In pensione a 64 anni e con assegno minimo di 1.200 euro. Dove e quando partirà la riforma

Andare in pensione a 64 anni e con 1.200 euro di assegno minimo. Un sogno eppure c’è chi si ribella al provvedimento. Ecco dove.

Andare in pensione a 64 anni e con 1.200€ di assegno minimo. Mica male, sembra un sogno per gli italiani che invece versano in condizioni assai peggiori. Eppure, incredibile ma vero, c’è chi si ribella e insorge contro il provvedimento.

Ebbene sì, parliamo dei vicini francesi che non hanno ben accolto la novità annunciata pubblicamente dal primo ministro Elizabeth Born.

Ma come mai? Forse non tutti sono al corrente che in Francia si va in pensione all’età di 62 anni, motivo per cui appare evidente come la nuova riforma del Governo non scateni l’entusiasmo della popolazione.

Nel nostro Paese assisteremmo invece a una standing ovation e invece Macron cerca il modo per risparmiare sulle finanze dello Stato, innalzando l’età pensionabile e tagliando i costi per rendere più efficiente il sistema pensionistico francese.

La riforma però sarà graduale, diventando operativa al 100% nel 2030.

Buoni esempi da cui trarre ispirazione o no? Ecco le news.

In pensione a 64 anni con 1.200€: al via la riforma in Francia a partire da settembre 2023

Ecco dove e quando, dunque partirà la riforma delle pensioni che permetterà di congedarsi dal lavoro a 64 anni e con una minima di 1.200€ al mese.

Come funziona il nuovo provvedimento, secondo il progetto governativo? In sostanza, a partire dal prossimo mese di settembre 2023, l’età pensionabile slitterà di tre mesi all’anno, in maniera graduale ma così da arrivare a 64 anni minimo nel 2030.

Solo chi nel 2027 avrà già raggiunto 43 anni di contributi versati, allora potrà andare in pensione, altrimenti i tempi per l’uscita dal mondo del lavoro si allungano.

Per quanto concerne però i lavoratori precoci, che prima dell’età anagrafica di 20 anni si ritrovano già con almeno un anno e tre mesi di contributi versati, allora la regola generale non muta e continueranno ad andare in pensione all’età di 62 anni.

Secondo il principio caro a Borne che afferma che si tratta di un

sistema equo [che] consente a chi ha iniziato a lavorare presto di andarsene prima

ecco allora che chi ha iniziato invece a lavorare prima dei 16 anni potrà andare in pensione all’età di 58 e chi invece ha iniziato dopo i 16 anni e prima dei 18, allora avrà la possibilità di ritirarsi dal lavoro a 60 anni.

In pensione a 64 anni con 1.200€: questa la cifra per l’assegno minimo mensile

In Francia è in vigore lo Smic ovvero il salario minimo, che prevede che al di sotto di una specifica tariffa oraria nessuno possa lavorare, indipendentemente dalla mansione.

Tutti coloro dunque che raggiungono i 18 anni di età, hanno diritto a un contratto di lavoro che garantisca tale somma minima in cambio della prestazione lavorativa fornita.

Attualmente, il minimo lordo è fissato a circa 10 euro all’ora.

In sostanza, andando in pensione, si stabilisce ora che si ha diritto almeno all’85% dello SMIC, quindi circa 1.200€ e in pratica 100€ in più al mese.

Inoltre, da questo momento in poi, tutte le aziende con oltre mille dipendenti sono tenute a stilare un indice sul posto dei dipendenti alla fine della carriera. In sostanza, una lista che mira a promuovere coloro che hanno promosso buone pratiche nel corso dell’attività lavorativa, penalizzando invece chi ha messo in atto quelle peggiori.

A partire dal prossimo anno 2024, anche tutte le imprese che contano più di 300 dipendenti saranno chiamate a tenere un indice di tale tipologia.

In Francia, in pensione a 64 anni e con 1.200€ al mese minimo. Il paragone con l’Italia

Come abbiamo già avuto modo di anticipare, la notizia non è stata ben accolta Oltralpe dai lavoratori e i sindacati hanno organizzato una giornata di sciopero, il prossimo 19 gennaio, proprio per protestare contro Macron.

In Italia, c’è da scommetterci, la reazione a una tale notizia sarebbe diversa!

Con la Legge Fornero, allo stato attuale della situazione, l’età pensionabile è fissata a 67 anni, salvo eccezioni molto circoscritte, come ad esempio Opzione Donna, che permette alle lavoratrici di ritirarsi a 58 o 60 anni e l’Ape Sociale che tutela i lavoratori gravosi.

Purtroppo in Europa sono poche le realtà come l’Italia, che resta uno dei Paesi con la soglia per l’età pensionabile più elevata rispetto agli altri.

L’Italia è un Paese “vecchio” e questo gioca un ruolo predominante nella gestione delle finanze, nel sistema previdenziale.

Insieme a noi, con un’età per la pensione fissata a 67 anni dunque, ci sono solo la Grecia e la Danimarca.

Davvero tra le più basse di tutte figurava la Francia, che permetteva di andare in pensione a 62 anni ma solo fino a oggi. Infatti, ora la soglia si innalza a 64 anni, in linea con quella che è la media europea, che vede per l’appunto gli uomini smettere di lavorare a quest’età e le donne in media a 63 anni.

C’è però chi, per far quadrare i conti, ha deciso invece di seguire l’esempio italiano, spostando l’età pensionabile a 67 anni, entro l’anno 2031. Si tratta di Belgio, Bulgaria, Germania, Irlanda, Paesi Bassi e Spagna.

Ecco quanto si prende in Italia andando in pensione nel 2023.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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