Pagamento Naspi, -3% a tutti! Cambiamenti e date di febbraio

In arrivo il pagamento Naspi di febbraio, ma ci sono cambiamenti: importi ridotti del 3%, ma aumentano le persone che possono richiedere la Naspi. Leggi qui!

La Naspi, acronimo di Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, è una indennità mensile di disoccupazione che a partire dal 2015 viene erogata a diverse categorie di persone che hanno perso il lavoro subordinato per ragioni che non dipendono dalla loro volontà. Il pagamento della Naspi spetta a:

  • apprendisti
  • soci lavoratori che sono anche dipendenti delle cooperative 
  • lavoratori dell’arte con rapporto di lavoro subordinato
  • dipendenti delle pubbliche amministrazioni con rapporto di lavoro a tempo determinato
  • operai agricoli a tempo indeterminato di cooperative e consorzi che lavorano o vendono prodotti agricoli e/o zootecnici (solo se il rapporto di lavoro è cessato dall’1 gennaio 2022 in poi)

Tuttavia, vi sono un paio di eccezioni alla regola del rapporto di lavoro cessato non per propria volontà. Infatti, possono ricevere il pagamento della Naspi anche le donne incinte che abbiano dato le dimissioni – in questo caso, la Naspi coprirà tutto il periodo della maternità – oppure coloro che hanno presentato le dimissioni per giusta causa – per esempio, quando il datore di lavoro non paga gli stipendi in modo regolare –.

Eccetto per la maternità, la durata dei pagamenti Naspi dipende da quante settimane di lavoro contributive sono state effettivamente fatte nei quattro anni precedenti alla sua richiesta e corrisponde alla metà di queste settimane – il minimo è avere accumulato almeno tredici settimane di contributi –. Significa che, se per esempio, ho lavorato quattordici settimane come dipendente, percepirò l’indennità di disoccupazione per sette settimane.

Quando è pagata la Naspi a febbraio?

Il pagamento della Naspi viene erogato ogni mese, generalmente entro il giorno 15, in base alla modalità che si è scelta al momento della domanda, per un massimo di due anni.

Per quanto riguarda febbraio 2022 in particolare, sono state rese note le date ufficiali del pagamento della Naspi, che corrisponde alla mensilità di gennaio. Ecco cosa leggiamo sul sito del patronato Inpas Confsal:

Il pagamento della Naspi del mese di febbraio 2022 prevede l’erogazione della stessa a partire dal giorno 17 febbraio 2022, sebbene l’accredito dipenda dal giorno in cui è stata inoltrata la domanda. La data esatta di erogazione dell’indennità di disoccupazione NASpI per il mese di febbraio 2022 è pubblicata sul proprio fascicolo previdenziale Inps.

Riassumendo: il pagamento della Naspi non inizierà prima del 17 febbraio, ma la data esatta cambia da persona a persona e si può sapere soltanto entrando nella propria area riservata Inps perché dipende da quando la domanda è stata inoltrata.

A proposito, per fare domanda e ricevere la Naspi bisogna avere seguito questi quattro passaggi:

  1. eseguire il login nell’area riservata del sito dell’INPS – è necessario possedere identità SPID
  2. nella sezione “Servizi online”, procedere a: “Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito”
  3. verificare che i dati anagrafici inseriti e le motivazioni per cui si richiede il pagamento della Naspi siano corretti
  4. inviare la richiesta di disoccupazione

Oltre a questo, affinché la domanda sia accettata dall’Inps, è necessario allegare i documenti che seguono: documento d’identità, buste paga ricevute negli ultimi tre mesi di lavoro, lettera di licenziamento, contratto di assunzione (se si era lavoratori con contratto a tempo determinato), ultimi bollettini Mav che attestano il pagamento dei contributi (solo per colf e badanti).

Sempre mediante il sito dell’Inps, si può controllare lo stato di avanzamento della domanda.

Come avviene il pagamento della Naspi?

Sono due le modalità in cui il pagamento della Naspi viene erogato e spetta ai singoli scegliere l’una oppure l’altra: bonifico sul conto corrente scritto sulla domanda per la Naspi oppure bonifico domiciliato presso Poste Italiane – in questo caso non è necessario possedere alcun Iban, ma una volta ricevuto a casa il mandato cartaceo, il disoccupato può recarsi presso gli sportelli postali e ritirare la somma in contanti

A proposito, ricordiamo che dall’1 febbraio per recarsi in posta e negli altri uffici pubblici è obbligatorio presentare il Green Pass. Chi ne è sprovvisto, deve sottoporsi a tampone rapido o antigenico molecolare rispettivamente nelle 48 ore o 72 ore precedenti.

Attenzione al primo pagamento Naspi, che dipende da quanto è stata inoltrata la domanda! Infatti, la prima volta può essere che l’importo non sia completo, questo perché l’Inps inizierà a pagare le giornate comprese tra il giorno in cui è stata fatta la richiesta e il 15 del mese; il resto dell’importo confluirà nel pagamento Naspi del mese successivo. Per esempio, se faccio domanda il 7 di giugno, riceverò inizialmente la somma per i giorni compresi dal 7 al 15 del mese, mentre i restanti giorni di giugno saranno erogati con il pagamento di luglio.

A quanto ammontano i pagamenti Naspi?

Questione piuttosto spinosa perché la Legge di Bilancio 2022 ha introdotto alcune novità riguardanti il pagamento della Naspi e il suo ammontare – novità che sono state poi chiarite dalla circolare Inps n. 2 del 4 gennaio 2022.

Ogni singolo pagamento Naspi è diverso dall’altro e dipende da una serie di fattori che fanno capo alla retribuzione imponibile Inps ultimi quattro anni. L’operazione aritmetica tramite cui l’Inps calcola l’ammontare del pagamento Naspi è la seguente:

(retribuzione imponibile Inps degli ultimi 4 anni : settimane contributive) x 4,33 (che è un coefficiente fisso)

In base al risultato, la Naspi sarà pari:

  • al 75% della retribuzione di riferimento se il risultato è inferiore o uguale a 1.227,55 
  • al 75% di 1.227,55 euro a cui si aggiunge il 25% della differenza tra retribuzione di riferimento e 1.227,55

I pagamenti Naspi non possono comunque oltrepassare i 1.335,40 euro al mese.

Pagamento Naspi: -3% nel 2022

Nel 2022, sono stati però introdotti alcuni cambiamenti relativi all’erogazione della Naspi. In linea generale, come scrive il sito OrizzonteScuola, la novità principale riguarda la riduzione progressiva del 3%,per cui ogni mese l’importo verrà diminuito di questa percentuale – il cosiddetto decalage:

Fino al 2021 la normativa prevedeva che la Naspi fosse ridotta del 3% ogni mese a partire dal primo giorno del quarto mese di fruizione. Con la legge di Bilancio 2022, invece, si prevede che la riduzione del 3% parta solo dal primo giorno del sesto mese di fruizione per la generalità dei lavoratori.

Nella pratica, il pagamento Naspi funziona così: l’importo viene ridotto a partire dal quarto mese (il giorno 91) se il rapporto di lavoro è stato concluso prima del 31 dicembre 2021.

Situazione diversa per chi si è trovato disoccupato – sempre non per propria volontà – a partire dall’1 gennaio 2022. In questo caso, la riduzione decorre dal 151° giorno di disoccupazione, cioè dopo sei mesi.

Come ogni regola, ci sono delle eccezioni: chi presenta la domanda di disoccupazione e ha più di 55 anni,si vedrà erogato il pagamento Naspi per intero per sette mesi; dall’ottavo mese in poi, cioè dal giorno 211, partirà il decalge del 3%,.

Oltretutto, questo decalage del 3%, che doveva funzionare già nel 2021 ma era stato temporaneamente bloccato a causa della pandemia che ha messo in ginocchio aziende e privati cittadini, ha carattere retroattivo. In pratica, se il mio decalage sarebbe dovuto partire lo scorso dicembre, a gennaio avrò trovato un decalage del 6% (3% dicembre + 3% gennaio). Da febbraio, invece, una volta recuperati i mesi precedenti, il pagamento Naspi sarà ridotto del 3%.

Ecco come RadioUCI Redazione riassume le novità di quest’anno riguardanti i pagamenti della Naspi in un breve video Youtube:

Dove trovo il pagamento Naspi?

Se si possiedono le credenziali per accedere al sito dell’Inps, cioè l’identità SPID, controllare lo stato del pagamento Naspi è più che mai semplice.

Infatti, una volta entrati nella propria area riservata, si possono visualizzare tutti i versamenti del sussidio di disoccupazione cliccando sull’icona “Pagamenti”.

Ma non solo. Nell’area riservata MyInps si possono anche visualizzare eventuali comunicazioni relative al pagamento Naspi o altre informazioni, compreso l’esito della domanda di disoccupazione. Il servizio è disponibile anche per chi ha fatto domanda Naspi tramite un Patronato.

A proposito, se non hai ancora lo SPID e hai bisogno di avvalerti dei servizi Inps, leggi: Spid Poste: quanto si paga e come farlo gratis.

Cosa faccio se non visualizzo il pagamento?

Anzitutto, niente panico! Per questioni più burocratiche che altro è possibile che il primo mese dell’anno si registrino dei ritardi nel pagamento della Naspi, ma ciò non deve metterti in agitazione: l’Inps infatti può versare gli importi fino al 31 del mese.

Secondariamente, per ricevere il pagamento della Naspi in modo puntuale e corretto, entro il 31 gennaio è bene avere inviato il reddito che si pensa si riceverà nel corso dell’anno – per esempio, nel caso di lavori con prestazione occasionale. Cioè, se nel 2021 ho svolto alcuni lavori con questo tipo di contratto e penso che lo farò nel 2022, dovrò comunicare all’Inps la cifra indicativa che penso di ottenere da tali lavori.

Si tratta di una regola spiegata nella Circolare Inps n. 94 del 2015:

All’inizio di ogni nuovo anno di percezione della prestazione successivo al primo il percettore della prestazione dovrà fornire una nuova comunicazione del reddito presunto tramite modello NASpI Com entro il 31 gennaio.

E se non lo comunico? Il problema è risolvibile: infatti il pagamento della Naspi non ti verrà cancellato del tutto, ma solo sospeso fino a una tua nuova comunicazione. In genere, però, Patronati e altre strutture sul territorio provvedono a ricordarti l’adempimento di questo obbligo.

Se, anche dopo il primo mese, nell’area riservata non c’è traccia del pagamento Naspi, ci sono due soluzioni: infatti, i ritardi possono talvolta protrarsi anche per tre o quattro mesi e, in questo caso, non c’è molto di cui preoccuparsi. Se, invece continuano e il pagamento non viene erogato, è il caso di rivolgersi a Patronati e altre strutture competenti che sbroglino la matassa.

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
774FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate