Nel 2022 si andrà in pensione a 62 anni. Arriva la riforma!

Andare in pensione a 62 anni, anche se arriveranno alcune penalizzazioni. E' questa la strada che potrebbe percorre il Governo per superare Quota 100. La misura fortemente voluta dalla Lega tra poco meno di tre mesi esaurirà completamente il proprio percorso: il 31 dicembre 2021 si avvicina.

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Andare in pensione a 62 anni, anche se arriveranno alcune penalizzazioni. E' questa la strada che potrebbe percorre il Governo per superare Quota 100. La misura fortemente voluta dalla Lega tra poco meno di tre mesi esaurirà completamente il proprio percorso: il 31 dicembre 2021 si avvicina. I tempi stringono ed è tempo di prendere una decisione ed iniziare a realizzare una riforma delle pensioni, che eviti uno sgradevole scaglione per quanti vogliano andare in pensione dopo il 1° gennaio 2022.

In queste settimane i partiti politici hanno presentato varie proposte per disegnare il futuro delle nostre pensioni dal 2022 in poi. Molte di queste sono arrivate direttamente sul tavolo della Commissione Lavoro della Camera e del suo presidente, Romina Mura, del Partito Democratico. Dellle varie proposte sarà necessario effettuare una sintesi per arrivare a quella che potrebbe essere la riforma da inserire all'interno della prosisma Legge di Bilancio. Per il post Quota 100 - ma soprattutto per evitare di ingabbiare i lavoratori nella Legge Fornero - vi è una proposta avanzata da Fratelli d'Italia, che ne riprende una simile avanzata dalla Renata Polverini di Forza Italia: la possibilità di andare in pensione tra i 62 ed i 70 anni. Ma proviamola a vedere nel dettaglio.

In pensione a 62 anni nel 2022!

E' stato Walter Rizzetto di Fratelli d'Italia a proporre la pensione anticipata tra i 62 ed i 70 anni. Il lavoratore avrà la possibilità di lasciare il posto di lavoro in questa fascia di età, purché abbia maturato almeno 35 anni anni di contributi, mentre l'assegno mensile non dovrà essere inferiore a 1,5 volte l'assegno sociale. Sono previste, inoltre, delle precise  penalizzazione, che crescono in base a quando si decide di andare in pensione. Questa proposta, in altre parole, riprende Quota 97 avanzata da Renata Polverini, che prevedeva la possibilità di andare in pensione anticipatamente tra i 62 ed i 66 anni, contro un'età richiesta per la pensione di vecchiaia che era pari a 67 anni. Anche in questo caso erano richiesti 35 anni di contributi, con delle penalizzazioni condizionate dall'età in cui si andava in pensione.

In linea teorica la penalizzazione dell'assegno previdenziale dovrebbe seguire questo schema:

  • uscita a 62 anni: 10%;
  • uscita a 63 anni: 8%;
  • uscita a 64 anni: 6%;
  • uscita a 65 anni: 4%;
  • uscita a 66 anni: 2%.

Una condizione indispensabile perché il lavoratore possa andare in pensione è che l'assegno non sia inferiore a 1,5 volte rispetto all'assegno sociale. La proposta avanzata da Rizzetto chiaramente riprende quella della Polverini: entrambe prevedono l'uscita massima a 70 anni.

Andare in pensione con 35 anni di contributi è possibile. Spiego tutto in questo articolo: In pensione con 35 anni di contributi. Arriva l'ok dell'Inps.

Riforma delle pensioni: le altre proposte!

Il Partito Democratico e la Lega hanno avanzato le loro proposte per la riforma della pensioni. Per il momento, invece, il Movimento 5 Stelle sembra essere rimasto al palo, anche se non è d'accordo che ritorni la Legge Fornero, ma soprattutto concorda sulla necessità di un'uscita anticipata per quanti effettuino dei lavori gravosi. Proviamo a vedere quali sono le altre proposte che sono giunte in Commissione Lavoro.

Il Partito Democratico starebbe puntando ad un rafforzamento dell'Ape Sociale. L'intenzione è quella di estendere questa misura ad altre categorie di lavoratori. Al vaglio ci sarebbe anche la possibilità di stabilizzare Opzione Donna, che deve essere rinnovata ogni anno. Tra i punti chiave ritenuti indispensabili dal PD, ci sono la pensione di garanzia per i giovani e soglia di vecchiaia ridotta per le lavoratrici madri.

La Lega, invece, ha avanzato una proposta a firma di Claudio Durigon. L'ipotesi è l'introduzione di Quota 41, ossia la possiiblità di uscire con 41 anni di contributi, ma senza vincoli angrafici. A dire il vero la Lega sembrerebbe più favorevole alla proroga di Quota 100, una misura della quale il Carroccio è stato uno dei massimi promotori mentre era al Governo Giuseppe Conte.

Pensione anticipata, attenzione all'importo dell'assegno. Spiego tutto in questo articolo: Arriva la pensione anticipata! Occhio all'assegno! E' basso!.

Pensioni, la proposta di Cottarelli!

Carlo Cottarelli, ex commissario per la revisione della spesa pubblica, propone un meccanismo che premi quanti facciano figli, mandandoli in pensione prima. Questa idea servirebbe anche a contrastare la crisi demografica.

Con pochi figli ci saranno meno lavoratori a produrre ciò che è necessario per gli anziani e di conseguenza, questi ultimi, saranno obbligati a ritardare il pensionamento.

La soluzione, secondo Cottarelli, arriverebbe premiando i neo genitori con una bella pensione anticipata. Probabilmente potrebbe essere una soluzione premiante per il problema demografico, anche se è necessario verificare se possa funzionare dal punto di vista dei conti.

Comunque vada l'allarme natalità è reale. Gian Carlo Blangiardo, presidente dell'Istat, ha dichiarato che

nel 2021 per la prima volta chiuderemo con meno di 400mila nati. Per dare un elemento di confronto, nel 1964 avevamo oltre un milione di nascite.

Blangiardo ha imputato al lockdown e alla pandemia il calo delle nascite paura e incertezza dell’ignoto come accadde dopo Chernobyl.

Ecco quando è possibile andare in pensione a 55 anni. Leggi questo articolo: In pensione a 55 anni: arriva la riforma targata Draghi.