Pensione 2022: aumento in arrivo per tutti! Ecco quanto

Il mese di gennaio 2022 si apre con delle interessanti novità sul fronte pensioni. Sono in arrivo degli aumenti sull'importo mensile lordo per tutti i pensionati, grazie anche alla riforma delle pensioni voluta dal Governo Draghi. Vediamo insieme le ultime novità, anche da parte dell'INPS su eventuali problemi in caso di ritardo o assegni più bassi.

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Per le pensioni di gennaio 2022 si prospettano delle interessanti novità.

In particolare per chi avrà la fortuna di avere l'aumento sulla mensilità lorda, come disposto dall'INPS a seguito della Manovra di Bilancio 2022 del Governo Draghi.

E' un aumento che in qualche modo viene incontro alle problematiche che questo nuovo anno ci porterà, in primis l'aumento della bolletta energetica e la riforma fiscale, non proprio così vantaggiosa per i bassi redditi.

In merito a questi aumenti anche Daniele Stroppiana ne ha voluto fare un approfondimento esaustivo nel suo video Youtube.

Oltre a questo, le pensioni per il mese di gennaio 2022 prevedranno un calendario particolare, specie a causa delle festività avvenute di recente. E anche a causa della grave recrudescenza dell'epidemia da Covid, col dominio incontrastato della variante Omicron nella maggior parte dei casi di positività.

Oltre a questo, si segnala anche l'aumento per altri trattamenti, non solo previdenziali, ma assistenziali, come l'invalidità civile e l'assegno delle pensioni sociali.

In questo articolo faremo il punto della situazione in merito al calendario delle pensioni e all'aumento previsto per tutti i trattamenti pensionistici e assistenziali.

Pensioni 2022: ecco quando pagano a gennaio

Nel mese di gennaio 2022 si avrà accesso alla propria pensione attraverso sempre gli uffici e gli sportelli delle Poste Italiane, però secondo calendario alfabetico, onde evitare code e assembramenti, luogo d'elezione per un potenziale focolaio da Covid.

Secondo quanto stabilito dalle ordinanze della Protezione Civile, come  a sua volta stabilito dallo stato di emergenza sanitaria, si provvederà in certi casi all'anticipo della pensione, in particolare per chi ha avuto modo di disporre il versamento sul proprio conto bancario.

Anche se, causa contabilizzazione, è purtroppo inevitabile un'eventuale ritardo a causa del circuito bancario, e quindi l'eventuale deposito sul proprio conto corrente entro il 4 gennaio 2022.

Spiego meglio. Secondo l'art. 120 del Testo Unico Bancario, i versamenti bancari sono nella norma se sono disposti entro il primo o secondo giorno lavorativo del mese. Altrimenti bisogna subito sollecitare il proprio istituto e cercare di risolvere il problema.

Nel caso di gennaio, data la coincidenza di sabato col festivo, e del 2 dicembre con la domenica, i pagamenti non saranno disponibili se non entro il secondo giorno lavorativo, cioè il 4 gennaio.

Nel caso della calendarizzazione, si ricorda che questa è disposta solo per chi deve presentarsi presso gli uffici e gli sportelli delle Poste Italiane, per ottenere l'accredito ufficiale.

Pensioni 2022: occhio all'aumento in arrivo!

A causa (o per fortuna) della stangata sui prezzi, complice l'inflazione degli ultimi mesi a causa dei beni energetici e (in parte) dei prodotti alimentari, come segnalato anzitempo dagli ultimi report ISTAT, le pensioni dal 2022 avranno dei nuovi aumenti per tutti.

E per tutti intendi che non riguarderà solo le pensioni, ma anche le prestazioni di accompagnamento, anche già erogate.

Dal 1 gennaio 2022 tutte le pensioni avranno una rivalutazione dell'1,7%, così da essere poco più resistenti all'inflazione. Meno al caro bollette, visto che, nonostante l'ultimo finanziamento governativo, è previsto un aumento del 40% sulle bollette del gas, e del 50% sulle bollette della luce.

Però, meglio di niente. Anche perché era già disposto un aumento, dal 17 novembre, con un'applicazione provvisoria dell'1,6% tramite appunto la perequazione automatica, cioè l'adeguamento in rapporto all'aumento dei costi.

Il sistema della perequazione è però stato cambiato, perché se prima era in uso quello disposto al 15 ottobre 2021, secondo il Coordinamento generale statistico, per l'anno 2022 si dovrà provvedere ad una nuova elaborazione. Che attualmente ha confermato ad uno 0,1% in più rispetto a novembre.

Pensioni 2022: ecco tutti i nuovi aumenti di gennaio!

L'aumento è per tutti, ma si dovrà comunque attenersi ai calcoli previsti dalla perequazione.

Come indice è abbastanza elastico, e riflette non solo il costo della vita, ma anche il trattamento pensionistico a cui fa riferimento. Per evitare complicazioni, l'INPS fa affidamento al trattamento minimo pensionistico.

Il trattamento pensionistico dell'INPS è stabilito a 515,58 euro al mese, praticamente 200 euro in meno rispetto a quanto disposto per l'RDC.

E' un limite che viene calcolato ogni anno, e risente ovviamente dei vari fattori quali costo della vita e aumento dell'inflazione.

In questo caso, solo chi ottiene un trattamento pensionistico superiore al 400% potrà avere l'1,7% di aumento sul proprio assegno. Altrimenti, già al 500% rispetto al trattamento minimo, e cioè attorno a 2.577,90 euro, la perequazione arriva a 1,53%. E superata anche questa soglia, non si potrà sperare più di 1,275% di aumento.

Ovviamente tutto ciò si riflette sull'assegno mensile, non sul reddito complessivo.

Perché nel caso di redditi alquanto bassi, tipo da pensione sociale, il calcolo è leggermente più felice, così come per chi ha prestazioni assistenziali relative alla disabilità.

Pensioni 2022: aumenti più consistenti per pensione sociale

Quando si parla di pensione, anche nel 2022 si deve stare attenti a non confondere troppo alcuni trattamenti previdenziali con altri, di tipologia assistenziale.

I trattamenti previdenziali sono quelli che prevedono l'accesso ad una prestazione solo se si ha ottemperato al versamento costante di una quota contributiva, come nel caso delle pensioni di vecchiaia e di anticipo.

Se per la prima è previsto almeno un 20 anni di contributi ma l'uscita a 67 anni (almeno fino al prossimo ricalcolo nel 2023), per l'anticipata si dovrà avere almeno 42 anni e 6 mesi di contributi. A patto però di non avere i requisiti già pronti per alcune Quote o Opzioni di uscita anticipata.

Per il resto si parla di trattamenti assistenziali, cioè nei confronti di chi non ce l'ha fatta a versare una quota sufficiente di contributi. Oltre a non avere un reddito sufficiente per sopravvivere.

Ed è il caso dell'assegno della pensione sociale, o dell'assegno di invalidità. Nel loro caso, è disposto un aumento grazie alla perequazione più consistente rispetto alle citate pensioni di vecchiaia o anticipata. 

Ma solo entro alcuni limiti reddituali. Per esempio, chi detiene un reddito attorno a 5.010,20 euro (o 10,262,33 euro in caso di coniugi), potrà beneficiare di 515,58 euro (o 523,83 euro in caso di coniugi).

Se invece il reddito arriva a 6.059,45 euro (o 12.158,90 euro in caso di coniugi) si arriverà a 460,28 euro (o 467,65 se in caso di coniugi).

Pensioni 2022: aumento anche per l'assegno di invalidità civile

Altro trattamento assistenziale (e quindi non pensionistico) è quello relativo all'invalidità civile e alle prestazioni regolamentate dalla Legge 104/1992.

Se l'invalidità civile è prevista per chi ha menomazioni che riguardano il fisico, l'intelletto e la propria psiche, e cioè lo rende incapace a livello lavorative per almeno il 33% in meno, la Legge 104 è invece disposta per chi ha tali menomazioni ma in relazione ad un ambito lavorativo pregresso.

Cioè nel primo caso nasci o diventi vittima nel corso della tua vita civile di una malattia tale da non poter più provvedere a te stesso, mentre nel secondo caso hai l'insorgenza di una malattia che potrebbe inficiare la tua posizione lavorativa.

Nel caso di questi trattamenti assistenziali relativi a chi soffre di patologie disabilitanti, è previsto un nuovo assegno.

Si riceverà dai 291,69 euro se sofferente di invalidità o di ipoacusia/ipovisione, ai 315,45 euro nel caso di cecità assoluta. Diversamente, per chi ha una cecità parziale, è previsto l'assegno a 215,35 euro.

Diciamo che, rispetto a quanto temuto a ottobre, è una piccola soddisfazione, visto che, con la proposta del Ministro del Lavoro Andrea Orlando, in molti avrebbero perso l'assegno dell'invalidità civile.

Motivo? Stando ad una sentenza della Corte di Cassazione, non varrebbe più il vincolo dell'inoperabilità, ma dell'inoccupabilità. Cioè, invece di essere nelle condizioni di non poter lavorare in mobilità, il requisito per ottenere l'assegno dell'invalidità civile sarebbe il fatto di essere non occupato.

Pensioni 2022: è possibile ricevere un assegno più basso a gennaio?

La possibilità di ricevere una pensione, e quindi un assegno, più basso a gennaio 2022 non è irreale, ma va considerato il punto di vista della situazione.

La perequazione va a toccare solo l'1,7% del proprio assegno mensile, e solo se si ha meno del quadruplo del trattamento mensile stabilito dall'INPS, cioè poco più di 2.000 euro mensili. In questo caso, si riceverà attorno a 34 euro in più al mese.

Sopra quel limite, la perequazione cala, ma non l'aumento. Per chi ha il quintuplo, cioè 2577,90 euro, ottiene ben 43 euro in più. Difficile allora parlare di assegni più bassi. Sarebbe semmai più corretto parlare di assegno più basso qualora ti venga tagliata la pensione, o ridotta.

La possibilità per cui l'assegno ti venga ridotto è appunto nel caso in cui tu subisca un'ingiunzione di pagamento dettata da tasse, debiti o spese a cui tu dovevi provvedere e che sono obbligatorie per legge.

In quel caso, anche a seguito di un provvedimento giudiziario, potresti ritrovarti con un taglio della pensione fino al 20% dell'importo mensile, o addirittura del 40% se i creditori sono più di uno.

Solo fino a quando non raggiunge il limite di sopravvivenza, cioè 460,28 euro al mese, tutta la pensione è a rischio pignoramento. O almeno, entro il 150% dell'assegno complessivo, basandoci sul limite sopraccennato.

Diciamo che non è il più bel scenario possibile, specie raggiunta l'età per la pensione.