Hai la Partita Iva? Ecco 7 agevolazioni in scadenza!

Quali bonus ci sono per la partita IVA? Come funzionano i contributi a fondo perduto per la partita IVA? Tutte le agevolazioni previste per la partita IVA.

Di questi tempi, lavorare con la partita IVA incamera più dolere che gioie. Troppi rincari a raffica, troppe esigenze economiche, finanziarie e personali da gestire simultaneamente. Per questo motivo, sapere di poter accedere a un’agevolazione fiscale o aver diritto a un contributo economico può essere determinante.  

D’altra parte, non tutti i bonus hanno la medesima scadenza, qualcuno scade tra qualche giorno. Perché non presentare l’istanza, se possiedi tutti i requisiti fissati dalla normativa. È, vero che, spesso le notizie corrono a raffica, per cui è facile perdersi qualche agevolazione. 

Una breve guida alle 7 agevolazioni per la partita IVA. Ti spiegheremo, quali sono i sostegni promossi dallo Stato italiano, quando puoi accedere al fondo perduto e che cos’è il bonus ISCRO. 

Fondo perduto: a chi spetta e come richiedere il contributo per la partita IVA!

Il Governo Draghi si è sempre mostrato favorevole a elargire aiuti alle partite IVA, la ripresa dell’economia nazionale è uno dei tasselli che non è mai passato in sordina. Nonostante, critiche e perplessità resta il punto sul fondo perduto inserito (non a caso) nel decreto Sostegni ter. 

Tuttavia, per diverse agevolazioni manca ancora il lancio dettato dal decreto attuativo. In ogni modo, i contributi a fondo perduto distribuiti per le partite IVA sono diversi e variano per importo e categoria lavorativa. Sappiamo per certo che l’Esecutivo ha disposto un aiuto economico al settore turismo, discoteche, spettacolo, e sport. E, ancora possono accedere al fondo perduto gli eventi e wedding, ma anche settore  HO.RE.CA, moda e tessile e così via. Non solo

Su questa linea rientrano anche i giardini zoologici, centri termali, parchi tematici, musei, agenzie di viaggio e così via. 

Cos’è il fondo perduto per le attività chiuse?

La destinazione dell’aiuto economico è fortemente condizionata dalla presenza di diversi criteri. Iniziamo nel chiarire, che in presenza di attività chiuse nel corso dell’anno sono state promosse diverse agevolazioni. 

Nello specifico, le partita IVA rimaste chiuse per un periodo temporale di almeno 100 giorno nel lasso di tempo interposto tra il 1° gennaio ed entro il 25 luglio 2021 possono richiedere l’adesione al fondo predisposto per le attività chiuse. Non una novità, ma un rafforzamento della misura introdotto nel decreto Sostegni ter.  

Infine, sui versamenti di gennaio 2022 viene applicato un differimento al 16 settembre, senza l’aggiunta di ulteriori interessi. 

Come cambia il fondo perduto per i commercianti?

Per le partite IVA impiegate nelle attività di vendita al commercio è possibile accedere ai contributi a fondo perduto nella misura compresa tra il 40% e il 60%.

Appare chiaro che la percentuale alta degli aiuti viene distribuita laddove sussiste una forte crisi economica prodotta nei due anni di pandemia. Parliamo della possibilità di diversi settori (mobili, cartoleria, abbigliamento e così via) di accedere a un beneficio.

Il fondo perduto in questi casi è accessibile dalle partite IVA grazie alla presenza di diversi criteri, tra cui: 

  • ammessi al beneficio, se il fatturato prodotto nel 2019 risulti non più alto di 2 milioni di euro;
  • ammessi al beneficio, se le perdite registrate nel 2019 risultano della misura minima del 30% rispetto al 2021. 

Per maggiori dettagli su condizioni e requisiti occorre attendere l’ufficialità del decreto attuativo. 

Come cambia il fondo perduto per eventi e wedding, ma anche settore  HO.RE.CA?

L’Esecutivo nel riorganizzare le risorse da mettere in campo per sostenere le partite IVA, ha previsto un contributo a fondo perduto anche per gli eventi, feste e matrimoni.

E, ancora, incentivi per intrattenimento, HO.RE.CA e così via che nel periodo temporale legato al 2020 hanno registrato delle perdite del fatturato nella misura minima del 30%. Queste attività dovrebbero ricevere dei finanziamenti per un valore complessivo di non oltre 60milioni di euro. 

Per maggiori dettagli su condizioni e requisiti occorre attendere l’ufficialità del decreto attuativo. 

Come cambia il fondo perduto per lo sport?

Il contributo a fondo perduto finalizzato ad aiutare lo sport non è nulla che si accosti minimamente al bonus collaboratori sportivi. Si tratta, dell’innesco di contributi economici a favore delle associazioni o società sportive dilettantistiche contraddistinte con la sigla ASD e SSD.

Come cambiano gli aiuti per il turismo?

Il discorso degli aiuti per il settore turismo sembra abbracciare diversi rami che comprendono su vasta scala le agenzie di viaggi, tour operator, strutture ricettive e alberghi. 

È importante, sottolineare che, i contributi economici sono stati avviati dal mese di febbraio 2022. Tuttavia restano ancora pochi giorni per richiedere il benefico spettante. In particolare, la richiesta va inoltrata entro il 30 marzo 2022. 

Parliamo della possibilità di godere delle agevolazioni fiscali e incentivi finalizzati alla ristrutturazione, nonché manutenzione degli edifici concepiti e organizzati per il settore turistico. Per questo motivo, tra i vari interventi troviamo anche il Superbonus alberghi e così via. 

In ogni caso, spetta un credito d’imposta nella misura dell’80% conciliabile perfettamente con il fondo perduto, ovvero una misura fissata fino al 50% su un tetto di spesa massima di 40.000 euro.

Inoltre, le strutture alberghiere in presenza di una diminuzione del fatturato nella misura del 50% possono accedere al bonus affitti presente nel decreto Sostegni bis. Un’agevolazione che permette il rilascio di un credito d’imposta nella misura fino al 60% sui fitti dei primi tre mesi del 2022, ovvero gennaio, febbraio e marzo. 

Come funziona il bonus bollette per la partita IVA?

Finalmente una buona notizia sul fronte aumento bollette, per famiglie e partita IVA. Un intervento ristretto, visto la forte pressione in rialzo delle materie prime. Tuttavia, per la partita IVA si attivano sconti e agevolazioni sino al mese di giugno 2022. 

Per la partita IVA due sono le misure innescante, la prima porta all’azzeramento degli oneri di sistema per la fornitura della luce applicata su una potenza inferiore a 16,5 Kw. L’altro punto riguarda le bollette del gas, per cui si attiva un’imposizione dell’IVA nella misura del 5%. Misure attive sino a giugno 2022.

Inoltre, per la partita IVA sono presenti altri due interventi, quali: 

  • il primo porta al rilascio di un credito d’imposta nella misura del 20% a favore delle imprese energivore;
  • il secondo porta al rilascio di un credito d’imposta nella misura del 15% a favore delle imprese che necessitano in un alto consumo di gas per il prosieguo dell’attività lavorativa. 

Come funziona il bonus INPS per la partita IVA?

Per le partita IVA in difficoltà economica l’INPS garantisce la presenza di un aiuto economico denominato indennità ISCRO. Si tratta, della possibilità di ricevere un contributo economico del valore pieno di 800 euro, se in presenza delle condizioni dettate dalla normativa. 

Occorre, sottolineare che, nonostante la misura resti attiva fino al 2023, i beneficiari possono accedere all’indennità una sola volta in un percorso di 3 anni iniziato nel 2021. 

L’INPS non rilascia a tutti il bonus ISCRO nella misura piena, ovvero di 800 euro, ma è presente anche un limite base sotto cui non è possibile scendere. In ogni caso, il limite minimo corrisponde al valore di 250 euro. Le partite IVA che soddisfano tutte le condizioni indicate dalla normativa possono beneficiare di un contributo economico per un periodo di almeno 6 mesi. 

Tra i vari documenti necessari al rilascio del diritto al contributo, l’INPS richiede l’appartenenza alla Gestione Separata, nonché, alla presenza della partita IVA da un lasso di tempo non inferiore a 4 anni

Per quanto riguarda la situazione reddituale è necessario che risulti un fatturano medio prodotto negli ultimi 3 anni del valore sotto il 50%. Oltre, alla presenza di un reddito annuo che rientri nel valore di 8.245 euro all’anno. Essere intestatari pensione diretta o indiretta e, ancora del reddito di cittadinanza è motivo di esclusione. 

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