'indennità è stata richiesta molto più del solito e ora è conosciuta dai più. Da settembre però ci sono alcune novità, e ora andiamo a scoprirle assieme senza dimenticare di spiegare che cos'è e come funziona.

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Tristemente resa nota negli ultimi mesi a causa della pandemia la Naspi è una misura, della durata di 24 mesi, destinata a chi si trova senza lavoro e quindi disoccupato.

Nonostante non sia una manovra varata ai tempi dell'emergenza epidemiologica è proprio grazie a essa che si è messa in risalto, a causa dei molti lavoratori che sono rimasti a casa.

In questo periodo c'è stato un boom di richieste, anche grazie alla sua natura che non è assistenziale ma di reinserimento nel mondo del lavoro, fattore determinante per capirne la sua natura.

In Italia il tema del lavoro, della disoccupazione e dell'inoccupazione è sempre in testa alle priorità del Governo, che però non sembra mai trovare la medicina giusta per curarne il problema alla radice.

Il problema della disoccupazione non è mai stato sistemato, nonostante il susseguirsi dei governi e l'inserimento di manovre sempre diverse.

In questo contesto la Naspi diventa una misura importante, poiché non si pone come una manovra utile solo al fine di assistenza alla persona, ma dovrebbe accompagnarla alla ricerca di un nuovo impiego.

Non sempre questo accade, e i motivi stanno proprio alla radice e sono gli stessi che impongono a molti italiani di rimanere disoccupati e alla ricerca.

Nonostante nei salotti televisivi spesso qualche imprenditore lamenta il fatto che non trova dipendenti, il problema è reale e non si può ricondurre alla poca voglia di lavorare.

L'Italia ha un urgente bisogno di una riforma che garantisca nuovi posti di lavoro, che ne cambi i termini e che modernizzi i settori che sono rimasti indietro.

Non può bastare il blocco dei licenziamenti che durerà fino a ottobre, è necessario fare di più per garantire un più alto tasso di occupazione, soprattutto nel mondo dei giovani che sono la fascia più in difficoltà.

Le aziende devono combattere con costi troppo elevati e si rifugiano all'estero, i giovani scappano all'estero poiché qui vengono poco valorizzati, la digitalizzazione è scarsa soprattutto se comparata ad altri Stati.

Insomma, il problema è reale è sta alla base del nostro Paese, in questo contesto la Naspi si pone l'obiettivo di essere una buona soluzione momentanea, e ora andiamo a vedere il suo funzionamento.

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In questo video tratta il tema di come sta cambiando il Reddito di Cittadinanza, buona visione!

Naspi: come funziona e che cos'è

La Naspi, (La Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego), è una misura volta al reinserimento nel mondo del lavoro.

Viene erogata sotto forma d'indennità mensile per chi è in stato di disoccupazione, e a legittimarla c'è l'articolo 1 del decreto legislativo del 4 marzo 2015, n22.

Nasce in sostituzione alle precedenti misure ASpI e MiniASpI, ed è tutt'ora una manovra in vigore.

La sua durata, a patto che si abbia lavorato per quattro anni prima di beneficiarne, è di 24 mesi

Due anni dunque in cui si può ricevere l'indennità, mentre si è alla ricerca di un nuovo impiego che possa garantire la propria sussistenza.

Per quanto riguarda l'importo, anche in questo caso si deve fare riferimento allo stipendio relativo agli ultimi quattro anni.

Nella fattispecie, si riceve il 75 per cento della media di retribuzione relativa agli ultimi quattro anni nel primo mese, dal quarto mese inizia un taglio del 3 per cento che perdura e cresce mese dopo mese fino al termine del diritto.

In sostanza, l'importo ricevuto non è costante ma diminuisce con il passare delle mensilità e questo ha un motivo ben preciso.

Infatti, lo scopo della Naspi non è quello di essere assistenziale, né di far prosperare la disoccupazione, il suo scopo è quello di sostentare e reinserire la persona nel mondo del lavoro.

La diminuzione dell'importo è un chiaro segnale che durante i 24 mesi il lavoratore disoccupato deve andare alla ricerca di un impiego, poiché i soldi saranno sempre meno.

Naspi: i requisiti

Come tutte le misure anche per poter beneficiare della Naspi è necessario essere in possesso di alcuni requisiti fondamentali, bisogna essere in stato di disoccupazione oppure, in alternativa, essere in una delle seguenti condizioni:

  • dimissioni per giusta causa;
  • dimissioni effettuate durante la maternità;
  • aver avuto una risoluzione consensuale del rapporto lavorativo;
  • aver avuto una risoluzione consensuale a causa del rifiuto del lavoratore a trasferirsi;
  • aver subito un licenziamento con accettazione dell'offerta di conciliazione;
  • aver avuto un licenziamento disciplinare.

Inoltre, sul portale dell'INPS è possibile vedere anche i requisiti relativi ai contributi, che hanno una matrice più tecnica e che potete trovare nella sezione "requisiti".

Naspi: come fare domanda

La domanda per ricevere la Naspi va effettuata entro un termine preciso: entro 68 giorni dal momento in cui si ha perso il lavoro.

Passato il tempo limite non esiste più la possibilità di poterla richiedere, rimanendo dunque a bocca asciutta.

Per fare domanda bisogna necessariamente utilizzare il metodo telematico, sfruttando il portale dell'INPS dedicato proprio a questo.

Ci si può avvalere dell'aiuto del Caf o dei Patronati, in modo di avere la certezza di non sbagliare in nessun passaggio.

A ottobre ci sarà la scadenza del blocco dei licenziamenti, e ci si aspetta una pioggia di domande per ricevere la Naspi, vedremo come si muoverà il Governo in tal senso.

Naspi: i pagamenti di settembre

Dopo aver affrontato le tematiche relative alla natura della Naspi, al suo funzionamento e al come fare domanda è ora di passare a un argomento più pratico ovvero quello dei pagamenti.

L'INPS aveva rassicurato tutti sui giorni del pagamento, indicando che il beneficio sarebbe arrivato attorno a metà settembre.

Successivamente ha poi ricalibrato il tiro ma non spostando in avanti la data, ma anticipandola!

Nella fattispecie ha comunicato che i pagamenti dovrebbero arrivare tra l'8 settembre e il 10 settembre, quindi entro oggi.

Detto questo, è bene specificare che la somma spettante non arriva nello stesso giorno a tutti, e che a qualcuno può arrivare prima e ad altri dopo.

Però in questi giorni la Naspi dovrebbe venire pagata, quindi non sarà necessario portare troppa pazienza prima di ricevere l'indennità.

Siamo ben consci che in un momento così difficile trovandosi senza lavoro ogni giorno in più è importante, ma ci teniamo a rassicurare che i tempi dovrebbero essere celeri.

Naspi per le imprese

Essendo una misura destinata a chi non ha un lavoro la logica vorrebbe che chi avvia un'impresa in proprio smetta di poterne beneficiare.

La realtà invece è diversa e infatti, se si è beneficiari della Naspi, si può continuare a riceverla anche se si decide d'iniziare un'attività in proprio.

Il motivo è semplice: aiutare la creazione di nuovi posti di lavoro e incentivare nuovi imprenditori che altrimenti sarebbero in difficoltà.

Per questo motivo abbiamo pensato che fosse importante parlarne, poiché è uno degli aspetti più interessanti della misura.

Partire infatti con una somma extra non è assolutamente una cosa da poco, soprattutto in un periodo come questo in cui l'economia è molto instabile così come lo sono le opportunità lavorative.

Naspi: ci saranno tagli?

Abbiamo visto che l'importo che spetta ai beneficiari della Naspi subisce una riduzione del 3 per cento al mese, proseguendo fino al mese numero 24.

Il Governo Draghi però ha inserito un blocco dei tagli fino a gennaio 2022, quattro mesi in cui la diminuzione non esisterà, garantendo ai beneficiari più soldi in portafoglio.

Il dubbio cruciale sta nel capire se, da gennaio 2022, si vedrà la somma meno gli arretrati o se il blocco garantirà solo la diminuzione del 3 per cento dell'importo ricevuto ad agosto 2021.

Per il momento questo ancora non si sa e siamo in attesa di delucidazioni in merito.

Pagamenti INPS settembre: quali sono oltre alla Naspi?

Settembre è un mese importante, in molti durante l'estate sono partiti e altri invece non hanno potuto permetterselo ma, in sostanza, l'estate sta volgendo al termine.

In questo mese particolare è importante ricapitolare quali sono le misure di cui arriveranno i pagamenti, e in questo paragrafo andremo a vederle.

Iniziamo con il Reddito di Cittadinanza, una delle manovre più discusse dell'intero panorama economico italiano.

Come di consueto l'RDC arriverà a fine mese, precisamente il 27 di settembre. Questo per tutti tranne per chi è al primo mese di sussidio, il quale riceverà il beneficio il 15 di settembre.

Molto importante è parlare del pagamento del Reddito di Emergenza, infatti sono state settimane concitate con molti dubbi e poche certezza su un'ipotetica data di pagamento.

Filtra però un fievole ottimismo, il pagamento potrebbe arrivare addirittura entro il 15 settembre, con l'importo che rimane invariato in confronto alla prima mensilità ricevuta il mese scorso.

Infine, l'Assegno Unico dovrebbe essere già stato pagato, con l'erogazione dei fondi che dovrebbe essere partita nei giorni scorsi.

Se non lo si avesse ancora ricevuto si può contattare l'INPS, anche attraverso il Contact Center al numero 803 164 se si telefona da rete fissa in modo gratuito, oppure al numero 06 164 164 se si telefona da rete mobile.

In alternativa, si può aspettare ancora qualche giorno per poi capire se l'Assegno Unico arriva o se ci si è imbattuti in qualche incongruenza.

Non ci sono novità invece per quanto riguarda il Bonus Collaboratori Sportivi, il quale sembra aver definitivamente concluso la sua esistenza.

Se fino a qualche mese fa il dibattito era ancora aperto, ora la questione sembra chiusa, dato il fatto che le attività sono ripartite a pieno regime.

Per poterlo rivedere in auge bisognerebbe che la campagna vaccinale non funzionasse e che il mondo dello sport andasse incontro a nuove chiusure, e a questo punto speriamo di no.

È stato molto dibattuto poiché tra incongruenze, ritardi ed errori di vario genere veramente in pochi si sono potuti ritenere soddisfatti.

Nonostante tutto, la situazione attuale è questa e per il momento rimarrà così.