Pensionati 2022: si torna a lavoro con PNRR. Gli incarichi

Ebbene sì, è ormai ufficiale: i pensionati ritornano a lavorare per l’attuazione del nuovo PNRR. Così, per gli incarichi previsti fino alla data del 31 dicembre 2026, anche i pensionati della pubblica amministrazione potranno ritornare a lavorare attraverso dei nuovi incarichi retribuiti. Vediamo, quindi, quali sono le novità per i pensionati che ritorneranno a lavorare quest’anno.

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È ormai ufficiale: i pensionati ritornano a lavoro nel 2022! È quanto appena deciso al fine di mettere in atto le disposizioni e le misure che sono state contenute all’interno del nuovo Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.

A questo proposito, saranno centinaia di migliaia i cittadini che sono stati da poco congedati dal lavoro e che attualmente stanno percependo la tanto sognata e desiderata pensione, che potrebbero ritornare a lavorare, anche fino alla data del 31 dicembre 2026.

Ma attenzione, non bisogna farsi prendere dal panico: la possibilità di poter riprendere a lavorare per i pensionati, fa parte di una serie di misure e di disposizioni che attualmente sono state stabilite da parte della squadra dell’esecutivo italiano, guidata da Mario Draghi

In particolare, è proprio il più recente decreto-legge numero 36 pubblicato in Gazzetta Ufficiale nella giornata del 30 aprile 2022, che ha preso il nome di Decreto PNRR 2 che è andato a stabilire delle nuove proposte per quanto riguarda la possibilità offerta ai pensionati italiani di poter riprendere a lavorare.

Dunque, in questo contesto, si suggerisce la visione del seguente video messo a disposizione gratuitamente sulla piattaforma YouTube, dal canale Informazione Fiscale. Si tratta di un contenuto illustrativo mediante il quale sono stati riportati gli aspetti peculiari e le novità più importanti nell’ambito del lavoro che sono state approvate dal Decreto PNRR 2.

 

In questo senso, all’interno del seguente articolo, andremo a ripercorrere brevemente quali sono tutte le novità che effettivamente potrebbero interessare i pensionati nel corso dei mesi di quest’anno, tanto da poter riottenere delle nuove proposte di lavoro, a cui molti potrebbero decidere di accettare.

Dunque, proprio per questo motivo, nei prossimi paragrafi, si andrà anche a fornire una breve panoramica in riferimento a tutte le nuove regole e alle nuove disposizioni che sono state inserite all’interno del Decreto PNRR 2 per il lavoro e per i pensionati italiani.

Le novità per i pensionati 2022: si torna davvero a lavoro?

A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del recente decreto-legge numero 36 avvenuta soltanto pochi giorni fa, ovvero nella data del 30 aprile di quest’anno, arrivano delle importanti novità per i pensionati italiani che potrebbero ritornare a lavoro tra pochissimo.

A questo proposito, quindi, i pensionati che attualmente stanno percependo un assegno previdenziale avranno l’occasione di tornare a lavoro, con un contratto da consulenti dello Stato italiano

Effettivamente, da quanto emerge dalle disposizioni che sono state predisposte all’interno del testo del recente decreto-legge volto all’attuazione delle regole per il Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza, la squadra dell’esecutivo sembra ormai essere propensa per uno stop alla validità delle norme riferite alla cosiddetta spending review.

Ovvero, nello specifico, saranno messe in stand-by tutte quelle regolamentazioni che si riferiscono all’impossibilità di assegnare degli incarichi e delle prestazioni lavorative nei confronti di quei cittadini che attualmente percepiscono una pensione INPS e che svolgevano un lavoro come dipendenti pubblici.

Ciò significa, quindi, che tutte quelle amministrazioni che sono state effettivamente interessate dall’introduzione e dall’applicazione di una serie di progetti e di misure relative al Piano nazionale di ripresa e di resilienza, ovvero Comuni, regioni, provincie e anche città metropolitane, potranno non essere vincolate alle norme legate al divieto di incarichi verso i pensionati.

Cosa succede quando i pensionati tornano a lavoro con il PNRR? 

Abbiamo, quindi, visto che a partire dal prossimo mese di luglio, saranno tantissimi i cittadini italiani che attualmente si trovano in pensione, che potranno essere richiamati per poter ottenere l’assegnazione di nuovi incarichi da parte dello Stato italiano. Ma cosa succederà concretamente con le novità introdotte dal Decreto PNRR 2? Come saranno coinvolti i pensionati dalle nuove attività di lavoro? 

Dunque, a seguito della decisione della squadra dell’esecutivo attualmente guidata dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, i pensionati italiani che stanno percependo l’assegno della pensione da aumento due anni, potranno effettivamente tornare a lavoro come veri e propri consulenti dello Stato.

Attraverso il conferimento di incarichi di questo tipo, nei confronti dei pensionati che in precedenza svolgevano un lavoro di tipo dipendente presso le strutture della pubblica amministrazione, questi pensionati fortunati potranno avere una retribuzione fissa per una durata massima di tre anni consecutivi, fino a non altre il 31 dicembre 2023.

Dunque, in questo caso, la decisione di mettere in stand-by le regole legate alla spending review dell’esecutivo va ad intervenire a tutti gli effetti sul divieto che è stato predisposto in particolare modo dall’articolo 5, al comma 9, in riferimento al decreto legge numero 95 pubblicato il 6 luglio 2012, successivamente modificato con la legge di conversione numero 135 del 7 agosto dello stesso anno.

Chi potrà assumere i pensionati che tornano a lavoro? Le regole del PNRR

Secondo quanto chiarito anche all’interno dell’articolo di TiConsiglio.com dedicato proprio alla possibilità dei pensionati italiani di poter ottenere un nuovo incarico di lavoro già a partire dall’anno attualmente in corso, è possibile precisare anche quali sono le categorie di enti e di istituzioni che potranno provvedere all’assunzione dei pensionati che vivono in Italia.

A questo proposito, infatti, il piano nazionale di ripresa e di resilienza ha deciso di includere in questa possibilità non soltanto gli enti che operano a livello locale, ma anche le singole Regioni italiane, i Comuni italiani nonché le Città metropolitane e le Province italiane.

Tuttavia, occorre precisare che, ciascuno di questi enti e Istituzioni dovranno necessariamente avviare il riconoscimento del nuovo incarico in favore dei pensionati italiani, nel rispetto delle regole che sono state specificate all’interno di un decreto preciso. 

Si tratta, in particolare, del decreto legislativo numero 165 del 30 marzo 2001, secondo il quale sarà possibile erogare una nuova retribuzione fissa nei confronti dei soggetti che attualmente percepiscono una pensione, esclusivamente nei casi in cui il proprio personale in servizio non risulti essere in grado di rispondere alle nuove esigenze di lavoro.

Inoltre, occorre fare anche un’ulteriore precisazione che rimanda alla possibilità di provvedere ad un numero non molto elevato di assunzioni di pensionati italiani. In effetti, le assunzioni da parte degli enti prima citati di personale attualmente in stato di pensionamento saranno a tutti gli effetti vincolate alla disponibilità e all’ammontare delle risorse finanziarie che emergono all’interno dei vari Bilanci.

Dunque, anche in questo caso, occorre tenere in considerazione le disposizioni legate all’interno della legislazione attualmente in vigore.

Pensionati a lavoro nel 2022: i nuovi incarichi del PNRR

Dunque, una volta riepilogate le novità in riferimento alla possibilità dei pensionati di tornare a lavoro nel 2022, è necessario anche precisare alcuni aspetti per quanto riguarda i nuovi incarichi del Decreto PNRR 2. 

In questo senso, l’articolo 10 del decreto-legge in questione è andato a fornire ulteriori approfondimenti per quanto riguarda gli incarichi che potranno essere assegnati verso i pensionati. 

A tal proposito, rientrano le seguenti attività di collaudo, di direzione dei lavori, di progettazione ma anche di coordinamento della sicurezza dei lavoro e di supporto.