Partita Iva: quando arrivano gli 800 euro al mese di bonus ISCRO

A sostegno della Partita Iva il Governo ha previsto l’erogazione del bonus ISCRO, un contributo mensile di massimo 800 euro in presenza di un calo di fatturato. I fondi per il bonus sono stati reperiti con un aumento già in vigore delle tasse contributive per il 2021. Tuttavia, le domande per richiedere il bonus non sono ancora aperte. Quando arriverà questo incentivo?

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La Legge di Bilancio 2021 aveva previsto l’introduzione nel triennio 2021-2023 di una misura di emergenza chiamata bonus ISCRO (Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa). 

Questo bonus assegna un importo mensile, fino ad un massimo di 800 a euro per la durata di sei mesi, ai titolari di Partita Iva che hanno subito un calo di fatturato. Diversamente dal contributo a fondo perduto non è una somma erogata una tantum ma un versamento mensile che l’INPS corrisponde alle Partite Iva in presenza di alcuni requisiti.

Tuttavia, come situazione ormai ricorrente anche per il bonus ISCRO il Governo pur avendolo approvato la Legge tarda ad emanare il decreto attuativo, senza il quale non esiste una normativa per presentare le domande.

Che però l’introduzione del bonus ISCRO non sia da mettere in dubbio lo dobbiamo al fatto che già per quest’anno c’è stato un aumento delle tasse contributive alla Partita Iva, allo scopo, come scrive la stessa INPS, di finanziare proprio il bonus ISCRO.

I soldi ci sono già quindi, vediamo quando possiamo aspettarci il decreto attuativo e come funziona questo bonus dedicato esclusivamente alla Partita Iva.

Quando partirà il bonus ISCRO per le Partite Iva

Se al momento non è ancora possibile inviare domanda per la richiesta de bonus, la Legge di Bilancio 2021 ha già previsto che le rechieste siano comunque inoltrate ogni anno entro il 31 ottobre, il decreto attuativo dovrà perciò per forza rendere il bonus ISCRO attivo prima di questa data.

Sul fronte generale dei sostegni alle Partite Iva un'altra tappa importante è fissata per la fine del mese. Il 22 aprile si deciderà infatti lo scostamento di bilancio, da 40 miliardi di euro, utile a realizzare un DL Sostegni bis, che dovrebbe essere approvato l'ultima settimana di aprile.

L’obiettivo di questo Decreto, stando a quanto dice lo stesso Draghi, è erogare altri aiuti e misure a sostegno delle Partite Iva. È quindi molto probabile che in concomitanza con il DL Sostegni bis entrino in vigore anche quelle misure già previste, come il bonus ISCRO, che hanno anche loro l’obiettivo di fornire supporto economico alle categorie degli autonomi titolari di Partita Iva.

Riepilogando, se non abbiamo ancora una data di apertura per la presentazione delle domande per questo contributo, il bonus ISCRO dovrà essere per forza in vigore prima del 31 ottobre 2021, termine annuale per l’inoltro delle domande già previsto dalla Legge.

Inoltre, va detto che per l’erogazione dei vari aiuti alle Partite Iva il Governo sta utilizzando nel 2021 una procedura di erogazione veloce. Ad esempio, molti bonifici per i contributi a fondo perduto 2021 sono già stati emessi e questo fan ben sperare anche per l’erogazione del bonus ISCRO.

Quali requisiti deve avere la Partita Iva per il bonus ISCRO 

A differenza dei contributi a fondo perduto i requisiti per ricevere il bonus ISCRO sono molto più stringenti, il bonus infatti è rivolto a tutte le Partite Iva aperte da almeno 4 anni, iscritte alla Gestione separata INPS e in regola con la contribuzione obbligatoria. 

Inoltre, i titolari di Partita Iva che voglio richiedere questo incentivo devono dimostrare che le loro entrate si siano ridotte almeno del 50%, rispetto al triennio precedente, e che il reddito ISEE non superi gli 8.145 euro l’anno. 

In più, il beneficiario del bonus ISCRO non è autorizzato a ricevere alcun altro tipo di prestazione legata al reddito, come trattamenti pensionistici diretti o Reddito di Cittadinanza.

I requisiti elencati devono sussistere contemporaneamente per poter beneficiare dell'indennità INPS, detta bonus ISCRO.

Quali sono gli importi del bonus e come richiederlo

L'obiettivo degli incentivi è quella di restituire il 25% del fatturato degli ultimi sei mesi, fino ad una cifra limite pari a 800 euro mensili, corrisposti per un massimo di sei mesi. Quindi 4.800 euro in totale. L’importo minimo è invece fissato a 250 euro mensili ed è pari a una somma complessiva di 1.500 euro.

Nei piani è previsto che i beneficiari del bonus ISCRO seguano un percorso formativo tracciato dall’ANPAL (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro), presso i centri per l’impiego. La partecipazione al percorso è obbligatoria e chi non si recherà agli incontri o alle iniziative organizzate rischia di perdere il bonus.

Anche la modalità di inoltro delle richieste per il bonus ISCRO è piuttosto scontata, ormai infatti quasi tutti i bonus INPS vanno richiesti tramite procedura telematica dopo essersi autenticati sul portale dell’Istituto con PIN, SPID, Carta d’identità elettronica (CIE) e carta nazionale dei servizi (CNS). Altrimenti, si può chiedere l’assistenza dei CAF e dei Patronati locali.

Al via un aumento delle tasse contributive per Partita Iva

Come si è detto, quello che non fa dubitare dell’entrata in vigore de bonus ISCRO, presto o tardi, è il fatto che l’INPS ha già comunicato l’aumento degli importi delle tasse contributive per il triennio 2021-2023, che sono state incrementate proprio per finanziare la nuova indennità.

In realtà, a questa notizia molti hanno storto il naso poiché l’aumento delle tasse è un provvedimento generalizzato che costringe a pagare di più anche quelle Partite Iva, che non rientrano nei requisiti per la richiesta del bonus ISCRO. In molti chiedono infatti almeno un alleggerimento dei requisiti di accesso al contributo, che al momento tagliano fuori troppe persone dalla possibile schiera degli aventi diritto.

Nel dettaglio l’aumento della aliquota delle tasse contributive è illustrata dall’INPS nella circolare n. 12 del 5 febbraio 2021.

Per il 2021 il totale dell’aliquota è pari al 25,98%, così suddivisa:

  • aliquota ordinaria del 25% a finanziamento delle pensioni e delle indennità di invalidità;
  • aliquota aggiuntiva dello 0,72%, allo scopo di finanziare maternità, malattia e congedi parentali;
  • aliquota aggiuntiva dello 0,26%, per i fondi del bonus ISCRO.

Per i due anni successivi cioè 2022 e 2023 è in previsione un ulteriore aumento, causato proprio dal l’aliquota addizionale del bonus ISCRO, che salirà dallo 0,26% allo 0,51%, facendo raggiungere all’aliquota contributiva  il valore complessivo del 26,23%.

Come evitare l’aumento delle tasse contributive 

Tuttavia si può rimediare a questo aumento dei contributi, sfruttando alcune altre agevolazioni messe a disposizione dallo Stato come un esonero contributivo parziale o completo per chi assume determinate categorie di lavoratori.

In primis, è permesso un esonero contributivo totale se si assumono lavoratori di età inferiore ai 36 anni, ancora si può ottenere un’agevolazione se si assumono persone sopra i 50 anni di età e donne svantaggiate, cioè disoccupate da molto tempo.

Inoltre un ulteriore decontribuzione completa è prevista per i titolari di Partita Iva con un calo di fatturato dal 2019 al 2020.

Una guida utile a questo sgravio contributivo in vigore per effetto della crisi epidemiologica, nel video YouTube di Giuseppe Nebbia: