Come fare per andare in pensione a 67 anni? Se sei vicino all'uscita dal lavoro, ma non conosci i requisiti e le finestre di uscita possibili, sei nel posto giusto.
Con la pensione di vecchiaia puoi lasciare il lavoro a 67 anni di età, ma soddisfando alcuni requisiti contributivi, oppure in alternativa aderendo a una delle condizioni speciali previste dalla legge.
Ecco come fare per andare in pensione a 67 anni di età, quanti contributi servono e quali sono le condizioni di uscita.
Pensione di vecchiaia a 67 anni: quali sono i requisiti?
Si può andare in pensione a 67 anni? Certo, la finestra di uscita di cui parliamo oggi è la pensione di vecchiaia, i cui requisiti sono stati confermati (e restano immutati) fino al 2026.
Per sfruttare la pensione di vecchiaia e lasciare il lavoro occorre soddisfare due requisiti fondamentali: avere compiuto almeno 67 anni di età, e possedere almeno 20 anni di contributi versati alle spalle.
Il limite di età di applica sia alle donne sia agli uomini, sia ai lavoratori dipendenti (pubblici e privati) sia a quelli autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti e quant'altro). Così anche il requisito contributivo è previsto per qualsiasi regime previdenziale (INPS, ex Indap, e altri).
Una cosa fondamentale da tenere in considerazione per accedere alla pensione di vecchiaia è la cessazione del rapporto di lavoro dipendente al momento della decorrenza della pensione stessa.
Tale norma non si applica ai lavoratori autonomi che, nonostante l'accesso alla pensione, possono proseguire la propria attività.
Pensione con 67 anni di età e 20 anni di contributi: come fare
Con la circolare 35/2012, INPS ha voluto specificare che per il raggiungimento dei 20 anni di contributi versati - che insieme ai 67 anni di età consentono di accedere alla pensione di vecchiaia - è possibile anche esercitare la facoltà di cumulo dei contributi versati in diverse gestioni Inps e anche in gestioni diverse da quelle gestite dall’Inps.
Per fare un esempio, è possibile cumulare i contributi INPS e quelle derivanti da Casse professionali.
Non solo: come detto, il limite di età a 67 anni rimarrà immutati sino al 2026: a decorrere da questa data, invece, in conseguenza dell'innalzamento dell'età di vita media della popolazione, si potrà lasciare il lavoro con 67 anni e 1 mese di età.
Pensione di vecchiaia e condizioni speciali: per chi e come funzionano
Sono poi previste delle condizioni speciali per l'accesso alla pensione di vecchiaia: queste ultime spettano a coloro che hanno effettuato il primo accredito contributivo e decorrere dal 1° gennaio 1996, ovvero coloro che appartengono al sistema contributivo.
Per questi soggetti, oltre al requisito anagrafico (67 anni di età) e a quello contributivo (20 anni di contributi versati), si aggiunge il cosiddetto "importo soglia", ovvero è necessario che l’importo della pensione risulti non inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale per poter lasciare il lavoro.
Tale condizione, però, non si applica a coloro che hanno compiuto 71 anni di età e possiedono almeno cinque anni di contribuzione “effettiva”, obbligatoria, volontaria, da riscatto.
Pensione di vecchiaia, accesso anticipato per gli invalidi all'80%
Un'altra condizione speciale che permette l'accesso anticipato alla pensione di vecchiaia riguarda i lavoratori invalidi per almeno l'80%.
I requisiti da soddisfare per l'accesso alla pensione di vecchiaia con anticipo, quindi, sono:
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60 anni per gli uomini, 55 anni per le donne (soggette ad adeguamento alla speranza di vita, ad oggi, 61 e 56 anni;
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invalidità pari almeno al'80%;
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finestra mobile di 12 mesi.
Per coloro ai quali mancano pochi anni di contribuzione per maturare i requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia, infine, rimane ferma la possibilità di versare quanto necessario per lasciare il lavoro.